IX-Il Salvatore del Mondo Magico

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Piton non seppe neppure lui come riuscì a far passare i tre giorni che mancavano alla visita di Harry Potter alla scuola. Finalmente il ragazzo più famoso del Mondo Magico era arrivato, lui lo accolse davanti ai cancelli insieme a Minerva.

«Professoressa MeGranit, professor Piton!»

Esclamò il ragazzo, raggiungendoli di corsa dopo essersi smaterializzato qualche metro più in là. La MeGranit aprì il cancello e lo accolse a braccia aperte, tra le quali il giovane si buttò come fosse ancora un bambino. Piton scosse la testa e sospirò, non c'era verso, non sarebbe mai cresciuto! Ma in fondo, sentì il suo cuore scaldarsi alla vista di quel dannato teppista.

«Signor Potter, sempre molto maturo vedo!»

«Anche per me è un piacere rivederla professore!»

Rispose il suo indisciplinato ex alunno, con un sorriso da un orecchio all'altro, senza considerare nemmeno per un attimo il tono di sarcastico rimprovero del suo insegnante, che scosse la testa e suo malgrado regalò un mezzo sorriso a quell'impudente. Ormai la loro era diventata più una posa nata dall'abitudine, che un vero scontro.

«Vieni dentro teppista...»

Disse la MeGranit sorridendo, per poi bombardare il giovane di domande sulla salute e sul nuovo lavoro di Auror al ministero. Piton sorrise, Minerva sembra una madre ansiosa, ma stranamente si ritrovò ad ascoltare con interesse tutte le piccole avventure di ogni giorno del ragazzo. Si preoccupò quanto l'amica, quando lo sentì raccontare di come avesse affrontato da solo un lupo mannaro, era sempre il solito Harry, prima agiva e poi pensava.

«Hai rischiato di finire sotto i suoi denti, il solito san Potter, non potevi andare con qualcuno?»

Si ritrovò, suo malgrado, a chiedere e il tono sarcastico nascondeva solo in parte la preoccupazione per quello sconsiderato. Tanta fatica per tenerlo in vita e lui si buttava nelle solite imprese alla Potter, era sicuro che lo avrebbe fatto morire di preoccupazione anzitempo, dannato ragazzino!

«No Signore, gli altri erano impegnati e poi ero solo in quel momento, non potevo aspettare che uccidesse due babbani innocenti, sono dovuto intervenire, ma è andato tutto benissimo!»

Rispose il ragazzo, con un'alzata di spalle. Minerva gli raccomandò prudenza, ma ne elogiò il coraggio, sembravano davvero lei una madre orgogliosa e lui un padre apprensivo!

Certo che la vita a volte fa strani scherzi, più passava il tempo e più vedeva Harry come il figlio che non aveva avuto, mentre se pensava a Terry, beh, non lo vedeva proprio come farebbe un padre!
Dannazione, c'era qual cosa di molto sbagliato in lui, i ragazzi erano coetanei e anche amici, come poté constatare, ancora una volta, appena raggiunsero il castello.
I suoi due giovani colleghi, di pozioni ed erbologia, aspettavano il loro vecchio compagno di studi sulle scale e quando si videro, i tre ragazzi si corsero incontro, unendosi in un abbraccio a tre, ridendo come matti e dandosi pacche sulle spalle.
Piton e la preside si guardarono l'un l'altra e la sua vecchia amica gli sorrise dicendo:

«È davvero bello vederli così spensierati e liberi, avrebbero sempre dovuto esserelo. Hanno sofferto molto tutti e tre, guardali ora!»

«Già, ne hanno passate più di quello che si dovrebbe alla loro età, ma per fortuna, non capita a molti ventiduenni di essere reduci da una guerra, sono ancora giovani, hanno tutta la vita davanti e anche se non è sempre un percorso lineare e non tutti alla stessa velocità, ma ne stanno uscendo, Minerva.»

«Sì, hai ragione, anche se nell'ultimo mese sono preoccupata per Steeval, hai notato come si è chiuso, viene persino raramente ai pasti in Sala Grande e anche i suoi alunni si sono lamentati del fato che è un pochino distratto. Quando studiava qui avevate un buon rapporto, ti ha detto niente? Ho chiesto anche a Filius, ma non mi ha saputo dire nulla, ha notato anche lui che il ragazzo è strano, ha persino provato a parlarci ma non è servito.»

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