Mia
Mi sveglio nelle braccia di Louis con un sorriso, ho dormito con mio fratello. Che bello sapere di avere qualcuno su cui appoggiarti nei momenti in cui sei triste. Sento delle mani sfiorarmi i capelli e dei baci bagnarmi il viso, alzo lo sguardo e vedo Louis con un sorriso"Buongiorno fragolina" dice lasciandomi un bacio sulle labbra, questa cosa inizia a piacermi. La porta sbatte creando un botto molto forte che rivela Liam che si tira su dei jeans
"Louis siamo in ritardo sbrigati" dice per poi scattare via, Louis si alza di scatto prendendo dei vestiti dall'armadio
"Presto piccola, vatti a vestire, così ti porto a scuola" alle sue parole scendo dal letto e mi affretto a vestirmi: metto dei jeans grigi con una maglietta a maniche corte nera semplice, le scarpe da ginnastica ai piedi e mi lego i capelli in una coda alta. Scendo al piano di sotto dove trovo tutti di fretta mangiando la colazione data da Louis, vedendolo indaffarato mi avvicino al frigo e prendo una carota, mi metto lo zaino in spalla e li guardo aspettando che finiscano e loro guardano me con stupore
"Ma come diavolo hai fatto ad essere pronta prima di noi che ci siamo svegliati prima" mi chiede Niall e ridacchio
"Non è colpa mia se passate trenta minuti davanti lo specchio" dico giocando e vedo Louis soffocare una risata
"Hey, questo è un insulto! Io ne passo quarantacinque" dice Zayn facenfomi la linguaccia e scoppio a ridere
"Su andiamo, che siamo gia in ritardo" afferma Louis, così tutti prendono gli zaini e entriamo in macchina. È il primo giorno di scuola e gia mi sono persa, ad un certo punto chiedo indicazioni a un ragazzo dai capelli neri e gli occhi ghiaccio, ma quando mi avvicino e lo vedo bene mi rendo conto di avere davanti a me James, un ragazzo che viveva con me in orfanotrofio riportato molte volte a causa di atteggiamenti maneschi sulla gente e su me
"Ciao Mia quanto tempo " mi dice con voce inquietante stringendomi il polso con possesso
"Hai, mi fai male, lasciami James"cerco di dimenarmi ma mi risulta inutile, mi avvicina sempre di più a lui, sto per cedere, ne sono sicura
"non hai sentito, l'ascia!" James si gira verso il ragazzo che ha appena parlato e sul suo viso si forma un ghigno divertito, mi lascia facendomi cadere per terra e subito il ragazzo mi aiuta ad alzarmi, ma nel mentre mi sta per chiedere una cosa James gli tira un cazzotto sul naso che lo fa cadere a terra
"Non ti immischiare Brown" gli ringhia James
" ma non ti vergogni! Non ti basta avere una reputazione di merda? Adesso vuoi anche essere denunciato per stupro?!" Li vedo scannarsi contro come fossero animali... il ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli castani color caramello tira un pugno così forte da far cadere James per terra quando vede che mi sta per toccare ancora
"Scappa"mi dice il ragazzo prendendomi la mano e iniziando a correre, ci fermiamo per il mancato fiato nel cortile della scuola, ci sediamo sull'erba respirando a fatica. Ad un tratto sposto lo sguardo sul ragazzo che si tiene la mano soffocando dei gemiti e cercando di asciugare del sangue che ricade dalle sue nocche danneggiate, mi affetto a prendere un fazzoletto dallo zaino e glielo porgo
"Tieni, così dovrebbe andare meglio" cerco di alleviare la situazione con un piccolo sorriso che lui ricambia e prende il fazzoletto
"Grazie" dico in un momento di silenzio straziante
"E di che..comunque io sono Matteo" mi sorride porgendomi la mano che io stringo sorridendo altrettanto
"Mia" dico semplicemente arrossendo dolcemente, non ho mai avuto amici...nessuno voleva giocare con me e se creavo un piccolo interesse se ne andavano via da me, quindi lasciavo stare e aspettavo che qualcuno mi portasse via da quel luogo che tanto odio, dove ho passato le notti a parlare con la mia mamma e dove ho chiesto innumerevoli volte alla mia stella di trovare una famiglia che mi amasse senza pregiudizi.
"In che classe vai?" Mi chiede lui risvegliandomi dai miei pensieri
"La seconda E" dico tranquillamente e vedo nei suoi occhi una scintilla accendersi e un sorriso a trentadue denti fare strage sul suo viso creando due fossette che mi fanno ridere di gusto
"Anche io, saremo in classe insieme Carotina" mi dice prendendomi in giro per il colore dei miei capelli, io gli faccio la linguaccia dandogli un piccolo pugno sull'avambraccio destro e lui ride ancora più forte
"Haia!" Si lamenta ridendo e prendendomi in giro
"Smettila!" Gli do una spinta facendolo cadere con la schiena sul terriccio e lui con la mano afferra la mia e mi porta sul terreno con lui. Non ridevo così da quando passavo le giornate a giocare a calcio con dei miei amici che avvevo quando ero piccola
"Mi accompagni alla classe?" Chiedo non sapendo neanche una virgola di questa scuola, lui si gira verso di me con un sorriso, siamo a pochi centimetri di distanza; i nasi si toccano, le labbra si sfiorano, il cuore palpita con velocità e il nostro respiro affanna
"Certo" si alza annullando del tutto l'intesa creata dai nostri sguardi, da una parte ero felice che non fosse successo niente, insomma, ci conosciamo neanche da un ora, eppure c'è una parte di me che avrebbe voluto sapere se quell'intesa fosse continuata non solo con gli occhi
"Vieni o vuoi restare lì?" Mi dice iniziando a camminare, mi alzo pulendomi i vestiti e mi afretto a stringere le distanze per arrivare sana e salva in classe. Non è facile accorgersi se una persona è un semplice amico/amica o un conoscente che incontrarai poche volte o che vedrai molte volte ma non gli parlerei, non sai mai quando ti puoi fidare di una persona o semplicemente chiederle di prestarti una matita, non so che cosa sia Matteo, non so se è un amico o un conoscente, so solo che di lui mi posso fidare
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una famiglia scatenata
Short StoryPrimo libro della sagra "ti voglio bene, Louis" gli occhi del maggiore si illuminarono e con un dolce e cauto abbraccio, regalò alla sorella un sorriso timido