La porta del bagno si aprì con un lungo cigolio inquietante, a cui Michele non fece nemmeno caso. Sarebbe potuto essere un bidello tanto quanto un pazzo omicida e in entrambi i casi non si sarebbe mosso di un millimetro. Non gli interessava.
Si sentiva... non lo sapeva nemmeno lui. Era come essere stato in paradiso per un attimo, aver sentito gli angeli cantare e la luce divina scaldare la pelle, per poi essere di nuovo catapultati sulla terra, fredda, dura e incolore. Di nuovo vuoti e senza nulla.
《Che è successo?》.
La voce di Giulia gli riempì la testa e il silenzio del bagno. Si era seduta accanto a lui con le gambe incrociate ed ora si stava dondolando avanti e indietro. Michele però non la stava osservando, il suo sguardo era fisso nel nulla.
Giulia sbuffò vedendo che il ragazzo non voleva rispondere.
《Non posso aiutarti se non parli》.
《Non ti ho mai chiesto aiuto》sbottò Michele, con un tono talmente acido di cui subito si pentì.
《Non per questo devi trattarmi come una merda》mormorò la ragazza, passandogli una mano davanti al viso. A quel punto il biondo la guardò sul serio.
《Perchè allora mi aiuti? Sono uno stronzo, e lo sono sempre stato sia con te che con Azzurra, e continuerò ad esserlo, anche senza fare apposta》.
Giulia annuì. Era grazie alla sua stronzaggine che lei e Azzurra si erano avvicinate. La ragazza dagli occhi azzurri da cui aveva preso il nome si era innamorata di Filippo in prima, e per sua sfortuna Michele l'aveva scoperto. Non ci era voluto molto prima che tutta la classe ne venisse a conoscenza, Filippo compreso. Quando era successo, Azzurra si era rifugiata in bagno e Giulia l'aveva seguita. Si erano subito trovate, visto che Giulia era l'unica che era infastidita da Michele oltre a lei...
《A volte anche gli stronzi hanno un cuore. E tu ne hai uno, per tua fortuna, o sfortuna, come preferisci... se non ne avessi uno, probabilmente saresti come uno zombie senz'anima mangia-cervelli e non proveresti tutte queste emozioni strane...》cominciò la giovane, gesticolando come solo lei sapeva fare 《Però forse ci sarebbero comunque, e alla fine non sono così negative, non trovi?》.
Michele annuì sorridendo, mentre le sensazioni del bacio gli tornavano alla mente con la stessa irruenza con cui si erano presentati.
《Hai ragione... e mi dispiace... per quello che ho detto prima e per tutto il resto...》.
《Avresti dovuto scusarti come si deve tre anni fa》borbottò Giulia, arricciando le labbra al ricordo della sua migliore amica in lacrime.
《Lo so... non volevo ferirla così...》mormorò il biondo passando con un dito i contorni delle piastrelle del bagno.
《Ma davvero? Sul serio non volevi prederla in giro davanti a tutta la classe di modo da farla sentire a disagio ed accrescere il tuo ego?》esclamò la ragazza sarcastica alzando un sopracciglio.
《Non pensavo che sarebbe crollata in questo modo!》si difese l'altro.
《Eppure ci sei riuscito e sai perchè? Perchè avevi delle fette di salame sugli occhi! Si vede lontano un miglio quanto Azzurra sia sensibile e fragile! Cosa avevi per la testa?》sbottò la ragazza dai capelli blu, mettendosi di colpo in piedi. Parlando di queste cose non riusciva mai a stare calma.
《Ero un ragazzino, appena uscito dalle medie e che doveva farsi tanti amici per sentirsi parte di qualcosa!》ribattè Michele senza però alzarsi.
《Perchè parli al passato? Pensi di essere cambiato?》. Michele, sorpreso da quell'uscita, incrociò le braccia al petto.
《Da quando sai ribattere così bene alle provocazioni?》.
《Da quando ho iniziato a parlare più spesso con te. Devo essere in grado di risponderti se voglio intrattenere una conversazione decente... A proposito, hai evitato la mia domanda di prima: cos'è successo da farti scappare fuori dalla biblioteca?》.
Michele, capendo che non avrebbe lasciato perdere facilmente, le spiegò per sommi capi che aveva baciato il prof. Non era comunque pronto alle urla di gioia emesse dalla ragazza.
《Non ci posso credere!》urlò con gli ultrasuoni Giulia, agitando le braccia come una bambina felice. 《Chissà quando lo saprà Azzurra! E quindi?》.
《Quindi cosa?》.
《Tu e il prof? State insieme?》.
《Frena, frena, frena! L'ho solo baciato!》.
《Ma lui ti ha detto che l'avrebbe comunque fatto!》.
《Senti, ero troppo agitato per discutere di questo... a malapena sono arrivato qui!》. Giulia sospirò grattandosi la nuca.
《Allora dovreste parlarne... e presto anche... ormai sono quasi le cinque... e non penso tu voglia far passare il weekend senza sapere cosa pensare, sbaglio?》.
Sfortunatamente, Giulia non sbagliava quasi mai su queste cose.
《Meglio andare allora...》mormorò Michele mettendosi in piedi e seguendo Giulia fuori dal bagno.
"Se inizia a sorridere però, non so quanto riuscirò a resistere senza squagliarmi..."
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•EPIPHANY• how I fell for my teacher
RomanceMichele è un ragazzo normale che vive la quarta superiore con tutti i problemi che essa comporta: studio altalenante, amicizie complicate e amore. Un amore difficile, perchè Michele è innamorato del suo professore di italiano... dove porterà questo...