FIESTA

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Benissimo, ora Greta mette il broncio! So di essere una pessima amica, ma non posso davvero spiegarle tutto. Almeno finché non prendo una decisione. Ci incamminiamo verso casa sua, che dista pochi metri dal centro estetico. Mi guarda con l' aria di una che vorrebbe avere un grande segreto per non rivelarmelo e pareggiare i conti, ma in realtà non penso lo possa avere, visto che io e lei dai tempi dell' asilo ci siamo sempre dette qualsiasi cosa ci riguardasse a parte questo.       Decido di affrontarla: "Senti pata vorrei spiegarti tutto, te lo giuro, e non credere che per me non sarebbe più semplice, ma..." mi blocca alzandomi una mano perfettamente smaltata davanti al naso: "Eh no, non dirmi che sarebbe più semplice! Ti basterebbe solo dirmi, sai cara amica mia, lo scorso mese, mentre tu preparavi gli schemi per farmi studiare economia, io me la spassavo con Mister x, e guarda caso mi è andata di sfiga e mi crescerà una creatura in pancia!"                         Mi sento ferita, se solo sapesse, probabilmente non parlerebbe tanto facilmente, solo che è sempre facile parlare quando sei fuori dalle situazioni, quando non sei coinvolta direttamente, quando la decisione che devi prendere, non solo avrà effetti sulla tua vita, ma anche su quella forse, di un' altra vita: quella che non sai se buttar via. 

Aprendo la porta di casa sua mi rivolge un altro di quegli sguardi che gelano il sangue, ma bisbigliando, le chiedo per favore di essere discreta e di non dire nulla ai suoi genitori. Già dopo la mia prima fuga, non mi vedono di buon occhio, figurarsi ora. Sono una famiglia molto religiosa e devota, quindi sapere che la migliore amica della figlia aspetta un bambino da chissà chi e a quindici anni, probabilmente li indurrebbe a vietarle di uscire ancora con me e sinceramente non posso permettermi di giocarmi la sua amicizia proprio ora!                                        "Ciao cara, che ti è successo? Qualcosa non va? Hai veramente una brutta cera, se è per colpa della scuola, tranquilla a questo punto dell' anno tutto può essere recuperabile!". Senza nemmeno accorgersene arriccia il naso, come fa tutte le volte che disapprova qualcosa. Vanda è sempre stata una signora molto affascinante, soprattutto per l'altro sesso. E' esattamente la fotocopia di sua figlia, o meglio della sua terza figlia, Greta, avuta dal terzo marito, come già detto è una donna molto ambita dagli scapoli d'oro del suo ceto sociale, ma in realtà lei da sola o meglio, i suoi genitori, potrebbero già da soli ricoprire di soldi tutti e tre i suoi mariti. Qualche ruga sul viso le è comparsa ultimamente: la figlia minore sta avendo parecchi problemi con i disturbi legati all'alimentazione, i quali fanno invecchiare un genitore molto più rapidamente della norma. Mi guarda storta per un attimo, poi torna ad occuparsi dei preparativi della festa di sua figlia. "Tesoro, per stasera deve essere tutto perfetto! Quindi per favore vai a dare una mano alla tua amica a sistemarsi e magari poi vieni di sotto un minuto che ho bisogno di concordare con te alcuni particolari della festa!", altra occhiataccia stavolta seguita da un sorriso falso, almeno quanto la sua devozione a Dio, visto il suo impegno nel cambiare marito ad ogni battito di ciglia non rispettando quelli che sono gli impegni di un canonico matrimonio. Decido di non farci caso, sono fin troppo stanca per badare a certe cose, quindi mi dirigo verso la stanza della mia amica e con la coda dell' occhio mi accorgo di una presenza alla cima della scala. Un brivido mi corre lungo la schiena, se è lui potrei svenire qui. Ma sono certa che sia lui, quindi scelgo di non guardare verso l'altro, ma, in un attimo, il mio cervello non collabora e mi fa alzare lo sguardo. Eccolo lì, Riccardo, con i suoi occhi azzurri e i capelli corvini come la sorella e la madre. La salivazione si blocca, mandando in tilt tutti i miei neuroni, se ancora me ne sono rimasti. Ho sempre confessato a Greta la mia cotta per suo fratello, maggiorenne già da un pezzo e tanto figo da sognarlo una notte dopo l' altra in sogni che non sono propriamente adatti ai minori di diciotto anni. Ha l'aria del bravo ragazzo, perché lo è. Al contrario di sua sorella è una persona loquace e gentile, educato e sempre disponibile per la propria famiglia o meglio quello che rimane della sua famiglia (suo padre è scappato con il suo istruttore di pilates quando lui aveva pochi mesi). Mi fa un cenno di saluto con la mano e un sorriso strano, di quelli maliziosi, che se non fossi stata in questa situazione mi avrebbe dato l'occasione di flirtare con lui. Ricambio il gesto, ma non lo sguardo e mi chiudo in camera di Greta con il cuore che mi batte a mille, non so perché ma in quel momento mi ricordo precisamente di un sogno che ho fatto, con lui come protagonista. Ero in una stanza di hotel mega lussuosa e stavo bevendo un cocktail con degli amici, ad un certo punto si annebbiava tutto (classico nei sogni) e mi trovavo con la testa che penzolava dal letto in una posizione abbastanza innaturale da provocarmi del dolore che sembrava reale e voci di persone che ridevano, probabilmente per la posizione che avevo assunto, e poi vedevo i suoi occhi e mi svegliavo! Ad essere sincera questo sogno nell' ultimo periodo tornava a tormentarmi piuttosto spesso.

