Capitolo 17

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Matteo.. Il fidanzato di Giulia era Matteo. Si avvicinò e riuscii appena in tempo a dire "Giulia no"

Matteo: "piacere, tu sei?"

Che coglione, faceva anche finta di non conoscermi. Evitai di dargli uno schiaffo e andai via, trascinando Giulia con me.

"Che ti prende Marta?" mi chiese con un tono incazzato.

"Ti fidi di me?"

"Si perché?"

"Lascialo. Lo conosco..e non è affidabile" dissi, senza giustificarmi. Non volevo raccontarle tutto ciò che era successo

"No, lui mi ama!"

"Te lo fa credere"

"E poi com'è che lo conosci?" mi chiese.

"Fidati di me Giulia" dissi implorante.

"Sei solo invidiosa" disse, girando i tacchi e tornando da Matteo.

A Giulia volevo bene, ma era grande abbastanza per compiere le sue scelte. Io l'avevo avvertita, lei mi aveva insultata. Cazzi suoi infondo.

Tornai in mezzo alla pista, ma non vedevo nessuno di familiare. Ecco perché odiavo andare a ballare! Girai un po' e alla fine mi sedetti al bancone del bar.

"Un Cosmopolitan per favore" dissi al barista.

Era il peggior Cosmopolitan che avessi bevuto. C'era troppo succo di mirtillo. Dove era finito Emis? Lo cercai e lo vidi con attorno un gruppo di ragazze, tra cui la 'simpatica' Maria. Lo raggiunsi, lo costrinsi a guardarmi e lo baciai. Lui era mio e lo dovevano capire! Sono sempre stata un tipo geloso, com'è giusto che sia!

"Cosa c'è?" chiese Emis

"Niente perché?"

"No così.."

Boh.. Era così strano che io gli avessi dato un bacio?

Le ragazze se ne andarono. Finalmente!

"Si ma adesso non posso più avere un'amica?" chiese emis

"Non quelle amiche che vorrebbero solo scopare con te!"

"Smettila di dire cazzate"

La musica era altissima, le lucine rincoglionivano e poi Emis mi faceva incazzare.

Feci una smorfia e me ne andai. Uscii da locale e poco dopo Emis mi raggiunse.

"Cosa cazzo ti prende?"

"Tu non mi capisci Emiliano"

"No quindi spiegati"

Dio non avevo voglia di litigare!

"Sono gelosa, è un problema?"

Nessuna risposta

"Emiliano rispondi. Così la chiudiamo qua e me ne torno a casa mia"

"Si, è un problema. Ma non me ne frega"

"Sei assurdo"

"E tu sei fottutamente stronza"

Come si osava?

"Senti Emis Killa, Emiliano o come vuoi che ti chiami, ciao ciao."

"No aspetta" mi disse

"Cazzo vuoi?"

Adesso mi stavano girando davvero!

"Non voglio litigare"

"E allora cerca di capirmi"

Si avvicinò e mi abbracciò.

"Scusa" disse.

Mi stavo ribellando con un "scusa un cazzo", ma mi zittì con un bacio.

Ce la farò a dimenticarti, ma per ora noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora