Quando quella sera Lydia arrivò a casa di Stiles si rese conto, mentre attraversava il vialetto di casa sua, come ormai non avessero neanche più bisogno di darsi un appuntamento.
Erano arrivati a quel periodo dell'amicizia in cui non era necessario dirsi luogo e ora perchè comunque riuscivano a ritrovarsi. Passavano i pomeriggi insieme a studiare e alla sera si fermavano a parlare più del dovuto. Quando poi entrambi erano talmente stanchi che rischiavano di addormentarsi, Stiles la riaccompagnava a casa e se ne tornava sorridente a dormire nel suo letto.
Quando Lydia suonò alla porta e Stiles le aprì, rimase quasi senza fiato. Avevano già organizzato quella serata, era venerdì e di certo non se ne sarebbero stati a casa a parlare. Stiles glielo aveva detto che sarebbero usciti, ma non si aspettava che si vestisse così. Lui aveva solo una maglietta nera e dei jeans, se lo doveva aspettare da Lydia.
Indossava un vestito rosso che le arrivava sopra alle ginocchia, talmente leggero che sembrava quasi che le fosse stato messo addosso per grazia divina. Le maniche erano a tre quarti e si concludevano con un piccolo fiocchetto. Le donava il rosso, non in modo volgare, la faceva sembrare vera, e non una semplice visione. I suoi capelli sembravano più rossi sopra quel vestito; semplicemente sciolti, tranne due ciocche di capelli che erano tenuti dietro da un elastico.
Era vero, nulla di particolare o esagerato per una serata fuori, ma agli occhi di Stiles era come vedere un angelo venuto per la sua salvezza.
Poteva tanta bellezza contenere così tanto dolore?
Stiles non voleva pensarci, e la guardò per qualche secondo in più.-Che c'è?
-Ricordo il momento.
Stiles sorrise e non resse quegli occhi verdi, quindi guardò in basso e la lasciò entrare.
Lydia andò diretta in camera sua e si sedette sul letto aspettando che Stiles arrivasse.-Se avessi saputo che ti vestivi così bene mi sarei concianto meglio.
-Tu non mi hai voluto dire dove andavamo quindi mi sono dovuta adeguare. Dai fammi vedere cosa hai nell'armadio, non hai mica intenzione di uscire con quella maglietta sgualcita, no?
-No, ma cosa vai a pensare, questo è il mio pigiama.
Stiles mentì, Lydia ne sapeva troppo di vestiti per poterci fare una figuraccia
-Perchè ogni volta che dobbiamo uscire tu non sei mai pronto?
Lydia iniziò a rovistare nell'armadio di Stiles senza trovare nulla di interessante, allora si diresse in camera di suo padre e prese una camicia, la diede a Stiles e gli disse di mettersela mentre lei cercava un paio di jeans più appropriati.
Quando si girò per dargli i pantaloni Stiles si stava ancora infilando la camicia e di scatto Lydia si voltò verso l'armadio. Vederlo senza maglietta le aveva fatto un effetto strano, e non poteva fargli vedere la sua faccia imbarazzata.
Rimanendo girata gli passò i pantaloni e cercò subito di liberarsi da quella sensazione.-Capisco che siamo amici e che ormai ci siamo visti in tutti i modi, ma potresti almeno avvisarmi quando decidi di cambiarti
-Ti mette così tanto in imbarazzo vedermi senza maglietta?
-Io... ehm... Non sono in imbarazzo! Si tratta di semplice privacy ed educazione! Sono comunque una ragazza di buone maniere, a differenza tua.Lo Stiles di qualche anno prima probabilmente non si sarebbe mai comportato così, eppure passare così tanto tempo con Lydia lo aveva sbloccato, come se tutto tra loro ormai fosse diventato naturale. Con lei non esisteva più il piccolo Stiles di 16 anni, tutto impacciato e sarcastico. Era come se si fossero invertiti i ruoli. Lui più sicuro e lei più impacciata.
Strane le persone quando si innamorano. E' come se tutto ciò che fossero prima di innamorarsi sparisse dalla faccia della terra per fare posto al loro alter ego.-E allora come farai quando saremo in spiaggia?
-Cosa? ANDIAMO IN SPIAGGIA? Stiles mi potevi almeno avvisare non ho neanche il costume! Questo vestito non è stato fatto per bagnarsi di acqua e sale.
Stiles rise di gusto e finì di mettersi i pantaloni.
Quando Lydia si girò e lo guardò si mise a sorridere sottecchi. Pur avendo preso un po' di sicurezza, rimaneva il solito, tenero, Stiles.
Si avvicinò a lui e gli sistemò la camicia dentro ai pantaloni, poi lo guardà soddisfatta-E' così che vanno portate le camicie
-Però non te li fai problemi a mettermi le mani nei pantaloni
Ammiccò Stiles
-Smettila scemo e andiamoCi volle quasi un'ora per arrivare in spiaggia con quel rottame di jeep, ma il viaggio fu pieno di risate, canzoni cantate a squarciagola e paesaggi bellissimi.
Quando parcheggiarono, prima di dirigersi in spiaggia, andarono verso la caffetteria aperta 24 ore su 24 e si sedettero aspettando di essere serviti. Mangiarono e rimasero lì per ore senza rendersi conto del tempo che passava, stavano così bene insieme che le ore diventavano minuti e i minuti secondi._____________________________
Eccomi tornata dopo più di un anno!! Mi scuso con tutti voi per l'assenza e spero di tornare in carreggiata. Ho cercato di fare del mio meglio con questo capitolo, era anni che non scrivevo sulla Stydia e riprendere è stato faticoso.Ditemi assolutamente cosa ne pensate, se va bene, oppure se rispetto agli altri fa pena, la vostra opinione è importante per me. Non so quando pubblicherò il prossimo capitolo, ma comunque domani butterò giù qualcosa solo per voi! tvb
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You Get Used To Her
Hayran KurguStiles l'aveva salvata, e quella era stata la volta decisiva. Già molte altre volte l'aveva fatto, ma quella era stata l'ultima goccia, aveva rischiato la vita per lei, aveva insistito facendo andare il piano in frantumi pur di averla lì insieme a l...