14. First love

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Erano passati due giorni da quando Liam aveva trovato Mason nel suo portico ad aspettarlo. Due giorni da quando Theo era in ospedale. Due giorni che Liam non lasciava il suo fianco. Si sentiva stremato, distrutto e disperato per motivi che non avevano niente a che fare con le poche ore di sonno che aveva avuto. Melissa lo aveva invitato più volte a tornare a casa, ma lui non aveva voluto. Non si sarebbe mosso di lì. Non sarebbe stato solo in una casa dove tutto gridava Theo, dove tutto odorava di lui. Non sarebbe stato lì ad aspettare di sapere se Theo si sarebbe salvato oppure... oppure... Non poteva nemmeno pensarci. Non voleva pensarci.


"E' lì da tutto il giorno?" sussurrò Scott a sua madre, osservando dalla porta Liam addormentato scompostamente sulla poltrona all'angolo della stanza di Theo.

"E' lì da tutto il weekend" sospirò Melissa "Non ne ha voluto saperne di andarsene"

Scott sospirò. Sapeva benissimo come doveva sentirsi Liam. Poi spostò lo sguardo su Theo, disteso e incosciente, il viso bendato e coperto di ustioni su ogni parte del corpo.

"Credi che si salverà?" fece a sua madre, tornando a guardarla.

"Stamattina gli ho somministrato le nove erbe, dovrebbero cominciare a fare effetto se tutto va bene"

"Liam lo sa?"

Melissa scosse la testa "Non volevo dargli false speranze nel caso non avessero effetto. Erano ustioni gravi, per non parlare dei traumi causati dall'esplosione. E' un miracolo che Peter e Nolan ne siano usciti quasi indenni"

"La colpa è mia, mamma, li ho mandati io lì, è me che la Monroe voleva"

"Non è colpa tua, tesoro, lo sai. Nessuno di loro era lì contro la sua volontà. Erano pronti a tutti. E Theo... si è lanciato di sua spontanea volontà su Nolan, per proteggerlo. Poteva scappare, ma non l'ha fatto. Onestamente questa - E' una con mi sarei mai aspettata da lui"

Scott sospirò "Neanche io. Sai, avrei dovuto ascoltare Liam fin dall'inizio. Credo che lui l'abbia sempre saputo" Il suo sguardo tornò sul suo beta addormentato "Liam ha capito Theo come nessun'altro ha fatto. Credo... che si somiglino in tante cose. Entrambi hanno avuto i loro demoni interiori da affrontare. Ma allo stesso tempo sono completamente diversi. E' come se si completassero l'uno con l'altro."

"Le cosiddette anime gemelle" sorrise Melissa. Diede una pacca sulla spalla del figlio e poi si voltò verso le sedie nel corridoio, dove stavano appisolati Mason, Corey e Nolan. Melissa sospirò e sorrise. "Passo piu' tardi a controllarlo, resti qui, tesoro?"

Scott annuì.

E mentre Melissa spariva lungo il corridoio, lui varcò la soglia e si mise accanto a Theo. Alzò una mano esitante prima di afferrare quella della chimera, e prendere lentamente il suo dolore. Era un dolore bruciante, ma senz'altro più leggero di quanto lo era stato quando lo aveva assorbito la sera prima.

Ad un tratto sentì una leggera pressione contro la mano che stringeva le dita di Theo, e allargò gli occhi quando sentì le dita del ragazzo stringersi leggermente attorno alle sue. Nello stesso momento, Theo emise un colpo di tosse, e Scott alzò lo sguardo verso il suo viso.

"Hey" sussurrò, lasciandogli andare la mano e facendo un passo verso sinistra per essere piu' vicino al suo viso. Theo faticosamente inclinò il collo per guardarlo. "Scott" gracchiò. Cercò di schiarirsi la gola. "Che.. che è successo?" chiese debolmente.

Scott sospirò stringendo le labbra. "Un'esplosione, nel magazzino. L'omega ha scambiato la sua vita per la vostra"

Theo gemette "Figlia di puttana" commentò poi, mentre chiudeva gli occhi al dolore atroce che doveva avergli attraversato il corpo.

What the hell are we?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora