Capitolo 7

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La sveglia suonò; 7:00, un altro giorno di scuola. Iniziavo ad odiarla. Feci colazione alla veloce, mi vestii e uscii di casa. Non avevo nemmeno guardato se nello zaino c'era tutto, ero troppo stanca.

Arrivai a scuola appena in tempo. La prima ora era leggera: disegno tecnico. Mentre disegnavo un'assonometria pensai alle ore successive. Latino alla seconda. O cazzo latino! Il libro era ancora da Emiliano. Conoscendo la mia prof mi avrebbe subito abbassato un voto nella prima verifica che avremmo fatto. Dovevo trovare il modo di cavarmela. Non potevo permettermi delle cadute nei voti all'ultimo anno. Chiesi il permesso di andare in bagno e nascosi il cellulare sotto la felpa. Pregavo che il mio professore non se ne accorgesse.

Chiamai Emiliano, sperando che non dormisse più.

"Pronto" rispose la sua voce assonnata.

"Mi devi salvare" gli dissi

"Cosa è successo?" chiese preoccupato.

"Hai presente che ieri ero da te e ho portato anche quel libro?"

"Si quindi?"

"Me lo potresti portare entro un quarto d'ora a scuola? Per favore amore se no sono nella merda"

"Arrivo subito" disse.

"Grazie amore"

"Di niente"

Ero salva. O almeno ero sulla via della salvezza. Non portare il libro significava per la mia prof non avete fatto o compiti, e non avere fatto i compiti voleva dire interrogazione assicurata e, siccome non avevo studiato, avrei preso un brutto voto.

Tornai in classe sperando che Emiliano si sbrigasse. Mancavano meno di dieci minuti alla seconda ora.

Tornai a disegnare e continuai a guardare fuori dalla finestra. Il mio lavoro stava uscendo uno scempio: la china era tutta sbavata, ma per fortuna era un'esercitazione senza voto. Come sempre il prof aveva messo un po' si musica. Gli avevamo fatto un cd apposta per noi, per questo amavo l'ora di arte. Ad un certo punto partì "Scordarmi chi ero" di Emis. Chi l'aveva messa su quel cd?

"..E stavo pensando a te, una bimba dagli occhi vivaci, che capisco da come mi abbracci che hai avuto più giochi che baci, tu che quando prevedono neve poi ti imbamboli un'ora sui fiocchi, tu che guardi l'oroscopo in tele, ma non credi nemmeno ai tuoi occhi e stavo pensando a noi.."

Emis dove sei? Pensai nervosa. Non era ancora finita la canzone e mancavano due minuti alla fine dell'ora, quando qualcuno bussò alla porta

"Avanti" disse il prof

Emiliano entrò imbarazzato

"Salve dovrei fare questo libro a Marta" disse, diventando rosso.

Quindi anche Emiliano aveva un lato umano? Strano a dirsi..

La ragazza che probabilmente aveva messo sul cd la canzone di Killa emise un gridolino sorpreso e iniziò a cantare ad alta voce la canzone, che ormai era quasi finita.

'Ma che cazz...?' pensai. Quanto era messa male Maria?

La ignorai, mi alzai e presi il libro

"Grazie E.." dissi, interrotta dal suono della campanella

Il prof lasciò subito l'aula.

"Di niente amore" disse, baciandomi. Vedendo Maria che ci fissava, diventai rossa.

"Ci vediamo dopo" dissi a Emi

"Ti passo a prendere e poi dobbiamo andare via"

"Dove?" chiesi curiosa

"Sorpresa" rispose lui

"Sai che odio le sorprese!"

"Ti amo" disse, tagliando corto.

"Si anche io" dissi secca.

Poi la prof di latino entrò ed Emiliano scappò via. Perché doveva farmi una sorpresa sapendo che le odio? A lui risultava facile darmi sui nervi!

Ce la farò a dimenticarti, ma per ora noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora