Capitolo 18

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"Amore andiamo a casa?" mi chiese Emis

"Si"dissi "sono stanca"

Quando entrammo dalla porta corsi in bagno e mi misi il pigiama. Non appena poggiai la testa sul cuscino mi addormentai.

Passò una settimana. Erano stati sette giorni impegnativi. La mattina andavo a scuola, il pomeriggio da mia madre che a breve avrebbe lasciato l'ospedale e la sera la passavo con Emis. Eravamo stati impegnati tutte le sere, tra cene con amici e serate in discoteca. Dovevo smetterla di andare a ballare se il giorno dopo avevo la scuola. Le mie occhiaie ne risentivano! Erano stati giorni intensi, frenetici e senza sesso. Emiliano aveva paura che fosse successo qualcosa sotto quel punto di vista, ma mancavano 24 ore e poi potevamo "ballare nella spirale ovale", per dirla a mo' di Ax. Lo rassicuravo dicendo "sono solo stanca", il che oltretutto era vero.

Era sabato, il giorno che preferivo. La mattina andai a scuola e tornai a casa di Emis. Ormai erano quasi 15 giorni che stavo li, ma quando tornava a casa mia madre dovevo starle accanto per aiutarla.

Pranzammo insieme, io ed Emis.

"Amore lunedì mia mamma esce dall'ospedale..." dissi.

"E?"

"Dovrei tornare a casa ad aiutarla, così ti lascio in pace"

"Marta non voglio che te ne vada"

"Sarà tutto come prima" dissi per non rattristarlo

"Io preferisco adesso"

Mi alzai e lo baciai. Anche a me sarebbe mancato. Nonostante avesse il tour, tanti impegni e dovesse registrare un disco, lui per me c'era, sempre, nei momenti giusti. Io amavo quel ragazzo..

Ce la farò a dimenticarti, ma per ora noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora