•10• Ti amo

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Dopo circa una settimana, (t/n), continuava a sentirsi osservata ovunque andasse, come se qualcuno la stesse spiando.

Aveva un bruttissimo presentimento.

Pensava che si trattasse di qualcosa riguardante Yato e, per non farlo preoccupare, decise di non dirglielo.

E quando tornava a casa e Yato le chiedeva cosa avesse, lei faceva un sorriso per fargli capire che stesse bene, anche se non era così.

Aveva paura di uscire, nonostante fosse morta, non voleva morire di nuovo e di lasciare i suoi nuovi amici... E Yato.

Però, non poteva rimanere sempre in casa e quindi decise di uscire lo stesso.

Voleva mangiare un gelato e fare una bella passeggiata.

Così, si vestì e si diresse verso un parco.

Arrivata a destinazione, vide una ragazzina avvicinarsi a lei.

Aveva i capelli corti e neri e i suoi occhi mostravano odio nei confronti di qualcuno.

"Hey, e così, sei il nuovo Strumento Divino di Yato? Come sei bella, i tuoi capelli (c/c) e i tuoi occhi mi fanno rimanere incantata... Mi ricordi un albero di ciliegio. Vedi, in primavera fiorisce ed è stupendo... Però appassisce e perde tutti i petali... " lo disse avvicinandosi alla panchina sul quale si trovava (t/n) e le accarezzò la guancia.

(t/n) non disse nulla, non sapeva cosa fare e non sapeva chi fosse.

Notò che sul suo corpo c'erano molti nomi, come se avesse tantissimi padroni.

"Posso abbracciarti?" chiese.

(t/n) continuò a non risponderle.

"Scusa, si è fatto tardi, spero che ci incontreremo di nuovo."

(t/n) rimase paralizzata. Sapeva che stava per succedere qualcosa non piacevole.

Si alzò dalla panchina e tornò alla dimora, dove trovò Yato con uno strano grembiule addosso.

"(t/n)-chaaaan" Yato iniziò a correre verso la ragazza tutto contento e iniziò a riempirla di baci e abbracci

"Cosa hai fatto oggi, (t/n)-chan?"

"Niente di speciale..." continuava a pensare a quella ragazza del parco.

"Perché non vuoi dirmelo? Si vede lontano un miglio che c'è qualcosa che non va"

"Non c'è niente che va male, sto bene. Piuttosto, cosa stavi facendo?"

"Non provare a cambiare discorso, dimmi cosa succede."

"Sei insistente eh... Ti ho detto che sto bene."

"Anche se stiamo insieme, niente ti autorizza a mentirmi, ti ricordo che continuo ad essere il tuo padrone e devo sapere cosa ti succede."

"Non succede niente, okay? Smettila di starmi addosso, vorrei semplicemente respirare ogni tanto. È da quando ci siamo fidanzati che continui a farmi le solite domandine del cazzo come se fossi un poliziotto. Davvero, smettila ogni tanto, mi stai stressando. "

"C-cosa?"

"Oh, Yato, hai capito bene."

"Va bene, dentro c'è una cena che ti avevo preparato, mangia da sola, io esco." prese la sua giacca e uscì dalla porta.

(t/n) si sentiva in colpa e non poco.

Si diresse verso la cucine e trovò il tavolo apparecchiato perfettamente e i piatti che sembravano quelli di un cuoco professionista. Al centro, c'era una rosa rossa e poi un biglietto. Aprì il biglietto:
"Ti amo"
Era l'unica cosa scritta al suo interno.

E (t/n) non si accorse di averlo letto con le lacrime al viso.

Little soul [ITA] Yato x reader (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora