I tre ragazzi si chiusero nella camera di Jake.
-Che volete?- chiese lui
-Teoricamente farti il culo, ma ancora è presto.- rispose Nick
-Ah sì? E perchè?-
-Beh... qualche giorno fa mentre tentavamo di scappare da una mandria di zombie siamo incappati in una certa comunità, Labinnak.-
-E... quindi?-
-Abbiamo saputo che sei stato te a far entrare la mandria quella sera.-
-Andiamo, non dite stronzate.-, Jake cercava di arrampicarsi sugli specchi, invano.
Jimmy allora perse le staffe, si scaraventò su Jake che era seduto sul suo letto, gli mise le mani al collo e iniziò a stringere forte.
La faccia di Jake stava diventando rossa come un peperone, cercando di prendere boccate d'aria ma senza successo.Jimmy poi si avvicinò al volto di Jake.
-L'unico motivo per cui ora non ti ammazzo è che Stephanie soffrirebbe. Lei non sa ancora la verità, e devi sperare che non la scopra.- disse furioso Jimmy che sgorgava l'incazzatura dagli occhi.
Jake stava per soffocare, perciò cercò di dimenarsi e di togliersi di dosso le braccia di Jimmy che gli avvinghiavano il collo.
Jimmy mollò la presa, e Jake spalancò la bocca cercando di recuperare più ossigeno possibile, mentre si toccava la parte alta del petto con un palmo della mano.
Improvvisamente si udirono delle risate provenire dalle scale. Erano Stephanie, Sasha, Mia e Adam che stavano chiacchierando. Stephanie aprì la porta della stanza di Jake, ancora un po' dolorante.
-Ragazzi? Che succede?- chiese lei
-Niente. Una chiacchierata fra amici. Togliamo il disturbo.- le disse Nick facendole un sorriso
Le passò di fianco anche Jimmy, che le accennò anch'egli un sorriso.
I due amici scesero le scale ed uscirono di casa.
-Dici che si è cagato sotto?- chiese Jimmy ironicamente
-Hai voglia... quando lo stavi strozzando sentivo la puzza di merda provenire dalle sue mutande.-
I due si misero a ridere.
-E ora cosa facciamo?- chiese Jimmy
-Andiamo a casa.- rispose Nick
Passarono come gli consigliò Isabella da Joe che era di guardia vicino al cancello.
-Ciao ragazzi. Che ci fate qui? Dovreste essere a casa, è quasi buio.- disse lui. Era un uomo sulla quarantina, capelli ricci a cespuglio biondo cenere tenuti a bada dal berretto da meccanico, barba e il sorriso sempre stampato in volto.
-Dovremmo prendere delle chiavi per la nostra nuova casa.- disse Nick.
-Hmm... numero?-
-22 bis.-
-22 bis... uh, ecco. Tenete.- Joe gli lanciò il mazzo di chiavi che Nick afferrò al volo con due mani, poi chiese ai due ragazzi
-Come mai non siete nella casa comune con Stephanie e gli altri ragazzi della comunità?-
-Per prevenzione. Ecco.. non siamo tanto in sintonia con Jake.- rispose Nick
-Ohoo mi ricordo! Vi eravate azzuffati con lui un paio di volte.- Joe si mise a ridere come un bambino eccitato
-E mi sa che non saranno le uniche...- disse sottovoce Jimmy mettendosi una mano davanti alla bocca. Joe non lo sentì, era troppo impegnato a ripensare alla scazzottata fra Nick e Jimmy contro Jake
-Gliele avete suonate di santa ragione haha. Sapete che vi dico? Quel ragazzo se le merita. È da prima che voi veniste a Termya che si è sempre comportato male con noi. Uno stronzetto di prima categoria.-
-Beh, allora fortuna che ci siamo noi.- disse con un sorrisetto in faccia Jimmy
-Siete dei bei tipetti... uh, che sbadato, ancora non mi sono presentato. Sono Joseph Collins, ma tutti mi chiamano Joe.- egli pose la mano a Nick, di seguito a Jimmy.
