Capitolo Sette

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CAPITOLO SETTE: MOSTRUOSITÀ

"Non mi piace questo, Hailee." sussurrai mentre ci appoggiavamo alla porta. "Non mi piace tutto questo."

"Nemmeno a me," sussurrò lei in risposta. "Vaffanculo. Dimentichiamoci di cercare provviste. Cerchiamo soltanto una via d'uscita, torniamo alla base e diciamo ad Harry quello che è successo."

"Mi piace questo piano." dissi.

Hailee annuì d'accordo. "Forza, andiamo."

Dopo un paio di profondi respiri, ci inoltrammo nell'edificio. Poi sussultammo quando ci fermammo improvvisamente davanti a una porta di quercia con una luminosa croce rossa dipinta sopra. Non avevo idea se ero soltanto paranoica, ma...per me, quel dipinto rosso non sembrava per niente un dipinto...ma più sangue.

"Odora di sangue." disse Hailee a bassa voce, come se mi avesse letto nella mente.

"Penso che sia sangue," replicai, mordendomi ansiosamente il labbro.

"È meglio se troviamo una via d'uscita velocemente." disse Hailee. Iniziò a guardarsi intorno freneticamente; la fronte aggrottata per la tensione e la paura. "Ma...sembra che le altre porte siano state bloccate. Questa è l'unica via."

"C...cosa?" mi si bloccò il respiro. "S-Sei sicura?"

Hailee rispose con un cenno riluttante. "Non c'è altro modo, Laura. Se vogliamo uscire di qui, dobbiamo farci coraggio e attraversare questa porta."

"Dobbiamo davvero?" chiesi disperatamente.

"Oh, fattene una ragione, Laura!" sibilò quasi Hailee. "Ho un figlio che mi aspetta alla base, e voglio ritornare da lui il prima possibile!"

Indietreggiai leggermente. "Ok...ok." deglutii e guardai la porta col sangue, prendendo un profondo respiro mentre scavavo dentro di me in cerca del coraggio per aprirla. "Hai ragione. Andiamo."

Hailee rispose con un cenno grato, prima di posare la mano sulla porta e iniziare a spingerla per aprirla. Tuttavia, appena iniziò a grugnire frustrata e con sforzo, seppi che qualcosa non andava nel verso giusto.

"È...barricata o qualcosa del genere." sbuffò. "Non riesco ad aprirla."

"Proviamo insieme," suggerii. "Al tre. Pronta?"

Lei annuì e posizionò entrambe le mani sulla porta, e io feci lo stesso.

"Uno...due..." la guardai.

"Tre," Hailee concluse per me.

Entrambe spingemmo, chiudendo gli occhi e digrignando i denti per lo sforzo e la concentrazione. Appena la porta iniziò ad aprirsi, invece del brutto stridio che mi aspettavo di sentire quando una porta arrugginita sfrega contro il pavimento, sentii uno strano suono melmoso - tipo quel suono che fa un vagante quando gli calpesti la testa - e mi si chiuse lo stomaco per la paura.

Io ed Hailee barcollammo nella stanza, soffocando alla puzza di morte che immediatamente invadette le nostre narici. Era quasi completamente buio dentro, e nessuna di noi riusciva a vedere.

"Ugh...che cazzo...?" Hailee soffocò un conato di vomito. "Cosa diavolo c'è qui dentro?"

"Accendi una torcia." dissi tossendo.

"Ok," sentii Hailee annaspare mentre cercava la torcia attaccata alla cintura.

Appena la stanza fu illuminata dal bagliore della torcia; mi lasciai scappare un urletto alla vista davanti a me. Corpi morti, in decomposizione - almeno cinque di essi - erano sparsi in tutta la piccola stanza, come se migliaia di proiettili fossero stati lanciati senza grazia nei loro corpi indifesi. Non c'era da chiedersi perchè questo posto avesse un odore così rancido.

Breathing the Dead [hs - italian translation] MOMENTANEAMENTE SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora