Capitolo 30

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Ovviamente facemmo pace, ovviamente ricascai tra le sue braccia, ovviamente lo volevo come un cane desidera il suo osso.

"Arriveremo mai a giugno?" chiesi

"Te lo prometto"

Emiliano aveva tanti difetti, ma le promesse le manteneva sempre e comunque.

Quando tornai a casa in quel lunedì piovoso e triste di novembre, mi toccò studiare. Non potevo permettermi un calo adesso che ero quasi alla fine di quei 5 lunghi anni. Ne erano successe tante..

In prima, che ridere. Tutto era facile, professori divertenti che non pretendevano troppo. Avevo conosciuto i compagni, tutti simpatici a prima pelle. Le prime serate a base di alcol, le feste in casa a capodanno (io avevo scelto quella di Francesca), le prime volte in disco senza tacco, la mia prima love story, giornate intere a limonare al parco..

Poi la seconda. I primi problemi, le verifiche serie, i prof stronzi, i dubbi, le insicurezze.. Le prime sbronze da star male

La terza e la quarta.. Le storie d'amore, i tradimenti, le liti,

E poi,

Emiliano..

Li si era fermata la mia cognizione del tempo. Ogni attimo passato con lui era come toccare il cielo con un dito.

Il giorno dopo trascorse tranquillamente. Andai a cavallo, Emi stette a guardarmi e provo a salire in sella, ma non fu così semplice per lui. Mi piaceva vedere due cose che amavo unite. Mi sapeva molto di quei momenti in cui pensi "cazzo me ne del resto?"

Amavo quei momenti, amavo Emis.. Non avrei mai pensato che potesse esistere una persona sorprendente come lui.

Quando stavamo tornando dal maneggio mi stupí, per l'ennesima volta.

Ce la farò a dimenticarti, ma per ora noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora