Ormai il rituale mattiniero è diventato un'abitudine per me e non ci trovo più nulla di strano. Svegliarsi, vestirsi con la divisa, prendere la colazione, mangiare con il capo, vestire il capo e tornare di sotto a pulire i piatti con le cuoche. Dopo molti giorni, iniziava quasi a diventare noioso...
Erano giorni ormai che non succedeva più nulla di eccitante o speciale, se non qualche bacio fugace dato di nascosto, ma sempre casti e misurati.
Mi liscio la camicia e mi rimetto il solito grembiule nero, pronto per portare il pranzo a Jeon. Prendo il vassoio lasciatomi da Jiu e salgo al piano superiore. Questa volta non mi dimentico di bussare, ormai ho imparato, e dopo aver atteso il permesso per entrare, apro la porta, tenendo in equilibrio su una mano i piatti.
-Padrone, le ho portato il pranzo! –
-Ah...- borbotta senza prestarmi molta attenzione, troppo preso dal lavoro. Sembra essere molto concentrato. Si passa una mano a ripetizione fra i capelli e nell'altra tiene una sigaretta. Lascio il cibo sul bordo del tavolo e senza dire nulla, per non disturbarlo, torno sui miei passi.
-Tae? P-potresti darmi una mano? – mi chiede imbarazzato prima che io me ne vada.
-Uh? – mi avvicino al computer incuriosito.
-Devo scrivere una lettera di ringraziamento...ma non so da che parte cominciare. - balbetta indicando le due misere parole scritte sullo schermo. "Grazie mille".
-Lasci fare a me! – sorrido intenerito dalla sua momentanea incapacità.
Mi fa salire sulle sue gambe e mi metto subito al lavoro. Mezz'ora dopo una lettera lunga una pagina è pronta per essere spedita. Jeon la rilegge velocemente.
-Wow...è perfetta, grazie! – esclama stupito. Sorrido compiaciuto.
-Ti meriti un premio, sai? – aggiunge, questa volta con quel suo fare malizioso. La preoccupazione fa capolino nella mia testa, ma la scaccio immediatamente: è un premio, non una punizione, non mi farà niente di male.
Mi fa sedere più comodamente, e mi gira per potermi guardare in faccia. Una delle sue mani raggiunge in fretta il mio viso, dove si sofferma ad accarezzarmi le guance, scende lungo il collo e percorre la curva gentile della mia spalla. Non riesco a trattenere un brivido, un po' per il solletico, un po' per lo sguardo intenso di Jeon che mi scruta, fruga dentro ai miei occhi castani alla ricerca di non si sa cosa. Continua a sfiorarmi gentilmente, e torna su, fino ai capelli, dove vi si aggrappa con le dita. Tende il collo, il suo respiro fresco lambisce il mio, fattosi già leggermente affannoso. Coccola le mie labbra come se fosse la prima volta, dolcemente. Cerca di insinuarsi tra di esse, e io mi divincolo. Ma lui mi afferra più saldamente e mi obbliga a schiuderle prendendomi il mento e stringendolo.
-Non ti agitare...non ti farò nulla. – mormora prima di avventarsi nuovamente sul mio viso e abbracciando la mia lingua con la sua. Mi permetto di lasciar correre due dita lungo l'osso della mascella ben definita di Jeon. La sua destra abbandona i miei capelli per andare a intrufolarsi sotto la mia camicia e risalire fino allo stomaco. Mi aggrappo al suo collo, per dargli la libertà più completa di utilizzare entrambe le mani, che si affretta a raggiungere la sua compagna sotto alla stoffa. Rimaniamo sulla sedia a coccolarci per non so quanto. Ricordo soltanto due colpi delicati alla porta e una vocina esile mormorare:
-Mi dispiace di averla disturbata...-
Se l'udito non mi inganna, dovrebbe essere la segretaria che mi aveva accolto il primo giorno, di cui non ricordo più il nome.
-Non preoccuparti Yunseo. – sorride Jeon stringendomi più forte. Cerco di scivolare giù dalle sue ginocchia per scappare in bagno a rivestirmi decentemente, ma non me lo permette: così rimango seduto lì, terribilmente a disagio, stringendomi l'orlo della camicia. Lui invece continua a sorridere rilassato, appoggiando la testa sulla mia spalla.
![](https://img.wattpad.com/cover/177666069-288-k271365.jpg)
STAI LEGGENDO
MY MASTER -KookV-
Fanfiction-F-fa...male...- gemo quasi senza accorgermene, sentendo la mia pelle bruciare e tendersi. -Stai cercando di dire qualcosa, Taehyungie?- chiede lezioso, allungandomi un altro colpo di frusta. Scuoto la testa stringendo i denti. -Vuoi che ti elenchi...