TUNNEL

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Era notte fonda. Ormai tutti gli abitanti di Termya stavano dormendo ad eccezione delle sentinelle alle torri di controllo. Come al solito si accertavano che le teste morte se ne stessero al loro posto e che non si avvicinassero troppo alle mura, altrimenti... beh una pallottola al cranio avrebbe risolto tutto.

In un periodo come quello, in cui sei fortunato se hai ancora abbastanza fiato in corpo per riuscire a sfuggire a orde di zombie, mentre ti stanno attaccati al culo fino a quando con le loro viscide ed incrostate unghie non riescono ad afferrarti e a ridurre a brandelli il tuo corpo, far parte di una comunità era paragonabile al paradiso.

Peccato che le porte di quel paradiso furono sfondate proprio da Kayne. Si era impossessato delle loro risorse e se qualcuno avesse provato a fare il ribelle sarebbe ugualmente stato dato in pasto ai cannibali, questa volta vivi per davvero, però.

Dopo la morte di Isabella Nick ci rifletté molto. Perchè l'umanità per una dannata volta non provava a collaborare piuttosto che fare a gara alla sopravvivenza? La gara si sarebbe dovuta basare sulla convivenza, ma a quanto pare sarebbe stata un'utopia. Ecco perchè invece ora si trovavano in una vera e propria distopia. L'esatto opposto.

Stephanie tirò fuori dalla tasca una piccola chiave argentata. Serviva per aprire il lucchetto che teneva ben serrato il tombino all'asfalto. Appena girò la chiave si sentì un click che dava segno di apertura del lucchetto, e successivamente afferrò la maniglia in ferro per poter sollevare il tombino da terra. Jimmy le stava di fianco, continuando a guardarsi attorno.

-Ok, a posto.- disse Stephanie sottovoce

Jimmy allora cliccò il pulsantino del walkie-talkie e avvicinandoselo alla bocca parlò.

-Nick, Mia, Adam, mi ricevete?-

-Forte e chiaro, fratello.- disse Nick dall'altra parte. Era ancora in camera sua in attesa che Jimmy lo chiamasse, e quello era il momento. Casa loro non era poi tanto distante dal tombino nascosto, perciò era meglio aspettare là dentro piuttosto che rischiare di essere troppo numerosi ed attirare le sentinelle.

-Anch'io. Mio fratello Adam però non c'è. Ho provato a spiegargli, ma niente. Ce l'ha ancora con Nick, quindi non verrà.- disse invece Mia dalla sua di stanza

-D'accordo. Vi aspettiamo qui allora.- disse Jimmy mentre sorrideva a Stephanie. Era buio ma lei riuscì a vedere il suo sguardo grazie alla torcia che teneva in mano che gli illuminava un po' il viso.

Nick uscì di casa e aspettò che Mia lo raggiungesse, così che si potessero dirigere da Stephanie e Jimmy assieme. Mia lo raggiunse in un paio di minuti. Si abbracciarono e si diedero un rapido bacio, dirigendosi poi nella zona prestabilita con gli altri il pomeriggio precedente. Era un'ottima idea quella di uscire dalla comunità attraverso il tombino. Solo Stephanie sapeva che quello fosse un passaggio segreto, e ne era a conoscenza grazie ai suoi genitori. Quando l'apocalisse era cominciata e avevano fondato la comunità, stabilirono che in caso di emergenza qualche scappatoia avrebbe fatto comodo. Il tombino era una di quelle.

Joe Collins, il nuovo capo di Termya, essendo un vecchio amico di famiglia dei genitori di Stephanie era a conoscenza di alcuni dei passaggi nascosti, ma quel tombino era stato progettato per poter far passare un numero ridotto di persone, e la famigliola di Isabella sarebbe stata adatta per poterci passare sotto.

Intanto i quattro ragazzi si ritrovarono, così iniziarono a prepararsi per scendere sotto il tombino.
Si sentì improvvisamente un fruscio, come se dei rametti si fossero spezzati. Udì questo rumore soprattutto Nick. Poteva essere una cosa da niente, ma considerando che quattro ragazzi stanno cercando di sgattaiolare fuori dalla propria comunità di nascosto e senza farsi notare, nulla poteva essere una cosa da niente.

In mezzo ai Non MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora