Prologo

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La ragazza dell'immagine è Charlie :)

Scendo dal taxi e mia zia mi corre incontro.

"Charlotte!!! Piccola mia, come stai?" Mi da un abbraccio stritola-ossa, che io non ricambio.

"Bene, zia. Adesso puoi lasciarmi." Lei si stacca e mi guarda con un'espressione ferita.

"Piccola, lo so che non è facile quello che stai passando. Ma la mamma starà bene. Mia sorella Anne è forte e ce la farà." Cerca di confortarmi.

"Smettila di dire stupidaggini. Si sa come finisco le persone in coma. Non si sveglierà ed io non tornerò mai a Perth." Le dico atono. Il suo sguardo si rattrista. Mi dispiace per lei. Infondo mia madre è sua sorella e non deve essere facile nemmeno per lei. Ma io ho solo 16 anni e non dovrei vivere queste cose. Dovrei essere a Perth con la mia migliore amica ed essere felice.

Invece sono intrappolata a Sydney dove non conosco nessuno apparte la famiglia di mia zia.

Infondo non sono male, sono simpatici. Ma preferirei stare con mia madre.

Mia zia Julie Rose è magra, ha i capelli biondi e gli occhi azzurri. Lei e mia madre Anne sono gemelle. Suo marito, Morgan State, ha i capelli scuri -credo neri- e gli occhi dello stesso colore. Mentre mia cugina Aria ha la mia stessa età ed è magra, ha gli occhi azzurri -come la madre- e i capelli scuri -come il padre-. È bellissima ed è davvero simpatica.

"Charlie!!" Mi corre incontro e mi abbraccia. Questa volta ricambio. Non mi piacciono gli abbracci, ma quelli di Aria sono stupendi. "Non sai quanto mi sei mancata!" Io la stringo forte.

"Anche tu A" Ci stacchiamo e lei mi mette un braccio sulla spalla e mi guida dentro.

"Ehi, Charlotte. Benvenuta. Sei diventata davvero un bella ragazza." Mi dice zio Morgan mentre mi da un bacio sulla guancia. Io arrossisco. "Grazie." Rispondo imbarazzata. Non mi piacciono nemmeno i complimenti.

Aria mi guida di sopra, nella mia stanza, dove ci sono già i bagagli. È accanto alla sua ed è bellissima.

È bianca e grigia principalmente. Ha un letto matrimoniale bianco con le coperte grigie, un armadio grigio con le ante bianche, una scrivania bianca con una sedia grigia e nera, una mensola bianca con una tv a schermo piatto e un computer portatile grigio sulla scrivania. È stupenda.

"Wow, A, è bellissima!" Le sorrido e lei ridacchia. "Lo so! L'ho fatta fare identica alla mia, solo che la mia è bianca e lilla." Mi fa la linguaccia ed io ridacchio. È fissata con il lilla.

"Non so cosa farei senza di te." Le dico tristemente. Lei mi sorride e poi mi aiuta a mettere le mie cose nell'armadio "Quando inizia la scuola, A?" Le chiedo.

Già, la mia estate è rovinata. Anche se è praticamente alla fine. "Tra due giorni." Dice, sbuffando. Wow, solo due giorni? Ho l'ansia adesso. Aria lo nota e mi prende per le spalle. "Charlie, sei bellissima e simpaticissima. Scommetto che faranno a gara per esserti amica." Io arrossisco e l'abbraccio.

"Faccio finta di crederci e ti dico grazie." Lei mi tira uno schiaffo giocoso ed esce dalla stanza dicendo "Domani ti presenterò le mie amiche. Io vado a farmi la doccia, tu fai come se fossi a casa tua. E ricordati che la cena è alle 9.". Io annuisco e lei chiude la porta.

Sono davvero nervosa. E se nessuno vuole essermi amica? È vero che ho Aria, ma non posso stare sempre e solo con lei. Mi avvicino allo specchio. Infondo non sono male.

Ho i capelli biondi e gli occhi azzurri. Il problema è il mio corpo. Sono magra. Dannatamente troppo magra. Così magra che se qualcuno mi chiedesse cosa farei se un ragazzo mi toccasse le tette io risponderei "gli chiederei dove le ha trovate.". Non ho per niente delle forme e per questo mi nascondo in felpe giganti. Come quella rossa che sto indossando adesso.

Fuck you, Irwin! ~ Ashton IrwinWhere stories live. Discover now