giorno #4

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Ammettiamolo, ci sono cose che nessuno può dire, come per esempio il tipico sdolcinato "ti amo" al migliore amico oppure il "razza di rincoglionito quel biscotto era il mio, ora non ce ne sono più!" perchè se tu dicessi una roba del genere le persone inizierebbero a guardarti come se fossi un mostro alieno venuto su marte con della carta stagnola in testa; anche se loro avrebbero voluto dire lo stesso.

Penso che le persone siano un grande e immenso Bluff, come quando giocate a sette e mezzo e dite carta, avendo comunque un cinque e poi magari vi esce un due e iniziate a gridare "evviva", l' unica differenza è che alle persone non esce mai il due, esce il quattro e allora via alle imprecazioni, ma quante sono davvero nella vita le probabilità che esca quel due? E che esca quel due, quando si ha un cinque in mano? Io direi molto poche.

Nella vita è lo stesso, perchè se mancano 3 persone per l'interrogazione e tu sei tra quelle e la professoressa ne interroga uno, tu speri vivamente che quell'uno non sia tu e preghi in aramaico antico affinchè questo avvenga, senza considerare le circostanze,  magari uno degli altri interrogati non è venuto, quindi le probabilità diventano uno su due, come una partita di scherma, e tu sei lì che cerchi di colpire l'avversario, ma dimentichi l'unico vera forza: il caso.  Allora, in quel momento ti sbilanci, e l'avversario ti colpice e allora stop, partita chiusa, sei interrogato, ti presenti alla cattedra e dici: "io non ho studiato" e la prof ti guarda come quell'alieno venuto da marte con la stagnola in testa, mentre tutti i tuoi compagni pensano "io lo stesso" ma invece della standing ovation ricevi delle occhiatacce di disgusto. 

Come dicevo la gente rimarrà per sempre un grande enorme disgustoso Bluff.

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