Michele ne aveva fatta un'altra. L'aveva scattata mentre il prof stava ridendo, mentre era girato dall'altra parte a parlare con qualcuno. Stavano precisando come gli ideali medievali avessero influenzato la corrente romantica, ma a lui sinceramente non interessava. Preferiva osservare fino allo sfinimento le foto che ormai gli riempivano la galleria. Ogni volta che le guardava, un sorriso gli spuntava sul volto, cosa che la sua vicina non si lasciava mai sfuggire.
Anche in quel momento, la ragazza fissò prima l'espressione felice di Michele e poi lanciò una veloce occhiata al cellulare, su cui la foto appena fatta spiccava in tutta la sua bellezza, per poi tornare ad ascoltare il prof.
Lei ormai sapeva, anche perchè Michele ogni tanto si confidava con lei, e a parte punzecchiarlo per messaggio, lei lo sosteneva sempre, e anche se Michele non glielo mostrava spesso, ringraziava il cielo di avere almeno lei a cui parlare.
D'un tratto, la presa che aveva sul cellulare scomparve, perchè il marchingegno era stato sollevato dal prof, che ora stava fissando lo schermo dove la sua ultima foto campeggiava come un poster. Michele trattenne il fiato insieme alla sua vicina, che non aveva avuto il tempo di avvertirlo dell'imminente pericolo ed ora osservava i due preoccupata. Ma il prof non fece nulla.
《Un'altra volta...》mormorò, portando il cellulare sulla cattedra. 《Non capisco che cosa ci sia di così fondamentale qui dentro per non seguire le mie lezioni》continuò, tornando a voltarsi verso la classe. Questa si aspettava di tutto tranne il silenzio di Michele, ancora bianco per lo spavento. Era appoggiato al muro e respirava a malapena, e tutti videro quell'espressione scioccata che gli riempiva il volto, ma nessuno fece commenti. Rimasero tutti in silenzio.
《Ha visto qualcosa?》domandò Azzurra.
《Non lo so》sussurrò Michele mentre la lezione andava avanti ed il suo silenzio la rendeva troppo tranquilla per gli standard della classe.
Al suono della campanella, Michele ci mise più del solito ad uscire dall'aula. Gli sembrava di essere in una bolla d'acqua, ogni movimento rallentato e più faticoso. Quando si avvicinò alla cattedra, il cuore gli stava esplodendo nel petto e sulla nuca gli scendevano gocce di sudore freddo.
《Cerca di non usarlo più la prossima volta》disse il prof, restituendogli il cellulare, senza però staccare gli occhi dal computer. 《Può diventare motivo di nota, dovresti saperlo》.
Michele, sollevato dall'indifferenza dell'uomo, prese il cellulare e si diresse alla porta.
《Devo dire però che sei un ottimo fotografo》.
Quelle parole fecero ghiacciare Michele sulla soglia, che si voltò nuovamente verso il prof. Stava ancora guardando lo schermo luminoso, l'espressione ancora invariata.
《Sei riuscito a cogliere il mio lato migliore, ma ti pregerei di non fare più foto durante le mie ore...》.
Michele annuì, mentre sentiva le gambe tremargli sempre di più. Poi il prof e gli diede il colpo di grazia, sorridendogli gentilmente.
《Buon weekend》.
Michele biascicò una risposta, per poi incamminarsi lungo i corridoi ormai vuoti con il volto in fiamme.
Fuori trovò Alessio e Linda. Il primo lo prese in giro per essersi fatto ritirare il cellulare in modo così plateale, l'altra invece non disse niente, rimase silenziosa ad osservare l'espressione persa di Michele, fumando la sua sigaretta.
Lui dal canto suo, non capiva più niente!
"Che diavolo è appena successo?"
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•EPIPHANY• how I fell for my teacher
RomanceMichele è un ragazzo normale che vive la quarta superiore con tutti i problemi che essa comporta: studio altalenante, amicizie complicate e amore. Un amore difficile, perchè Michele è innamorato del suo professore di italiano... dove porterà questo...