Mia
Sono a casa di Matteo per un progetto di musica, riguarda sullo scrivere una canzone d'amore, visto che stiamo studiando il medioevo e che la donna era considerata una specie di angelo, un essere inumano, troppo pregiata per essere umana. Mi siedo sul letto e inizio ad abbozzare qualche parola pensando alla persona al mio fianco, non è facile scrivere quello che si sente in una canzone...non lo è neanche nella vita reale.Matteo
Siamo sdraiati sul letto di camera mia, io e Mia, lei con un foglio e in quaderno cercando di scrivere una canzone che ci faccia prendere almeno un sei, ma dire che concentrarsi con lei davanti a me è come dire che Ronaldo è meglio di Messi. Non riesco a smetterla di guardare i suoi lunghi capelli rossi ricadere sul suo dolce visino lentigginoso e fare un ombra sui suoi occhi di un blu petrolio, è come se lei fosse una calamita e io una graffetta"Matt, senti se ti piace" mi chiede leggendo quello che ha abbozzato
"What do I feel for you? good question. I don't know how to describe what I feel
I can't explain what I feel, I just know that ...
my breath increases by crossing your eyes with an intense color
my heart palpitates quickly to hear your voice
my cheeks are colored to a minimum contact with you
my stomach twists when I see you sit next to me thoughts flow with speed throughout the day. I wonder if I would be enough for you, if tomorrow you will be with me, if I can see you again.
but if you're trying to talk to me..."
"Non so come continuare" mi dice inclinando la schiena sulla tastiera in legno del letto
"but if you're trying to talk to me ....
sorry, but my best defense is the panic attack
sorry but my best defense is the panic attack" concludo io e lei mi sorride
"È perfetta" si draia accanto a me posizionando la testa sulla mia spalla destra e io non posso fare a meno di guardarla, piano piano inizia a canticchiare la canzone prendendo la chitarra e iniziando a pizzicare le corda con le dita, ma quando arriva alla fine mi unico a lei avvicinandomi fino a ritrovarmi pochi centimetri dalle sue labbra, mi avvicino ancora di e la bacio, ma invece di ritrovare un ricambio, mi ritrovo una mano stampata sul volto
Mia
Le sue labbra toccano le mie e nel mio stomaco è come se ci fosse uno sciame di farfalle, ma un pensiero sfiora la mia mente, un pensiero che fa sparire il sorriso che si era creato sul mio volto. Io non ho mai avuto una relazione e non ho mai avuto contatti più spinti di una stretta di mano, non ho mai avuto degli amici. Ho incominciato da poco ad avere dei contatti sia fisici sia pscologici, ma sono ancora molto rigida con ognuno di loro, non so se sarei capace di mantenere una relazione e di certo lo farei soffrire soltanto. Stacco le nostre labbra e gli tiro uno schiaffo sulla guancia destra scoppiando a piangere e correndo fuori da casa sua. Mi fermo a causa del fiato scarseggiante nei miei polmoni, mi guardo a torno e mi rendo conto di essere al bar dove si incontra sempre Zayn con i suoi amici. Sospiro pesantemente sedendomi sul marmo freddo dello scalino del bar, prendo il cellulare e chiamo LouisBip.Bip.Bip
"Amore, tutto bene?" Mi chiede con un piccolo segno di preoccupazione
"M-mi vieni a prendere?" Singhiozzo leggermente e mi ascugo le lacrime che ricadono sul mio volto
"Hey piccola, ma perché piangi?" Mi chiede e io scoppio a piangere esteticamente al pensiero di Matteo
"T-ti p-prego, vieni a prendermi" gli sussurro e lo sento sospirare
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una famiglia scatenata
NouvellesPrimo libro della sagra "ti voglio bene, Louis" gli occhi del maggiore si illuminarono e con un dolce e cauto abbraccio, regalò alla sorella un sorriso timido