Kailee è conosciuta da sempre come la bambina prodigio, il genio musicale. Figlia d'arte, si è sempre trovata circondata da persona che la elogiavano. Ma chi è realmente Kailee? Nessuno sa rispondere con certezza a questa domanda, perché dietro la f...
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I'm so heavy Jump into my ocean Can't you see me sinking? Love the fear of falling Don't you know I'm too young? Won't you hear me calling you? Nothing hurts me now Mum - Luke Hemmings
La luce del sole inizia pian piano ad affievolirsi. Riscalda cheta l'asfalto e intiepidisce il cielo di una tonalità aranciata. Con passo strascicato sorreggo il mio corpo pesante. La mia intera esistenza si fionda come una palla di piombo sulle mie spalle.
Non ho idea di che ore siano, sembra che stia camminando da giorni. S'innalza un soffio di vento che mi scompiglia per un attimo i capelli vermigli e fa aderire il tulle del vestito alla mia pelle.
Solo in questo momento mi decido ad arrestare la camminata. Giro la testa, con ancora i capelli che danzano al vento, e osservo con occhi vitrei la strada che ho lasciato alle mie spalle. Ai miei occhi iniziano a mettersi a fuco le case a schiera che da anni popolano i miei incubi.
Riporto lo sguardo davanti a me mentre il vento scompiglia il manto degli alberi, facendo arrivare ai miei piedi alcune foglioline. Un odore umido e pungente predice un arrivo nefasto.
I miei occhi pigri si focalizzano su un punto preciso davanti a me. I ricordi riaffiorano, i tormenti si fanno più vividi nella mia mente. Alla fine, cedo.
Le mie gambe non riescono più a sorreggere il mio peso, cado sull'asfalto in una nuvola di tulle bianco. Mi sento priva di tutto.
Ho trascinato questo peso per anni, sono andata avanti giorno dopo giorno. Ho sopravvissuto finora.
Mi hanno detto che più avanti sarei stata meglio, che le cose sarebbero diventate migliori. Mi hanno detto che con il tempo le ferite sarebbero guarite.
Li ho ascoltati e ogni mattina ho provato a trascinare il mio corpo fuori dal letto. Ho finto di stare bene, delle volte me ne sono anche convinta.
Ho sorriso, ho provato a godermi la vita, a cercare disperata gli sprazzi di felicità. Mi hanno detto che dopo un po' il lutto sarebbe diventato un ricordo sbiadito, qualcosa che salta alla mente ma non ti fa più nulla.
Ma che cosa succede se tutto questo si dimostra non vero? Che cosa succede se sono più di undici anni che mi trascino il lutto in questa messinscena? Che cosa succede se non riesci più a seguire il copione?
Di nuovo il vento ritorna a volteggiare spingendo il mio corpo a crollare completamente sull'asfalto. Chiudo gli occhi e lascio che la mia mente venga percossa dalla corrente. Sono troppo stanca.
Lascio che le mie numerose machere si sciolgono sull'asfalto, distruggendosi in tanti piccoli pezzi di porcellana. Il vuoto che mi divora da anni si libera per tutto il mio corpo. Non percepisco più niente.
Il sipario cade, gli attori dietro le quinte svolazzano da un angolo all'altro terrorizzati. Non sanno più come mandare avanti lo show.
Nella mia testa si figura quel giorno fatale in modo dettagliato. Questo perché tra tutte le cose che ho dimenticato, non posso rimuovere la causa scatenante della mia devastazione.
