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Taehyung

Alla fine ci hanno beccati.
Per lo più nel momento clou di Jungkook.
Inutile dire che ne sono seguiti un po' di eventi spiacevoli.
Oltre al grande imbarazzo, ci abbiamo anche rimeditato una belle litigata.

Ovviamente Jungkook era nervoso per il mancato orgasmo, e alla prima occasione se l'è presa con me, trovando una scusa futile per discutere.
Proprio per questo adesso ci troviamo a camminare uno accanto all'altro, in totale silenzio mentre ci dirigiamo verso la sala da pranzo dell'hotel.

Lancio una breve occhiata a Jungkook, sfiorandogli poi la mano con la mia.
Subito si ritrae, nascondendo la mano nella tasca dei jeans.
Sbuffo, aprendo con forza le porte, vedendo già i tavoli quasi tutti occupati.
Ne individuo uno libero, e mi incammino verso di esso senza controllare se Jungkook mi segue.

"Taehyung, Kim Taehyung?" Sento una voce alle mie spalle, familiare ma al tempo stesso dimenticata da un bel po'.
Mi giro, vedendo una chioma rossa.
"Hoseok!" Rido, fiondandomi tra le sue braccia spalancate.

Con la coda dell'occhio vedo Jungkook venirci incontro.
Hoseok mi stringe in un abbraccio soffocante.
Ormai non è più il mio capo, ma non posso dimenticare la grande amicizia che c'è stata tra di noi, a parte qualche piccolo trascorso.

"Taehyung, ma che fine avevi fatto? Non ti ho visto più da quella sera del tuo ultimo spettacolo".
Mi allontano leggermente, ridacchiando nervosamente.
"Si, beh..."

"Credo sia colpa mia" dice Jungkook, affiancandomi.
Subito mi circonda la vita con il braccio, appiccicandosi a me.
È geloso.
Bene.
Potrei usare questa cosa a mio vantaggio, così mi vendico del fatto che Jungkook se la sia presa con me.

"Oh Hoseok, quanto mi sei mancato".
Lo abbraccio nuovamente, prendendogli il viso tra le mani e stampandogli un bacio sulla guancia.
Sono consapevole della reazione esagerata, ma mi diverto troppo nel vedere Jungkook geloso.
E infatti...

"A questo punto io sono di troppo" borbotta Jungkook, non lasciandomi il tempo di replicare e andando via.

💮💮💮

Ho finito per pranzare con Hoseok. Non nascondo che mi ha fatto piacere rivederlo, ma l'entusiasmo è venuto meno quando ha tentato di portami a letto.

Ovviamente ho rifiutato senza pensarci due volte, e lui sembrava aver capito. Però a quel punto l'atmosfera si era guastata, e l'ho salutato con la scusa di dover andare da Jungkook, che poi è la verità.

Entro in camera, trovando i vestiti di Jungkook sparsi per terra, che conducono fino alla porta socchiusa del bagno.
Forse ho in mente un modo per farmi perdonare, dopotutto non ha mai detto di no quando c'è il sesso di mezzo.

Poggio la mano sulla porta del bagno, che al mio tocco si spalanca, rivelando Jungkook immerso nella vasca rotonda al centro della stanza, colma più di schiuma che di acqua.

Richiudo la porta con un forte tonfo, che fa aprire gli occhi a Jungkook.
Subito il suo sguardo mi congela sul posto, ma non voglio e sopratutto non posso lasciarmi intimidire.

Quindi devo scavare un po' per ritrovare le mie migliori doti da seduttore.
Punto gli occhi nei suoi, facendo un sorrisetto malizioso.
"Il pranzo non era lo stesso senza di te".
Mi mordo il labbro, avvicinandomi a passo lento alla vasca.

"Io non credo. Mi sembravi in ottima compagnia" risponde, scoccandomi un'occhiataccia.
Però mi sembra già meno arrabbiato, e non è solo una mia impressione.

Rido appena, arrivando al bordo della vasca per sedermi.
"Non nego che la compagnia era gradevole, ma nessuno è paragonabile a te".
Poggio una mano sulla sua spalla, accarezzandogliela lentamente, scendendo fino al petto.
Lo sento fremere sotto le dita, ma tenta ancora un po' di fare il duro.

"Fare il ruffiano con me non funzionerà" sputa, scacciando via la mia mano.
Mi fingo dispiaciuto, rimettendomi in piedi di fronte a lui.
"Oh, davvero?" 
Porto le mani al primo bottone della mia camicia, slacciandolo.
"Eppure mi sembrava una buona idea" continuo, slacciandomi pian piano tutti i bottoni.

I suoi occhi percorrono tutto il mio corpo, e automaticamente i suoi denti affondando nel labbro.
Non posso fare a meno di provare una punta di eccitazione a quel gesto.

"Ma se non vuoi che ti stai vicino, allora posso anche andar via" sussurro, togliendomi lentamente la cinta, mentre calcio via le scarpe.
"Vuoi continuare tu?" Domando, mentre lo vedo avvicinarsi al bordo della vasca.

Lancio un urletto quando mi tira dentro con lui, con ancora i pantaloni addosso.
Sta per dire qualcosa, ma lo squillo del telefono ci interrompe.
Sbuffa, alzando gli occhi al cielo.

"Devo rispondere" dice, uscendo dalla vasca per afferrare il cellulare sul ripiano del lavandino.
Lo vedo immobilizzarsi quando legge qualcosa sullo schermo.
Non faccio in tempo a chiedergli spiegazioni, che subito scatta.

"Dobbiamo tornare a casa. Adesso!"

•Prisoner of Love• || KookV ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora