Capitolo 11

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Holaa! Okay, allora: ho deciso di mettere degli obiettivi. Visto che non votate commentate ho deciso di aggiornare il capitolo 13 solo se arriviamo a 5 voti e 2 commenti (anche 1, please). Scusate, ma altrimenti non ho l'ispirazione per continuare e finisce che elimino la storia. :3 Mi sembra che non vi interessi abbastanza. Grazie per aver letto. Vi lascio alla storia.

"Charlie, non puoi andare senza di noi!" Esclama Aria, mettendo il broncio.

"A, non posso invitarvi. Prima cosa, non è la mia festa e non posso invitare nessuno. Seconda cosa, già è tanto che si è sforzato di invitarmi e non posso presentarmi con cinque persone appresso. E, infine, MI SERVE IL TUO AIUTO CON IL VESTITO!" Esclamo.

"Okay, okay. Che ne dici di questo?" Mi chiede, mostrandomi un vestito giallo canarino.

"Aria, ma che schifo! Non indosserò mai un vestito giallo!"

"Allora che ne dici di questo?" Mi mostra un abito lungo blu, con lo spacco.

"Bello, ma non è un'occasione troppo elegante. È una semplice festa." Borbotto. Aria sbuffa.

"Questo è l'ultimo che ho! O prendi questo o vai in mutande!" Esclama, mostrandomi un vestitino rosso smanicato con un fiocco nero sotto il seno.

"Oh, mio Dio! È stupendo! Metto questo!" Glielo scippo letteralmente dalle mani e lo ammiro più da vicino. "Ci stanno bene le converse, secondo te?" Chiedo, poi, girandolo avanti e indietro.

"Cosa? Assolutamente no! Tieni queste!" Dice, passandomi dei tacchi neri. Cerco di protestare, ma lei mi blocca. "Non voglio discussioni. Tu li indossi e basta. Prendi anche questa giacca e vai a farti la doccia, ora."

Sbuffo rumorosamente e prendo la giacca. La poggio sul letto, con il vestito, e mi dirigo verso il bagno. Mi faccio una doccia rilassante ed entro in camera. Aria si alza dalla sedia e mi sorride.

"Iniziamo!" Esclama, passandomi l'intimo.

Mi cambio (come nella foto a fianco/all'inizio) ed Aria mi fa sedere. Mi asciuga i capelli, lasciandoli lisci sotto e tirandoli dietro sopra. Mi trucca, mettendomi matita nera e mascara, e mi aiuta ad allacciarmi i tacchi.

Appena finisce, mi fa alzare e mi porta davanti allo specchio. "Sei uno schianto, Charlie." Mi sorride.

Non sono così male.

Prendo una pochette nera e ci infilo cellulare, chiavi di casa, soldi -per sicurezza- e rossetto. Controllo l'orologio e mi accorgo di essere in ritardo.

"Cazzo, Aria! Sono le otto e venticinque. Sono tremendamente in ritardo!" Esclamo, scendendo di fretta le scale. La mora mi segue, ridacchiando.

"No. Sei fashionabilmente in ritardo. Devi saperti far aspettare!" Mi dice. "Papà, accompagni Charlie?"

Lo zio si gira e, appena il suo sguardo si posa su di me, strabuzza gli occhi. "Dove credi di andare, vestita così, signorina?" Mi chiede.

"Cos'ho di sbagliato, zio?" Chiedo, sbattendo innocentemente gli occhi.

Fuck you, Irwin! ~ Ashton IrwinWhere stories live. Discover now