Capitolo Tre

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CAPITOLO TRE: DOLORE

Avanzai lentamente verso il vagante davanti a me, che non mi aveva notata dato che era impegnato a divorare qualche animale. Con un profondo respiro, sollevai il ramoscello affilato e lo affondai nel retro della sua testa - facendolo cadere a terra senza vita.

"Carino," si complimentò Annalise, raggiungendomi. "Allora, cosa è morto questa volta?"

Osservai attentamente la carcassa mezza mangiata che era stato il pasto del vagante; vedendo qualcosa che vagamente ricordava un coniglio.

"Penso sia un coniglio," le dissi tristemente. "Povero. Sono fottutamente felice di aver ucciso quel non morto figlio di puttana."

"Te l'avevo detto che affilare un ramoscello era una buon'idea." disse Annalise con un ghigno, "Praticamente non rimangono mai bloccati nella testa."

"Sì, sì. Mi dispiace non averti creduta," alzai gli occhi al cielo e con esitazione scavalcai il vagante e il suo pasto quasi concluso. "Andiamo. Non possiamo seriamente sprecare tempo. Stiamo cercando del cibo - e se non ne troveremo un po' presto, moriremo di fame."

"Questo è il quinto supermercato che abbiamo controllato oggi." sospirò Annalise. "Ascolta, Laura, dobbiamo iniziare ad allargare gli orizzonti e cercare di pensare ad altri posti dove potremmo trovare del cibo. I supermercati sono la prima cosa che le persone saccheggiano. Gli ultimi quattro supermercati erano totalmente vuoti. Cosa ti fa pensare che saremo fortunate con questo?"

"Dobbiamo mantenere la fede," le dissi. "È l'unica cosa che potrà mantenerci sane in questo incubo."

"Abbiamo perso tutto," disse Annalise con calma, "Che ragioni ci sono per vivere se non c'è nulla per cui rimanere vivi?"

"Forza, Lise." mi voltai verso di lei e posai le mani sulle sue spalle. "Tu sei quella che mi ha fatto andare avanti in questi ultimi mesi. Ci manteniamo in vita l'una per l'altra."

Annalise non disse nulla per un lungo momento...finchè io non vidi, alla fine, un piccolo sorriso formarsi sul suo volto.

"Tu hai...tu hai ragione, Laura." disse lei. "Va bene, cosa stiamo aspettando? Andiamo a cercare del cibo."

"Ecco la mia ragazza," replicai, arruffando giocosamente i suoi capelli.

Ci scambiammo dei sorrisi, prima di ritornare di nuovo serie e facci strada lentamente verso il supermercato; che mi fece iniziare a mordere ansiosamente il labbro. Sebbene avessi detto ad Annalise di mantenere la fede, io non mi sentivo molto fiduciosa. Annalise aveva ragione - i supermercati sono pieni di cibo, e la prima cosa che la gente cerca quando gioca a Survival of the Fittest è il cibo. Stavamo cercando supermercati e mini-markets da un mese circa, ed ognuno di esso non conteneva neppure un rimasuglio di cibo.

Erano passati 3 mesi dal crollo alla stazione - penso possano essere anche 4. Avevo perso il conto, perchè sembrava essere accaduto molto tempo prima. Io ed Annalise avevamo trovato rifugio in una vecchia farmacia - c'erano un paio di vaganti che vagabondavano dentro quando la trovammo, ma dopo esserci occupati di loro divenne il rifugio perfetto. L'edificio era soldio, tutte le finestre erano già chiuse con assi di legnoe c'era una grossa recinzione di metallo e un cancello a circondare l'intera area. Io ed Annalise non riuscivamo a credere alla nostra fortuna.

C'erano delle barrette energetiche 'salutari' nascoste in una scatola sotto il bancone, le avevamo divise tra me ed Annalise, ma erano finite in un mese e mezzo. Da allora eravamo uscire per cercare del cibo, e fu la nostra più grande e unica lotta. Avevamo costruito un focolaio nel mezzo della farmacia che usavamo per cucinare animali se li trovavamo. Li cucinavamo durante la giornata per evitare che i vaganti fossero attratti da qualche scintilla del fuoco durante la notte, poi quando arrivava il momento di dormire, conservavamo il pasto freddo come provviste. Non era esattamente il miglior modo di vivere durante un'apocalisse, ma c'erano persone lì fuoci che potevano stare molto peggio di noi.

Breathing the Dead [hs - italian translation] MOMENTANEAMENTE SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora