Capitolo 19

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"Stasera che facciamo?" chiesi ad Emis mentre guardavamo un film.

"E se facessimo qualcosa solo per noi due?" chiese, fissandomi

"E se invece quello lo facciamo domani e stasera facciamo qualcosa di più divertente?"

"Ma che minchia! Non ho voglia di andare alla festa di Guè"

"Eddai amore fallo per me. Poi domani facciamo quello che hai voglia tu" risposi facendo gli occhi dolci

"ok" disse seccato.

uno dei migliori modi per fare incazzare Emiliano era contraddirlo. Probabilmente se non fossi stata io mi avrebbe mandata a cagare, ma fortunatamente mi amava. Dovevo resistere fino al giorno dopo, poi iol suo umore di merda sarebbe passato. mancava anche a me..

"Cosa pensi?" mi chiese scocciato

"cosa pensi tu?" risposi.

"Lo sai cazzo" disse con un tono severo

"Non capisci" dissi io. A volte le mie risposte erano assurde. ovvio che non sapeva ciò che provavo io e non mi capiva. Forse un giorno gli avrei detto la verità, ma fino a quando non avrei saputo come poteva reagire sarei stata zitta.

"Come cazzo faccio a capire?" chiese

"Certe cose vanno tenute per sè" dissi nervosa. Mi stavo intorcigliando.

"A me puoi dire tutto cazzo. Ne ho il diritto mi sembra"

"Emiliano io lo faccio par il tuo bene, tutto quello che faccio è per te"

"Sei impossibile" disse serio

"E tu sei una testa di minchia amore mio" dissi dolcemente, baciandolo

"Comunque stasera andiamo da Guè. Mi ha detto che deve dirci una cosa importante. Sembrava agitato"
"Non farmi preoccupare" dissi.

"Non so che cazzo gli sia preso, ma gli tremava la voce" disse Emis.

"chiamo Francesca"

"Pronto" disse Francy

"Ehi zia, come stai?" chiesi

"Bene, tu?"

"Normale. Ti va sedopo ci vediamo? Ho una confessione da farti" le dissi

"anche io ma.. mi devo proccupare?" chiese

"Fortunatamente no. Alle 5 sotto casa tua?"chiesi

"Si"

"A dopo"

Alle 5 chiesi ad Emi di accompagnarmi da francesca. Scesi dall'auto e salutai Emis, che sarebbe andato un'oretta in studio a registrare.

"Ciao Fra" dissi

"ciao"

Ci sedemmo al bar.

"io prendo un crodino, tu?" chese lei

"Pirlo"

Ordinammo e iniziammo a parlare.

"che cosa c'era che dovevi dirmi?" chiese lei

"Ti prego non farmi la ramanzina però"

Le raccontai del test, delle pillole e di Emis

"Cioè tu non gli hai detto niente?"

"non volevo farlo proccupare.. Avevo paura che si spaventasse e non volesse più una storia seria. Sai non ci vuole molto, lui è uno che non ama le responsabilità così grosse."

"si hai ragione, Guè quando gliel'ho detto..."

"Detto cosa Fra?"

"Marta chiamami stupida o quello che vuoi, ma sono incinta"

Francesca incinta? No, non era possibile. Le corsi in braccio gridandole "Congratulazoni".

"Guè lo sa?" chiesi

"Ovvio" disse. "Noi non siamo Marta ed Emiliano" aggiunse ridendo.

Ora si spiegavano il Crodino al posto del Pirlo, le facce strane, la voce di Guè al telefono.. Francesca con un bebè in mano.. non riuscivo ad immaginarmela. Sarà stato perchè non amo i ambini, però proprio non ce la vedevo!

Ce la farò a dimenticarti, ma per ora noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora