RITORNO A TERMYA

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I cancelli di Termya si aprirono e i quattro giovani entrarono, accompagnati da Isabella.

Jimmy aveva già scorso in lontananza Stephanie che stava passeggiando. I due si diedero una rapida occhiata, e Stephanie sorrise abbassando lo sguardo, cercando di non farsi vedere.
Alla fine egli aveva ragione, se fossero tornati a Termya sarebbero stati accolti come fu all'inizio, senza rancori, soprattutto in questo mondo ormai andato a puttane, le persone giuste sarebbero state sempre ben accette a Termya.

Isabella diede il benvenuto a Mia e Adam, che brevemente si presentarono.

-Stephanie! Vieni.- Isabella chiamò sua figlia, che arrivò lesta.

-Indica ai due nuovi ragazzi le solite cose: dove devono mettere armi, cibo, provviste e il resto. Ah, e ovviamente l'alloggio, che sarà nella vostra casa, assieme a Jake e Sasha.-

-D'accordo mamma. Coraggio voi due, seguitemi.-, poi Stephanie, mentre Mia e Adam la stavano raggiungendo, si voltò un momento verso Nick e Jimmy.

-Bentornati.- disse lei stampandosi un sorriso in volto, come se fosse sollevata.

Jimmy le accennò un sorriso, mentre Nick la salutò con il saluto militare a due dita, l'indice e il medio, portandosele sulla fronte e facendole poi scattare in avanti.

-Allora? Che ci fate qui?- chiese Isabella ai due.

-"Labinnak" ti dice qualcosa?- le chiese Nick.

Sul volto della donna sparì quel velo di serenità che aveva, facendosi più grigio.

-Coraggio, venite in casa mia e ne parliamo meglio.-

I ragazzi entrarono in casa di Isabella, una dimora molto accogliente e calda, che a Nick ricordava la sua vecchia casa. Si sedettero sul tavolo in cucina, Isabella a capotavola e i due ragazzi un di fronte l'altro.

-Volete qualcosa da bere?- chiese lei

I due rifiutarono ringraziandola, e iniziarono a parlare di cosa fosse successo dopo che se n'erano andati via da Termya. Parlarono poi di Labinnak e del suo capo, Kayne. Isabella conosceva già quell'uomo spregevole e rabbrividì solo al pensiero di poterlo rincontrare.

-Mi dispiace che siate finiti in mezzo a questa storia, non era mia intenzione.- disse lei mortificata.

-Lo so.-, la rincuorò Nick.

-Ora... dovremmo dirti anche un'altra cosa.- disse Jimmy guardando prima Nick e poi Isabella. Essa allora guardò incuriosita i due amici, visibilmente in difficoltà.

-Coraggio, ditemi.-

-Vedi... Kayne ci ha detto anche un'altra cosa. Quella volta in cui entrò una mandria di zombie mentre stavamo cenando... beh, erano stati loro a dirigere la mandria qui.- disse Nick.

-Oh santo cielo...- disse lei afflitta.

-Non è tutto. È stato Jake ad aiutarli. Ha aperto lui i cancelli mentre le sentinelle erano distratte, facendo entrate tutti gli zombie.-

La donna si sentiva come pugnalata al cuore. Sapeva che Jake fosse una testa calda, ma non che fosse un vigliacco.

-Perché... perché?!- si ripeteva lei.

-Perché ci voleva morti. E forse anche perché aveva paura di quei cannibali, così voleva salvarsi il culo in caso foste entrati in conflitto con loro, stando dalla loro parte.- disse Jimmy.

La donna si alzò di scatto, facendo strisciare la sedia dietro di lei sul parquet scuro. Si diresse repentinamente verso la porta sul retro, che stava in cucina, ma Nick la fermò.

-Lo so che lo vorrai punire, ma così andrai contro Stephanie, e inoltre gli altri abitanti avranno paura di te. Facci parlare prima con tua figlia, le faremo capire la situazione e poi vedremo cosa fare con Jake. Ti fidi?- le propose Nick.

-D'accordo, ma fate in fretta, perchè dobbiamo sistemare la faccenda con Labinnak.- rispose Isabella.

-Cos'hai intenzione di fare?-

-Non tornerò a commerciare con loro.-

-Sì che devi, Isabella. Quelli là hanno ci hanno minacciato dicendoci che se non tornavate a dargli le provviste, tornavano qui e facevano fuori tutti, inclusi noi due. E sai che non hanno un buon modo per uccidere le persone.- le ricordò Nick.

-Allora significa che raddoppieremo la sicurezza alle torri di controllo e voi sarete protetti.-

-Andiamo, stai scherzando?! Ci vuoi fare ammazzare? Secondo te quelli non hanno l'artiglieria per buttare giù quei fottuti cancelli e farci fuori tutti?!-, Nick stava iniziando ad innervosirsi dalla testardaggine di quella donna.

Ci fu un attimo di silenzio, quando Isabella si accese.

-Mio marito è stato ucciso da quegli animali!-

Lo sguardo di Nick passò da accigliato ad avvilito. Isabella continuò.

-Un giorno bussò ai cancelli quell'uomo. Dietro di lui c'era un fuoristrada bianco e dei furgoni blindati neri, disposti in fila a due. Capimmo già dal principio che le sue intenzioni non erano buone. Provammo a fare resistenza, ma lui aveva abbastanza uomini per disarmarci, farci inginocchiare a farci assistere alle sue malefatte, per farci percepire chiaramente il messaggio.-, Isabella si fermò un attimo singhiozzando, e poi riprese.

-Presero con forza mio marito... e si cibarono di lui davanti ai nostri occhi. Davanti agli occhi di Termya, davanti ai miei occhi e davanti agli occhi di sua figlia. Ecco perchè voglio che questo non accada più.- sul viso di Isabella scesero delle lacrime, mentre Nick rimase pietrificato.

-Merda.- sospirò Jimmy.

-Io... davvero... non lo sapevo. In questo caso le cose cambiano. Vuoi fargliela pagare?-, Nick tirò fuori le parole cercando quasi di non soffocarle.

-Sì.-

-Siamo con te.-, Nick le mise delicatamente una mano sulla spalla. Si aggiunse anche Jimmy e i tre si abbracciarono.

Sembrava la scena di una madre con due figli, eppure nessuno avrebbe detto che ciò stava accadendo perchè il mondo fuori era in rovina.

-Almeno per ora, fino a quando le cose non si sistemeranno, voi due avrete un'appartamento vostro, a pochi passi dalla nostra infermeria. Passate da Joe ai cancelli, vi darà le chiavi. Non voglio che condividiate la casa con Jake, si creerebbero dei casini.- annunciò Isabella ai due amici.

-Okay.- risposero in coro.

-Ora occupatevi di Jake.-

-D'accordo. Se ti serve qualcosa, basta chiedere.- le riferì infine Nick.

Il sole stava tramontando. I due amici vennero accompagnati alla porta d'ingresso da Isabella e si incamminarono verso Jake che doveva essere a casa. Se avevano un po' di fortuna l'avrebbero trovato da solo per potergli parlare, altrimenti avrebbero aspettato il momento giusto.
Isabella intanto ammirava dalla finestra del salotto come due giovani amici potessero aiutare una perfetta sconosciuta, spinti dalla voglia di aiutare chi era in difficoltà in quel mondo così sporco e irrecuperabile.

Dopo alcuni minuti scarsi arrivarono di fronte la porta di casa dei ragazzi. Nick bussò. Passarono qualche decina di secondi ma nessuno accorse alla porta. Jimmy allora cliccò il pulsante per il campanello.

-Arrivo arrivo... cazzo.-, la voce di Jake si poteva udire da fuori.

La porta di casa si spalancò lentamente.

-Che cazzo volete?- gli chiese Jake.

-Dobbiamo parlarti.- gli rispose Jimmy.

Era chiaro che a Jake non stesse simpatico Jimmy.

-Levatevi dalle palle.- gli rispose seccato Jake.

-Muoviti.-, Nick lo polverizzò con lo sguardo, aveva il volto accigliato.

-Uff... d'accordo.-

Questa volta Jake si decise a farli entrare. La porta di casa si chiuse.

In mezzo ai Non MortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora