•3• Nuovi incontri

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I tre ragazzi arrivarono a casa di Hiyori, sembrava che lei non fosse in casa e che stesse tornando da scuola.

Yato era sempre il solito: appena entrato in casa iniziò a correre felice ovunque, aprì il frigorifero e bevve una bibita, poi iniziò a mangiare snack presi dal mobile in fondo alla cucina.

Solo che non si rese conto, che (t/n) continuava a guardarlo.

"Perché m-mi guardi?" Yato era imbarazzato.

"N-Niente!" La (c/c) dopo aver risposto si diresse al piano di sopra.

"Posso andare o c'è qualcuno?"

"Vai, tanto non possono vederci."

"Oh, grazie Yukine!"

(t/n) esplorò la casa di quella ragazza che poteva essere una sua nuova amica.

Nel frattempo, al piano di sotto, arrivò Hiyori che trovò i suoi amici gironzolare per casa.

"Che ci fate qui?" domandò arrabbiata.

"Hiyoriiiiiiii!" Yato corse vicino alla ragazza e l'abbracciò.

"Staccati."

"Quante volte devo dirvi di non entrare in casa mia senza permesso?"

"Scusa." Yukine si scusò.

"Venite in camera mia."

"Eh? Perché?" Yato guardò Hiyori in modo interrogativo.

"Sempre meglio di restare qui a non far niente!"

I tre salirono al piano di sopra ed entrarono in casa.

"Aspettatemi qui, vado a prendere qualcosa da magiare." Hiyori uscì dalla camera.

Mentre camminava vide una figura nascosta dietro ad un angolo della casa.

Aveva paura fosse uno Spettro.

Si avvicinò lentamente nella speranza che non fosse ciò che pensava.

Fortunatamente non era uno Spettro ma una figura femminile impaurita.

"E tu chi sei?" Domandò Hiyori.

"(t/n)! Il mio padrone aveva detto che nessuno poteva vedermi, così ho pensato di vedere anche il piano di sopra. M-mi dispiace, vado via!" la ragazza passò davanti a Hiyori ma quest'ultima la fermò, tenendola per il polso.

"Chi è il tuo padrone?"

"S-si chiama Yato, ma, per piacere, non farmi del male. Sono finalmente riuscita a parlare con qualcuno, Yato e Yukine sono le prime persone che mi rivolgono la parola. Non voglio morire ora che ho degli amici!" Delle lacrime scesero dal suo viso.

"Y-Yato è il tuo padrone?" la presa al polso di (t/n) si allentò.

"S-sì!"

"Allora, in questo caso, piacere sono Hiyori!" la ragazza rivolse un grande sorriso a (t/n).

"Il piacere è tutto mio!"

"Stavo andando in cucina a prendere qualcosa da mangiare, vieni con me, okay?" Hiyori conitnuò a sorridere.

"Va bene!" ricambiò con un sorriso più profondo di quello di Hiyori.

Le ragazze scesero in cucina.

"Che strano... Ero sicura di avere degli snack... YATO!" La mora, arrabbiata, salì le scale di fretta e furia.

Aprì violentemente la porta della sua camera da letto.

"YATO! Poiché hai mangiato gli UNICI snack che erano in cucina, ora li vai a comprare!"

"Nooooo!" il dio iniziò a lamentarsi come fosse un bambino.

"Da solo?" continuava a lamentarsi.

"Da solo!" Hiyori ribattè.

Yato scese le scale con un volto depresso.

Quando arrivò in cucina rimase sorpreso a vedere (t/n) immobile cercando di capire cosa fare.

"Dove vai?" chiese lei.

"Ho mangiato tutti gli snack di Hiyori e adesso devo andarli a ricomprare... "

"Se vuoi ti accompagno." (t/n) fece questa proposta in modo imbarazzato, voleva passare del tempo con il suo nuovo padrone.

"Davvero? Grazie!" l'espressione depressa sul voto di Yato si trasformò in un grandissimo sorriso.

Yato e (t/n) uscirono di casa, dirigendosi verso il supermercato più vicino.

(t/n) era molto imbarazzata, nonostante quello fosse il suo padrone, sapeva che forse per lei era qualcosa di più, anche non conoscendolo molto bene, lo trovava attraente.

La (c/c) si perse nei suoi pensieri e inciampò in un gradino.

Yato la prese velocemente e la guardò negli occhi.

Il viso di entrambi si fece rosso.

"S-stai bene?" domandò tirandola verso di sé.

"S-sì. " rispose ancora più imbarazzata di prima.

"Devi fare attenzione!" disse lui con un tono di voce più alto.

"Scusa!" (t/n) non lo guardò più negli occhi, guardava altrove, cercando di non incrociare lo sguardo con quello di Yato.

"Muoviamoci. " disse Yato ricominciando a camminare.

"Okay. "

Il ragazzo continuava a guardarla, togliendo lo sguardo ogni volta che il suo strumento se ne accorgeva.

Non sapeva esattamente come si sentiva.

Sapeva solo che ogni volta che incrociava lo sguardo con quello di (t/n) , si sentiva imbarazzato ma allo stesso momento felice.

Forse quello era...

Amore?

Little soul [ITA] Yato x reader (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora