CAPITOLO 6- Pastore-pieno-di-merda

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'I funerali fanno schifo'

'I funerali fanno schifo,cazzo.'

'Eh sì,fanno proprio schifo,i funerali.'

'Non voglio che mi facciano il funerale quando sarò morto,fa veramente schifo.'

'Devo parlare con Hope,ma non a questo schifo di funerale.'

'Tutti i funerali fanno schifo,non solo questo.'

'Devo parlare con Hope.'

'Mi prudono le palle.'

'I funerali fanno davvero schifo,porca puttana.'

Questi erano,citandoli testualmente,i pensieri di Kyle. Vortici di egocentrismo che si liberavano nell'aria di un gennaio che sembrava un novembre. Come se l'inverno avesse deciso di provare a fare l'autunno per un po'.

Lo sguardo di Kyle cadeva periodicamente su Hope,che si stringeva nel cappotto nero come i jeans.

Sembrava quasi che non si trovasse lì,a vederla con attenzione.

Ma Kyle non la stava vedendo con attenzione. Come sempre.

Nessuno,mai,l'avrebbe osservava con abbastanza attenzione,da capire cosa nascondeva quell'espressione fissa a terra.

Le parole dello zio di Chad suscitavano nella sua mente i ricordi di un James bambino,che giocava e sorrideva. E poi improvvisamente sentiva il rumore della moto di Kevin che frenava sull'asfalto quando ormai era troppo tardi. Quando tutti i sorrisi di Tom,erano ormai privati della possibilità di replica.

Nessuno l'avrebbe potuto capire tutto questo. Nessuno l'avrebbe potuto avere in testa quell'odore di sangue.

Così lo decise. Fu una decisione semplice. Consapevole e lucida. Era giusto così. Lo doveva a Tom. Lo doveva alla sua famiglia. Lo doveva a lei stessa.

Quando Kyle le vide andarsene non trovò le palle di seguirla e affrontarla. 

Dopo qualche minuti riconobbe Cecilia uscire dal suo lucido fuoristrada nero. La vide in tutta la sua eleganza mentre affrontava il brecciolino sui tacchi a spillo altissimi.

E l'unica cosa che provò fu un enorme paura. 

Cercò gli occhi neri di Emily tra la folla,e quando si accorse che non erano presenti. Trovò la scusa perfetta per abbandonare la cerimonia,senza sentirsi in colpa. 

Sussurò qualcosa all'orecchio di Sam e le porse Jessica,pulita e pronta per il discorso di Kyle,nella sua fodera nera.

Quando arrivò da Emily non c'era nessuno,così fece a meno della compagnia e si sdraiò sul letto cercando vanamente di smettere di pensare.

Perchè la vera fregatura è che non puoi non pensare. Il cervello è sempre acceso,sempre attivo e pieno di possibilità per pensare. Allora l'unica cosa che puoi fare è subire la tortura di tutti quei pensieri che ti riempono la testa e il corpo di ricordi e sensazioni. 

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Cecilia aveva notato l'asenza di Hope,e da pochi minuti ne aveva intuito il motivo. Forse era troppo per lei quel funerale. O forse era successo quello che doveva succedere. Quello che secondo Hope doveva succedere. E Cecilia non era molto d'accordo,e glielo aveva detto la scorsa sera,ma non poteva mica insistere. In fondo era Hope quella che aveva investito un ragazzo,non lei. 

Moralmente quella decisione non faceva una piega,ma bastava molto di meno. 

Era quasi sul punto di andare a mettere in moto il fuoristrada e fermare quella pazzia,o incoraggiarla (questo ancora non lo sapeva bene) quando incrociò gli occhi neri di Chad. 

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