ɕαԹίϯσʆσ 21

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La settimana passò velocemente e ben presto fu Capodanno.

Non vidi John e Aiden oltre che il giorno di Natale. Erano rimasti fino a tarda sera, avevano cenato con noi e fortunatamente quando i miei videro Aiden non accennarono nulla sulla beneficienza.

Mi stavo ancora preparando quando Scarlett entrò già truccata e vestita nella mia camera.
Era vestita elegantissima.

Aveva un lungo vestito viola con uno strappo laterale a destra, quindi quando camminava si vedeva la gamba. Il corpetto era con piccoli brillantini violacei e risaltavano le sue curve.
Era perfetta.

«Non sei ancora pronta?» Mi chiese sorridendo.

A detta di mia madre dovevamo vestirci tutti eleganti, dato che veniva mezza famiglia a casa nostra.

I nonni, i miei zii paterni ed i miei cugini.

«Non so cosa mettere.» Dissi rivolta a Scarlett.
Lei aveva comprato il vestito due mesi prima, mentre io avevo deciso di utilizzare qualche vecchio vestito che già avevo.

Scarlett aprì il mio armadio e sospirò. Era il caos mentre lei era una maniaca dell'ordine.

Era una delle poche cose che ci differenziava.

Maneggiò per qualche minuto nel mio armadio, prendendo gonne e vestiti e mettendomeli vicini, poi arricciò il naso appena si accorse che nulla andava bene.

«E se-» Stavo per dire, ma venni interrotta da noi.

«Non se ne parla, Ava, non metterai il vestito dell'anno scorso. E neanche quello di due anni fa.» Mi precedette ed io sbuffai.

Lei voleva che mi mettessi elegante solo perché voleva fare le foto da mettere su Instagram.
Non se ne importava sul serio di quello che aveva detto la mamma, lo faceva solo perché concordava con il suo piano.

E poi, per convincermi, mi aveva detto due giorni prima che Aiden la seguiva e che quando avrebbe visto la foto sarebbe letteralmente impazzito. Io non ci credevo e neanche doveva importarmi.

«Aspetta qui.» Disse e andò in camera sua.
Io mi sedetti sul letto ed aspettai per circa cinque minuti.

Mi sarei annoiata a morte, probabilmente quella sera. I miei cugini erano molto più piccoli di me, avevano quattro e sei anni, e per quanto li amavo, erano due diavoletti.

Avremmo passato la serata a sentire mia zia sgridarli, ne ero sicura.

Scarlett tornò dopo poco con un vestito che mi arrivava fino alle ginocchia, blu notte e con il corpetto scollato.

Scossi la testa mentre in contemporanea Scarlett annuì. «Si, mettitelo e non discutere.»

Sbuffai e, afferrando delicatamente il vestito che stavo trattando come se fosse di oro, mi diressi in bagno.

Lo infilai e mi truccai leggermente. Legai i capelli in uno chignon ordinato e non osai guardarmi allo specchio fino a quel momento.

Quando lo feci, ammisi a me stessa che stavo bene. Ero carina e forse Scarlett aveva ragione.

Forse avrei fatto sul serio colpo su Aiden, anche solo per una stupida foto.

————————

Io e Scarlett eravamo sul tetto della nostra casa, avvolte in una coperta e con una tazza di cioccolata calda in mano, ad osservare l'alba.

Era la prima mattina dell'anno nuovo ed eravamo entrambe distrutte. I parenti se ne erano andati alle tre del mattino.

Ma nonostante ciò, vedere l'alba il primo gennaio era il nostro rito.

Lo avevamo sempre fatto, da quando avevamo sette anni. Era come dire "iniziamo questa mattinata insieme e tutte quelle a venire" ed in effetti era così.

«Ho freddo.» Ridacchiò Scarlett bevendo un sorso di cioccolata con la panna. Solo che si sporcò tutte le labbra, così mi misi a ridere.

«Ma non mi dire, a meno cinque gradi con la neve hai freddo? Certo che sei malata.»

La mia era,chiaramente, ironia.

Avevamo fatto questa cosa nelle peggio situazioni. Un anno nevicò e ci fu un forte vento, ma noi andammo lo stesso a vedere l'alba.

«Non ridere.» Mi disse Scarlett, ma questo non fece altro che aumentare il mio divertimento.

Ci ritrovammo a ridere a crepapelle tutte e due ed io appoggiai la testa sulla sua spalla.

«Ti voglio bene, Scarlett.»

La vidi sorridere. «Anche io. Hai fatto così tanto per me Ava... non so sul serio cosa avrei fatto senza di te.»

«Avresti un'altra gemella con cui scherzare normalmente e non me con cui fare piani diabolici.» Dissi scherzando.

Mia sorella mi fece alzare la testa, sorridendo. «Guarda che io sono seria! Cerco di fare discorsi seri e tu scherzi così?»

Feci spallucce. «E tu mi ami per questo.»

Ridemmo di nuovo e poi, oltre al suono delle nostre risate, calò il silenzio.

Il sole era quasi alto nel cielo e sbadigliai dalla stanchezza.

La mia città natale era completamente deserta, tutti erano ancora a casa per riprendersi dalle festività e dalla serata precedente.

Io e Scarlett eravamo le uniche pazze capaci di svegliarsi alle cinque del mattino dopo che eravamo andate a letto alle tre.
Ma poi sapevamo che entrambe saremmo rimaste a dormire fino alle quattro del pomeriggio.

«Cinque minuti e poi andiamo a dormire?» Disse lei, stropicciandosi gli occhi.

Ridacchiai. «Va bene. Camera tua o camera mia?»

«Uhm... tua.»

Un'altra tradizione era quella di dormire insieme dopo aver visto l'alba.

Io e mia sorella eravamo piene di tradizioni di fare. Ne avevamo per il nostro compleanno, per Capodanno, Natale e persino peril giorno del Ringraziamento.

Una volta da piccole, mi pareva avessimo sei o sette anni, scrivemmo un quaderno con tutte le nostre tradizioni, in modo da ricordarle sempre.

Ma, anche se non le avessimo scritte, ce le saremmo ricordate lo stesso. Faceva parte del nostro legame.

Mi portai la cioccolata calda alle labbra, rischiando di ustionarmi la lingua, e osservai per ancora tanto tempo il tramonto con la mia gemella.

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Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗

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