SBAM! La porta sbatte talmente forte contro il muro che per un attimo mi sorprendo che stia ancora in piedi, lei entra come una furia e mi urla: "Non è possibile quelli del catering mi hanno appena comunicato che la torta sarà color prugna, capisci?! Una maledettissima torta color prugna cazzo, io odio il viola, dicono che ormai si sono accorti troppo tardi dell'errore e non possono rimediare! Altro che una festa perfetta, farà tutto schifo, a partire da te che sei un cazzo di straccio! Vuoi per favore alzarti e metterti qualcosa di presentabile? Dai, tu vestiti, io intanto vado a preparare il necessario per renderti presentabile, anche se qualcosa mi dice che non sarà un' impresa tanto semplice." Se ne va sbattendo un' altra volta la porta, il che ovviamente al contrario della prima, porta come conseguenza, la caduta sul pavimento di una fotografia posata sul comò. Fortunatamente non è rotta del tutto, ha solo un angolo scheggiato. E' la fotografia che ritrae Greta e Riccardo da piccoli, lui era un bambino che avrà avuto si e no dieci anni, tutto composto e in posa, lei essendo più piccola di cinque anni era un piccolo terremoto che faceva la linguaccia all'obiettivo. Guardando lui, mi accorsi di quanto poco fosse cambiato negli anni e notai che la foto, essendo lui leggermente girato di lato, evidenziava un neo sulla parte sottostante l'orecchio sinistro. Mi soffermai su quegli occhi e quando mi ricordai che erano perfettamente in tinta con l'abito della sorella per la serata, schizzai a recuperare il mio vestito dalla busta e lo indossai più in fretta possibile per evitare un' altra bella strigliata.                                "Bene come al solito sei vestita di nero, wow che novità e soprattutto viva la vita Gioia! Sai probabilmente i tuoi avrebbero dovuto chiamarti tristezza, il tuo nome proprio non ti si addice. Comunque tornando a cose serie, vieni in bagno che ho preparato tutto!" disse acida.                         Passammo la successiva mezz'ora a capire come sistemarmi i capelli: non avendoli lavati il giorno stesso non godevo dei benefici del balsamo e quindi potevano sembrare un bel nido di rondini, più che dei capelli. Alla fine optammo per uno chignon morbido e semplice e per un trucco non troppo elaborato, ma abbastanza sofisticato da risaltare i miei occhi verdi. 

La fortuna di Greta era che potesse godere del patio esterno anche d' inverno, il suo patrigno aveva fatto installare delle finestre che tenessero al caldo la zona di giardino vicino alla piscina. La sala era stracolma di gente e io mi sistemai in un angolo, su una sedia abbastanza scomoda da farmi rinunciare all'idea di stare seduta. Così decisi di fare un giro: andando a prendere da bere, mi accorsi che quasi tutti gli invitati in realtà non li conoscevo affatto, credevo di essere ad una festa di ragazzini, invece ero ad una festa in stile evento sociale dell'alta società, tipo quei party superchic che si vedevano nelle puntate di Gossip Girl. Mi feci versare un po' di succo di frutta dal cameriere e non appena mi girai per poco non andai a sbattere contro qualcuno rischiando di rovesciare il mio bicchiere. Come al solito la mia goffaggine non mi fece andare a sbattere contro uno qualunque degli invitati, ma contro niente meno che uno dei soci fondatori del patrigno di Greta che mi guardò con uno sguardo assassino. La ciliegina sulla torta. A quel punto decisi che per me era arrivato il momento di andare e visto che dopo un po' di ricerche non trovai la mia amica, decisi di incamminarmi all'uscita e di mandarle un messaggio di scuse in cui dicevo che non mi sentivo bene e che andavo a casa. Sulla soglia c' era Riccardo che accompagnava all'esterno una ragazza che aveva tutta l'aria di essere una delle modelle di Victoria Secrets, quindi con un mezzo sorriso imbarazzato, salutai e mi avviai fuori, ma proprio in quel momento mi sentii tirare per un braccio... era lui, ma dove mi stava portando? Decisi di stare zitta e seguirlo. Conoscevo quella casa a memoria, eppure mi sentivo inebetita per il semplice fatto di non sapere dove mi stesse portando. Il mio cuore batteva all'impazzata. Faceva freddo ma io ero bollente, come se una specie di fiamma mi bruciasse dentro per il solo contatto delle nostre mani. Sapevo che mi sarei cacciata in un guaio, così provai a mormorare un "Dove stiamo andando?", lui si fermò mi guardò negli occhi. Oddio, mi sento svenire, ho le farfalle nello stomaco e mi tremano le mani, che all'improvviso si coprono di un leggero strato di sudore che dimostra tutto il mio imbarazzo di fronte a quella situazione così assurda. Tutto attorno a noi c'è il baccano attutito della festa e poco dopo qualche fiocco di neve inizia a posarsi sulle mie guance. Per un attimo restiamo in silenzio a fissarci e io mi perdo nell'azzurro dei suoi occhi, mentre lui scruta i miei per capire esattamente quali emozioni potrebbe leggervi dentro, ma in questo momento so solo che sono disperata, ho solo voglia di un contatto, di un gesto, di qualsiasi cosa che...e poi lui mi bacia.  

GIOIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora