VII - Riflessioni e paure...

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Era passata più di una settimana dal giorno in cui Piton aveva visto i pensieri del nuovo collega di Pozioni e in quei giorni si erano evitati con maggior accuratezza che in passato.

Terry era in forte imbarazzo, cercava in ogni modo di evitare gli incontri e i momenti in cui avrebbero potuto trovarsi faccia a faccia.

Piton, dal canto suo, era estremamente confuso.
I primi giorni avrebbe voluto parlarci per capire cosa l'altro provasse davvero per lui, ma anche per chiarire i suoi stessi sentimenti, che erano ormai un groviglio indefinito.

Riflettendo era arrivato alla conclusione che l'interesse, che il ragazzo, doveva aver avuto per lui, con il tempo doveva essersi esaurito. Aveva ripensato ad ogni singolo frammento visto e più passavano i giorni e più questa convinzione si radicava in lui.

Alcuni lo avevano sconvolto di più ripensandoci, che sul momento stesso. Forse, era accaduto perché, sebbene la connessione sembrasse durata un'eternità, si era trattato di meno di un minuto e la sua mente non era riuscita a processare tutte le informazioni acquisite, rielaborandole in quel poco tempo.

I pensieri di Terry lo avevano riportato indietro a ripercorrere più e più volte la sua vita e le scelte che aveva compiuto.
Quando si era trovato da solo, ci aveva riflettuto a lungo, nel sotterraneo si era sentito libero di pensare. Quell'appartamento, reso accogliente nel tempo, lo faceva sentire più in casa propria di quanto non avesse fatto quello che aveva ereditato dai genitori e in cui non si trovava a suo agio a causa dei ricordi dolorosi dell'infanzia.

Cercava di non pensare a gli anni di terrore con un padre violento. Era un babbano, incattivito dall'aver scoperto di aver sposato una strega ed essere il padre di un mago. Aveva spesso scoppi di ira, che finivano con atti di violenza contro entrambi.
Ad undici anni aveva ricevuto la lettera che gli annunciava di essere atteso ad Hogwarts, con lui sarebbe andata anche la sua migliore amica Lily, una bambina bellissima, con grandi occhi verdi, che viveva in una casa vicina.
L'aveva amata dal primo momento e non aveva mai smesso. Nemmeno la sua morte aveva affievolito quel sentimento che credeva immutabile.
Dopo averla persa, aveva passato la vita a cercare di rimediare ai suoi errori, proteggendo il figlio di Lily in ogni modo. Lo aveva fatto per amore di quella bambina, che, era sicuro, sarebbe sempre stata l'unica a tenere un posto così importante nel suo cuore.

Almeno così aveva pensato prima di vedere i ricordi di Terry.
Ripercorrere la sua vita vedendola attraverso gli occhi e le emozioni di altri era stato strano.
Aveva visto lo sguardo di Harry e sentito le sue parole e per quanti racconti avesse potuto ascoltare su quella notte, ripensare ai ricordi di Terry su Harry e la notte della Battaglia lo imbarazzava, anche se sapeva che lo aveva difeso, sentire i suoi elogi, vedere il suo perdono e la sincerità delle sue affermazioni lo aveva spiazzato.
Per anni aveva cercato di non affezionarsi troppo, ignorando gli occhi di verdi di Lily, che lo guadavano dal viso del figlio, concentrandosi sui capelli di James e su tutto quello che gli ricordava il suo rivale.

Adesso i suoi rapporti con il giovane Salvatore del Mondo Magico si erano distesi. Il ragazzo era testardo e quando si era svegliato dopo il morso di Nagini, se lo era ritrovato vicino, preoccupato e servizievole. Aveva cercato di mandarlo via, ma non c'era nulla che potesse fare, immobilizzato in un letto e privo di forze, con persino la voce che faticava a collaborare. Aveva così dovuto cedere e ascoltarlo scusarsi per i suoi passati comportamenti.
Con il tempo le sue visite erano diventate un momento che attendeva con ansia e presto aveva rivisto in lui tutti i lati di Lily, che per sette anni si era rifiutato di notare.

Nonostante non avesse apprezzato il fatto di aver rivelando al Mondo Magico la sua vita, piano piano lo aveva perdonato.
Il ragazzo era diventato per lui, quello che avrebbe sempre dovuto essere, se lui non si fosse lasciato irretire dalle idee del Signore Oscuro e fosse rimasto nella vita di Lily, lo avrebbe visto crescere e in qualche modo, nonostante James, anche lui avrebbe fatto parte della sua famiglia.

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