Cap.2

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Pov. Izuku

Torno a casa mia dopo la scuola, mi cambio e mangio e poi comincio a fare i compiti. Dopo qualche ora sento il campanello suonare , vado ad aprire:Kacchan . Ha un ghigno stampato in volto

Bakugou : andiamo in camera...

mi dice e io annuisco senza proferire parola.

Il giorno dopo

Pov.Shouto

Arrivo in classe e mi siedo , dopo poco arrivano tutti gli altri. Ad un certo punto noto Midoriya entrare in classe ma sta volta ha un cerotto sul collo e poi sembra stanchissimo, cosa gli sarà successo?

Comincia la lezione di storia. Oggi il prof ci spiega la rivoluzione russa anche se sinceramente parlando non é che abbia tutta sta voglia di ascoltarlo,  voglio dire é un impresa stare svegli con lui che spiega.

La lezione va avanti da mezz'ora e come immaginavo c'é un silenzio tombale in classe ma non perché siamo tutti belli concentrati che pendiamo dalle labbra di Aizawa ma perché la classe sta praticamente dormendo come il prof del resto.

Perfino io che di solito sono sempre attento ora sta leggermente sul punto di addormentarmi ma dettagli.

Prof: ...é questo fu il "testamento" di Stalin...

ci dice infine il prof e poi comincia ad andare a vedere le pagine del capitolo dopo però non penso ci sia tempo perché dai siamo a fine ora . Guardo l'orario sicuro che siano almeno le 50 e invece sono.le.30 E MANCA ANCORA UNA FORTUNATISSIMA MEZZ'ORA!!DAII NON VOGLIO CHE STO QUI CI SPIEGHI N'ALTRO CAPITOLO!! Noto il prof sbuffare e chiudere il libro, si mette nel suo sacco a pelo e poi si mette a dormire tranquillamente mentre noi lo guardiamo tra stupore e felicità.

Dopo qualche minuto di silenzio tutti si alzano ed escono dalla classe per andare in giro per la scuola o in cortile. Anche io faccio lo stesso con un libro in mano pronto a governi una bella mezz'oretta di lettura.

Dopo quella mezz'ora ritorno in classe però per il corridoio sbatto contro qualcuno e cado a terra con sopra quella persona . Apro gli occhi lentamente e mi ritrovo sopra Midoriya il quale mi guardo ad occhi sgranati e con le guance rosse invece io ho la mia solita espressione impassibile anche se dentro il mio cuore sta battendo manco fosse un tamburo.

Lui si alza di scatto da me

Deku: S-scusami...T-Todoroki- Kun non volevo....s-scusa

e poi ad va verso là classe correndo

Pov.Izuku

Corro in classe non il cuore a mille, cos'è questa strana sensazione...perché mi sento come se il cuore potesse esplodermi da un momento all'altro...perchè dentro di me avrei preferito rimanere lì anche tutto il giorno...perché?...

Queste domande mi tormentano per tutta la seconda ora e anche a quelle a seguire tanto che mi ritrovo con le guance imporportare per tutta la mattina.

All'uscita da scuola vengono a salutarmi Ururaka-san e Lida-kun cioé due miei compagni di classe con i quali ho legato di più il primo giorno.

Torno a casa e mi butto sul divano stanco. Dopo qualche minuto mi alzo e vado in bagno per farmi una doccia.

Mi spoglio e mi guardo allo specchio: il mio corpo e pieno di morsi e graffi causati da kacchan ieri e poi c'é quel morso più forte degli altri fatto sul mio collo. Ieri kacchan era più violento delle altre volte e per questo mi ha tenuto sveglio fino alle 4 del attino praticamente infatti oggi stavo a malapena si in piedi . Entro in doccia e mi rilasso sentendo l'acqua calda scorrere sul mio corpo , mi fa sentire quasi come se mi stesse coccolando. Comincio a lavarmi lentamente i capelli con lo shampo per poi passare al corpo con il mio bagno schiuma alla vaniglia. Mi è sempre piaciuto lavarmi con questo bagno schiuma,non so perché.

Dopo quasi un'ora finisco di lavarmi ed esco dalla doccia ,mi vesto, mi asciugo i capelli e dopo ordino un po' il salotto.

Non ci hanno assegnato compiti quindi mi stendo sul letto e comincio ad osservare il soffitto pensando a oggi. Poi mi viene in mente Todoroki-kun sotto di me e mi copro il viso con le mani in preda all'imbarazzo e comincio sentire il cuore battere più forte e una strana sensazione. Comincio a pensare al suo viso: i suoi occhi di due colori diversi cioè azzurro per la destra e grigio per la sinistra, i suoi capelli divisi perfettamente a metà tra bianco e rosso, quell'ustione che sembra il simbolo di un qualcosa di troppo pesante da portare sulle spalle...

Stringo la maglia dove c'è il cuore, quella sensazione è tornata...sento alcune lacrime scendere in modo involontario mentre alcuni ricordi mi appaiono in mente

Era il secondo anno di medie ed era l'ultimo giorno di scuola e poi sarebbero finalmente arrivate le vacanze estive. Quel giorno volevo dirglielo, volevo dirgli i miei sentimenti... Lo  guardai per qualche secondo fuori mentre parlava con i suoi amici come sempre , a fine giornata glielo avrei detto .

L'ultima campanella suonó segno che quell'anno era giunto al termine e io andai fuori in cortile come tutti però notai che era solo allora lo chiamai
-Kacchan...- lo chiamai debolmente con quel nome che tanto adoravo . Lui si giró e venne verso di me con lentezza
-cosa cazzi vuoi Deku?- mi chiese mentre giocava con le dita delle mani e ogni tanto se le grattava, segno che era impaziente di andararne. Lo guardai in quei suoi occhi nero pece soffermandomi sulle varie sfumature di grigio
-è da un po' c-che te lo volevo dire...e-ecco io...- Lui mi guardava impaziente
-Allora cosa cazzi vuoi?!Guarda che non ho tutto il giorno - mi disse con tono alterato, si innervosiva facilmente  e io dissi finalmente quelle due paroline
- T-Ti a-amo- gli dissi e ci fu qualche minuto di silenzio poi però sentì la sua risata beffarda
-MA FAMMI IL PIACERE! SERIAMENTE HAI PENSATO CHE IO TI VOLESSI BENE HAHAHAH!! DI DIRÒ UNA COSA ,MI FAI SCHIFO TI STAVO SOLO USANDO!UNA MERDA COME TE NON POTREBBE MAI PIACERE A NESSUNO, SEI SOLO UNO SCARTO UMANO CHE NON MERITA NEANCHE DI VIVERE!...- gli insulti continuarono però io mi girai e gli sorrisi...già gli sorrisi. Lui si fermò di scatto vedendomi piegare le labbra all'insù. Era un sorriso di consapevolezza , felicità e un po' di amarezza... consapevolezza perché sapevo che lui non mi amava, felicità perché non avrei avuto rimpianti e amarezza perché in fondo ci speravo....

Non avevo le lacrime agli occhi e mi stupì di me stesso per questo , me ne andai sempre con quel sorriso lasciando lì kacchan stupito . Arrivato a casa andai in camera e come immaginavo crollai in preda in preda alle lacrime.

Qualche giorno dopo morirono mia mamma e mio papà per un incidente...rimasi solo...

Quei ricordi erano davvero strazianti e lo sarebbero sempre stati. Chiusi gli occhi e piano piano mi addormentai ancora con le lacrime agli occhi.

Il Patto...Il vero amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora