Quando il prof si fermò, Michele alzò gli occhi sulla vetrina imponente mentre l'uomo lo fissava con un sopracciglio alzato, in attesa della sua reazione, che non si fece attendere più di tanto. Lo shock sul viso del ragazzo era un balsamo per gli occhi del prof, abituato a vederlo con la superiorità stampata in faccia.
Intanto Michele non sapeva cosa dire, trovandosi davanti all'ultimo posto in cui avrebbe voluto entrare ad un appuntamento, se così lo si poteva chiamare.
《Una libreria?》. Il prof annuì, lasciando la mano del ragazzo ed avviandosi verso la porta a vetri.
《Devi acculturarti mio caro, e io non posso insegnarti tutto》disse l'uomo, prima di essere risucchiato da quel negozio.
Già a sostare sull'entrata Michele percepiva nell'aria il sentore di carta stampata e libri nuovi che gli dava la nausea e che gli riportava alla mente brutti ricordi.
Quali? In effetti, era una cosa abbastanza banale considerati i problemi che affliggono il mondo ma che aveva avuto un grande impatto su di lui: la sua prima ragazza l'aveva lasciato in una libreria, confessandogli di essersi innamorata del cassiere, che altri non era che Filippo.
Potrà sembrare un cosa da niente, ma un accaduto del genere può segnare a vita un adolescente in piena fase ormonale.
Fu per questo che Michele rimase a fissare la porta d'entrata come se si trattasse dell'ingresso all'Inferno che avevano appena finito di studiare in italiano. Temeva che sarebbe capitata la stessa cosa, e chi non lo avrebbe fatto al posto suo?
Michele prese un profondo respiro prima di decidersi ad attraversare le porte della città dolente.
All'interno, il riflesso dei neon sulle copertine traslucide quasi lo accecò. Era come entrare in un'astronave aliena e non sapere quali esseri potevano abitarla. Forse normali homo sapiens, ma chi poteva saperlo?
Avanzava lento tra i bassi scaffali, facendo passare le dita sopra tutti i volumi, percependo i rilievi dei titoli e delle immagini. Era stranamente rilassante, per quanto quel mondo fosse totalmente diverso dal suo. I libri in effetti non erano proprio il suo genere.
Non era mai stato un genio, e questo lo sapeva, ma non era neanche stupido. Gli piaceva imparare, ma non se lo obbligavano. Per questo odiava la scuola e il sistema scolastico italiano, a cui non interessava se i ragazzi imparassero davvero o solo a memoria per la verifica. Ciò che importava erano i voti, quello schifo che rischiava di farlo rimandare... quanto li odiava! E detestava ancora di più i professori che li sostenevano a spada tratta. E odiava i libri, specialmente i libroni dei saccenti che credevano di sapere tanto ma in realtà facevano solo scena.
Ad un certo punto svoltò in un piccolo anfratto tra gli scaffali e lì trovò il prof. Era intento a sfogliare un piccolo libro, così diverso da quelli che gli vedeva tra le mani in classe, dei veri mattoni. Era sottile, meno di una risma di carta, e gli occhi del prof scorrevano sulla pagina, illuminati da una luce che il giovane non aveva mai visto.
Michele non odiava il prof, come avrebbe potuto? Dire che era il sole che spuntava dietro le nuvole dopo una giornata di pioggia però era esagerato... lui era come un sei in economia quando pensi di avere sbagliato tutto. Era un piccolo, insignificante miracolo nella vita di un altrattanto minuscolo adolescente. Eppure Michele non riusciva a farne a meno.
《Cosa sta sfogliando?》domandò curioso il ragazzo, appoggiando il mento sulla spalla del prof. L'uomo sorrise, chiudendo piano il libro e riponendolo nello scaffale.
《Non penso che ti interessi un saggio sulla guerra in Eritrea》ribattè il prof voltandosi verso Michele, che ora si stagliava su di lui con quei pochi centimetri di altezza che li separavano. Questo dettaglio infastidiva terribilmente l'uomo.
《Potrei stupirla...》sussurrò Michele sporgendosi sul prof. Appoggiò una mano allo scaffale e inclinò la testa, mentre il prof aveva sempre sul viso il suo sorrisetto furbo che Michele adorava.
《Provaci allora》lo stuzzicò l'altro, mordendosi il labbro inferiore.
Michele non se lo sarebbe mai fatto ripetere due volte e colmò la distanza che li separava in un secondo.
Il prof accarezzava con un'insolita gentilezza la nuca di Michele, da cui partivano continui brividi che scuotevano il ragazzo, mentre i loro respiri e le loro labbra rimanevano intrecciati.
Il sedicenne adorava quella sensazione, e avrebbe continuato ancora e ancora, ma sentì d'un tratto delle voci avvicinarsi in modo concitato. Si staccò dal prof in un lampo, tanto che nemmeno l'uomo capì bene cosa fosse successo, e prese dalla libreria il primo volume che gli capitò in mano.
Li superarono un gruppo di vecchietti che ciarlavano peggio delle ragazze della sua classe. Una di loro lanciò un'occhiata a Michele, che si sentiva la fronte imperlata di sudore, ed al prof, che era rimasto appoggiato con la schiena allo scaffale, osservando il soffitto con un piccolo sorriso sulla bocca.
Fu solo un istante e poi se ne andò. Forse aveva capito tutto, o forse no, ma appena furono usciti dal raggio d'azione, Michele si rannicchiò a terra, nascondendo il viso per l'imbarazzo.
Anche il prof gli si accucciò accanto, scrutandolo a pochi centimetri di distanza. Dopo pochi secondi di silenzio carichi di disagio, fu il più grande a parlare.
《Non sapevo volessi diventare vegano》.
《Cosa?!》esclamò Michele perplesso, finchè non fece cadere lo sguardo sul libro che aveva preso: Guida a ricette facili per vegani inesperti.
I due si guardarono e poi scoppiarono a ridere. Con quella piccola risata, tutta la tensione di pochi momenti prima era svanita, e c'erano di nuovo solo loro due, e quello era davvero abbastanza.
《Allora...》esordì poi il prof, sfregandosi le mani con fare cospiratorio. 《Non hai fame?》•••
Spazio autrice🌻
Buonasera a chiunque stia ancora leggendo questa storia!✨
Mi scuso terribilmente per il ritardo ma ho avuto problemi con la scuola ed il resto. Spero che il capitolo almeno raggiunga le vostre aspettative!
Ringrazio ancora chi legge questa storia e spero che il prossimo capitolo esca più i fretta dai miei pensieri💕
Anne🌻
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•EPIPHANY• how I fell for my teacher
RomansaMichele è un ragazzo normale che vive la quarta superiore con tutti i problemi che essa comporta: studio altalenante, amicizie complicate e amore. Un amore difficile, perchè Michele è innamorato del suo professore di italiano... dove porterà questo...