X-Ti amo

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Terry non credeva di aver sentito bene, si morse il labbro e sussurrò:
<<Cosa?>>

<<Hai sentito, dillo di nuovo.>>

Ripeté Piton, con voce più sicura, ma ancora incredula.

Terry sapeva cosa volesse riascoltare, ma per un attimo pensò di ripetere una parte a caso della frase che aveva appena detto e sorvolare sulla sua confessione spontanea. Ma gli occhi scuri, in cui palpitavano sentimenti profondi, seppur insondabili, lasciando finalmente cadere la maschera di fredda compostezza, che era quasi una seconda natura del Maestro pozionatore, lo condussero a non fare giochetti.
Non sapeva cosa avrebbe comportato ripetere la dichiarazione, forse, fra un attimo, la voce caustica lo avrebbe deriso, ma negare era inutile. In più, lo sguardo ardente dell'altro gli dava una piccola speranza, così dopo solo un secondo di esitazione ripeté:

<<Ti amo, hai sentito bene. Se vuoi ridere dei miei sentimenti, però, non resterò un minuto di più. Addio Severus...>>

Mentre pronunciava queste parole, anche se aveva ancora le vertigini, si alzò per andare via. Il movimento lo fece traballare e non riuscì a mantenere il contatto visivo, perdendosi completamente l'espressione di pura gioia, che attraversò gli occhi di ossidiana.

Piton non si era mai sentito così vivo; nessuno gli aveva mai detto quelle tre parole, doveva ammettere che erano una magia potente, si rischiava di diventarne dipendenti in una volta, soprattutto se erano pronunciate dalla persona che amiamo a nostra volta.

Lo vide alzarsi, era intenzionato a scappare, ma Severus Piton questa volta non lo avrebbe permesso. Nel tempo che ci volle a fare due passi dal camino al divano e sorregerlo al volo, aveva deciso di essere egoista, non avrebbe pensato a quanto di meglio Terry potesse trovare, anche se era la verità.
Lo strinse delicatamente a sé; il ragazzo, rimase rigido, aggrappandosi alle sue braccia per non cadere, ma tenendo lo sguardo basso. L'uomo più anziano sospirò e con voce come miele caldo, disse:

<<Non ho intenzione di prendermi gioco dei tuoi sentimenti...>>

Terry alzò il viso, sentendo due dita affusolate che premevano delicatamente sotto il suo mento. Tratenne il respiro e non riuscì a rispondere, cogliendo, finalmente, le emozioni nel voto dell'altro, che sorrise, insicuro, come mai lo aveva visto.
Piton si morse un labbro e senza averlo programmato, avendolo a mala pena amesso a sé stesso, si ritrovò a mettersi a nudo come non aveva mai fatto.

<<Ti amo anch'io, piccolo...>>

Sussurrò, mentre con le dita percorreva il perimetro della bocca del compagno, che con quelle parole e quei gesti finalmente si rilassò. Chiuse gli occhi godendosi la carezza e si appoggiò, dolcememte al corpo più forte che lo teneva in piedi.

Si sentiva volare, nonostante volesse provare ad avere un'occasione, non credeva che i suoi sentimenti potessero essere ricambiati, sicuramente non subito.
Si sarebbe accontentato di piacergli un po' e di avere la possibilità di farsi conoscere per provare, con il tempo, a vincere quel cuore blindato da anni. Invece la risposta lo lasciò senza parole.
Appoggiò la fronte sulla spalla e lente lacrime si svilupparono dalle pozze azzurre dei suoi occhi.

<<Stai piangendo, io non volevo renderti triste, so di non essere l'uomo ideale, ma tu hai detto...>>

Le paure e le insicurezze di Piton si risvegliano in un attimo, ma prima che potesse dire altro, Terry lo guardò e gli appoggiò le dita sulle labbra zittendolo.

<<Non rimangiarti ciò che hai detto e, per me, non esiste uomo più adatto... No ascolta! Io ti amo da così tanto che non so nemmeno quando è iniziata, tu puoi elencare tutti i tuoi difetti e tutti i tuoi errori, ma non cambia nulla. Tutti ne abbiamo...>>

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