-Anche te non sei male. Io sono Nick.-
-E io Jimmy.-
-Bene Nick e Jimmy, è stato bello conoscervi ma ora conviene che mi rimetta al lavoro, altrimenti Isabella mi butta fuori a calci in culo e mi fa mangiare da quegli zombie là fuori.-
I due ragazzi ridacchiarono. Salutarono Joe e si incamminarono.
Si vollero dirigere verso la loro nuova casa, la 22 bis. Per fare ciò dovettero attraversare tutta la comunità (che non era poi così grande, ma neanche una passeggiata da attraversare) e passarono davanti alla casa comune dei ragazzi.
I due amici guardarono un attimo verso a quella casa, c'erano alcune luci accese. Nella finestra più in alto a destra si affacciò Mia dalla sua nuova stanza. Nick la guardò imbarazzato facendole un saluto con la mano e se la rimise in tasca velocemente. Lei sorrise.
Al piano terra dal salotto invece si erano affacciati Jake e Stephanie. Jimmy li guardò, fece l'occhiolino a Stephanie e lei gli sorrise. Jake allora la guardò storto, e Jimmy prontamente gli fece il dito medio, con aria altezzosa.Si allontanarono da lì e proseguirono fino alla loro nuova casa.
Una volta giunti entrarono e cercarono di ambientarsi il più possibile, scrutando le varie stanze e cercando di ricordarsi a memoria la posizione. Mangiarono poi un boccone al volo di cibo in scatola e si misero a dormire. Erano distrutti, ma almeno avevano parlato con Jake e gli avevano fatto ben capire le loro idee.Nick era nella sua stanza, dormiva come un ghiro. Iniziò a sognare.
Sognò quando era bambino, alcuni momenti. Quando imparò per la prima volta ad andare in bici. Sua sorella maggiore lo fece cadere sbandandogli addosso. Lui si mise a piangere, così arrivò subito suo padre a consolarlo... suo padre... quando ancora era vivo. Era morto quando lui aveva solo dieci anni. Come poteva il mondo fare una cosa simile? Strappare un padre alla propria famiglia, con due figli piccoli.
Sognò quel momento, l'ospedale in cui era andato a trovarlo, il momento in cui si sentì il suono dei macchinari impazzire perchè il battito cardiaco era cessato. Quanto aveva pianto quella notte... ora invece davanti a lui c'era una ragazza, era Mia. Sembrava lo stesse chiamando e lui la inseguì. Senza caprine il perchè si ritrovarono circondati da degli zombie, erano centinaia, anzi no, migliaia. Si strinsero la mano e si fecero mangiare, morendo.Nick si svegliò di soprassalto.
Anche Jimmy stava sognando.
Lui non sognò però suo padre, ma sua madre. L'unica donna che l'abbia cresciuto con tanto amore. Non sapeva chi fosse suo padre, e sua madre non gliene aveva mai parlato. Forse l'avrebbe fatto se solo l'apocalisse non l'avesse uccisa. Sognò il momento in cui entrò in casa con Nick, e vide che due zombie la stavano uccidendo. Fortunatamente Nick l'ha aiutato a superare quel momento. Ora davanti a lui c'era una ragazza, Stephanie. Sembrava che lo stesse chiamando e lui la inseguì. Senza capirne il motivo si ritrovarono anche loro circondati da migliaia di zombie, ma uno in particolare lo colpì. Era Jake. Jimmy cercava di muoversi ma era come bloccato; l'unica cosa che poteva fare era stringere la mano di Stephanie che piangeva. Entrambi vennero uccisi dagli zombie e da Jake.
Si svegliò di soprassalto anche Jimmy.
Insomma, entrambi avevano fatto lo stesso incubo, ma entrambi sapevano anche che non avrebbero mai fatto quella fine. Non lo avrebbero permesso.
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In mezzo ai Non Morti
ParanormalE se Nick, un semplice sedicenne come gli altri, si ritrovasse a dover sopravvivere in un'apocalisse zombie con il suo migliore amico Jimmy? Un duo apocalittico improbabile, costretto a salvarsi per colpa di un virus maledetto. Piccoli traguardi imp...