Capitolo 23. Credo di aver superato il limite questa volta

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And what hurts the most is people can go from people you know to people you don'tPeople You Know- Selena Gomez

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And what hurts the most is people can go from people you know to people you don't
People You Know- Selena Gomez



Stesa sul mio letto a pancia in giù, faccio dondolare i piedi per aria mentre leggo un libro che spiega l'origine dei buchi neri. Era da tanto tempo che non leggevo un libro che non fosse da studiare.

Ultimamente, nonostante il primo semestre sia iniziato da poco, mi sono privata dei momenti di svago. In questo modo ho accumulato libri su libri creando diverse pile sparse sul pavimento della mia stanza, poiché ormai ho riempito tutti gli scaffali presenti sulle pareti.

Dovrei comprarmi un'altra libreria oppure smettere di comprare libri ogni volta che metto piede fuori casa. Preferisco la prima opzione alla seconda per ovvie ragioni. I libri sono diventanti una costante nella mia vita, proprio come per la musica.

Quando sei una bambina silenziosa, poiché non riesci ad incastrarti tra gli altri, viene quasi naturale cercare un rifugio. La musica non mi bastava, perché non potevo suonare in ogni instante della mia giornata.

Quando avevo appena cinque anni, e i miei coetanei mi consideravano solo quando volevano loro, trovai un libro abbandonato nell'area di lettura del mio asilo nido. I miei occhi vennero catturati dai colori sgargianti dei pianeti disegnati su quel libro.

Era un Atlante. Una volta aver posato su quel libro le mie manine, già segnate dalle corde del violino, capii che da quel momento sarei diventata dipendente dai libri. I miei occhi e la mia mente erano curiosi di scoprire quel grande universo che stava sopra le nostre teste.

Rubai quel libro. Ricordo ancora come mi sentii in colpa ma allo stesso tempo felice. Non potevo leggere l'Atlante circondata dai miei numerosi compagni.

Per questo, decisi di infilarlo, nascosto tra i miei vestiti di ricambio, nel mio zaino a forma di pinguino per poterlo leggerlo in segreto nella mia stanza. Da quel giorno ho accumulato libri su libri sull'Astronomia.

Poi sono passata ai libri che parlassero della musica solo per il gusto di saperne di più rispetto a mio padre. Lui mi impartiva lezioni ogni giorno dopo scuola facendomi sentire inferiore.

Allora, quando mia madre mi portò al Paddington Markets e vidi una bancarella di libri usati, la implorai in ginocchio di comprarmi un vecchio volume che contenesse le prime edizioni degli spartiti di César Franck.

Feci una grande scenata che portò tutti gli occhi dei presenti su di noi, portando mia madre ad accontentarmi imbarazzata. Il problema era che il libro era in francese e io non sapevo neanche una virgola di francese a quell'età.

Ma per non chiedere aiuto a mio padre, costrinsi mia madre a passare ore intere a tradurre il contenuto di quel libro e ad ascoltarmi mentre mi innervosivo perché non riuscivo a riprodurre un sonetto di quel compositore.

Sto fra le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora