Capitolo 06. Coinquilini

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Arriccio il naso e cerco di capire quale sia la confezione di Nesquik più conveniente. È una scelta ardua, vanno presi in considerazioni diversi fattori. E poi Wendy mi ha esplicitamente chiesto di non esagerare, poiché la spesa la facciamo con i soldi della cassa comune.

Quindi vanno prese le cose indispensabili, e secondo me il Nesquik è indispensabile. Come la tavoletta di cioccolato fondente, il caffè, i marshmallow e gli Smarties. Opto per prendere la confezione da 1Kg poiché è in offerta, ciò vuol dire che sto facendo proprio un affare! Poso la confezione di Nesquik per poi afferrare il carrello e controllare la prossima cosa da prendere sulla lista.

Fisso il carrello poi le corsie di fronte a me. Wendy ha avuto la brillante idea di dire ai ragazzi di aiutarmi a fare la spesa, in questo modo posso istruirli sui prodotti che prendiamo di solito e quelli più convenienti. Purtroppo, hanno avuto la brillante idea di dividere la lista e allontanarsi da me, quindi non ho la più pallida idea di dove siano.

Perciò mi ritrovo con il mio pezzo di lista e mi chiedo se stanno seguendo tutti i miei consigli e se tornerò a casa con il necessario o con tutto il supermercato svuotato. Per fortuna posseggo io i soldi della cassa comune, dove ormai partecipano anche loro.

Esco dalla corsia dedicata a tutti gli alimenti per la colazione e vado verso il banco dell'ortofrutta. Infilo i guanti di plastica e strappo via una busta, poi mi avvicino al banco dei limoni e scelgo quelli che sembrano i migliori. Alcuni schiamazzi mi costringono a sollevare lo sguardo e cercare di capire da dove provengono.

Arriccio all'istante il naso e una smorfia deforma il mio viso non appena realizzo cosa ho davanti ai miei occhi. Max e Colin stanno tentando di fare una gara di carrelli mentre Luke e Aaron fanno uno scontro usando le carote come spade. Potrei far finta di niente, proseguire con la mia spesa e andare via. Per mia sfortuna, però, mi ricordo che loro hanno gli altri pezzi della lista, quindi se me ne vado via avrò la spesa inconclusa. Sono tentata dallo sbattere la testa contro uno scaffale.

Cerco di spostare di nuovo l'attenzione su quello che stavo facendo prima, andando verso la bilancia a pesare i limoni. Stacco l'etichetta adesiva e l'applico sulla busta chiudendola. Controllo la lista e noto che mi mancano poche cose e, in teoria, avrei finito. Questo se non consideriamo ancora il fattore "Gli altri pezzi della lista". Guardo in direzione dei ragazzi e, con mio orrore, noto che non ci sono più. In automatico spalanco gli occhi e inizio a guardarmi a destra e a sinistra alla loro ricerca.

Ma come hanno fatto? Oltre ad essere una band sono anche degli illusionisti? All'improvviso perdo la presa sul carello e inizio a vedere tutto velocemente, finché il mio sedere non viene a contatto con il freddo del ferro del carrello. Sbatto incredula le palpebre e guardo smarrita il luogo in cui mi trovo. Sono seduta nel carrello e non mi capacito di come sia successo.

Poi, con uno scatto, giro la testa all'indietro e ritrovo il sorriso smagliante di Colin Clint. «Salve e grazie per aver scelto la nostra compagnia. A breve partiremo per la corsia "Surgelati", si prega di allacciare le cinture di sicurezza. Buon viaggio» dice con tono professionale e pacato. Io, dal mio canto, sto cercando di capire se sono capitata in qualche scherzo di dubbio gusto.

Non ho tempo per fermarmi a riflettere, poiché il carrello gira velocemente e mi ritrovo circondata dai banchi frigo e affiancata dal resto della band. Decido di assecondarli, nella speranza di terminare questa spesa all'stante, e istruisco la stramba band su cosa prendere e dove prenderle. In fondo, molto in fondo, quella situazione mi diverte. A tratti mi ricorda quando facevo la spesa con i miei genitori.

Li pregavo sempre di farmi sedere nel carello e di farmi correre per le corsie. Mia madre diceva continuamente che non era il caso, mentre mio padre era già pronto con le mani strette al carello. Ma non appena entravamo in una corsia vuota, si scambiavano uno sguardo di intesa, e il carrello sfrecciava lasciando una scia di risate e schiamazzi.

Sto fra le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora