Narwa

150 11 0
                                    

L'Oscuro Signore di Utumno aprì gli occhi.

Seduto sul suo trono di pietra nera, riemerse dallo stato di trance in cui si era lasciato andare, sondando la Terra di Mezzo alla ricerca di qualche possibile minaccia o forma di vita.

Quello che aveva percepito non gli era piaciuto per niente.

Aveva captato una presenza, non lontano dalla sua fortezza, che però non apparteneva a uno dei sudditi di quel sempliciotto di suo fratello Manwe.

Scese velocemente gli scalini che separavano il suo trono dal pavimento della sala per le udienze, andando a cercare il suo allievo prediletto.

Trovò Sauron nelle fucine, immerso tra fogli, progetti, prototipi e materiali. Com'era bello, immerso nel lavoro, il sudore sulla fronte e i suoi bellissimi capelli arancioni tenuti indietro da una fascia. Scosse la testa, cercando di controllarsi, poiché aveva cose più preoccupanti a cui pensare.

Appena l'allievo vide il suo maestro, scattò in piedi.

Melkor non ci badò molto.

"Ho bisogno che tu faccia una commissione per me. C'è una presenza, non lontano da qui, che emana un forte potere. Scatena i tuoi mannari, trova chi porta questo potere qui nel mio dominio. Mi serve vivo, e non troppo ferito."

"Sì maestro."

"Ah Sauron?"

"Sì?"

"Dormi con me questa notte."

L'allievo arrossì visibilmente, e con un cenno del capo si congedò, andando alle grotte in cui teneva i suoi lupi.

Si preparò indossando l'armatura, prese la sua mazza da guerra e a cavallo di Draugluin si apprestò alla caccia.

"Dovete trovare quella forma di vita. Non mi importa quanto sia potente, me la porterete o mi avviserete non appena l'avrete trovata. Andate! Disperdetevi! Trovatetela o morirete!" urlò ai suoi mannari.

Con ringhi e ululati i suoi servitori si lanciarono alla ricerca della loro preda. Sauron spronò Draugluin, e si lanciò alla carica.

Ci volle qualche ora prima che due dei suoi Mannari tornassero da lui, con notizie.

Sauron capì che l'oggetto delle sue ricerche era una bambina con i capelli neri e le orecchie a punta avvolta in una coperta, forse uno dei primi Figli di Iluvatar.

A quanto pareva stava dormendo, in una piccola radura.

Sauron mandò i due lupi a cercare il resto del branco, e si diresse velocemente sul luogo. Quando ci fu arrivato, un ghigno malvagio si aprì sul suo volto. Quella bambina aveva a occhio poco più di due anni, era inerme, sarebbe stato tutto molto facile.

Ordinò a Draugluin di prenderla tra le fauci, ma appena il Lupo avvicinò il muso alla piccola, questa aprì gli occhi. L'iride era dorata, con un piccolo cerchio nero intorno. La bocca della piccola si aprì in un sorriso, ed esclamò: "Lupo!"

Con le dita paffute afferrò il pelo del muso di Draugluin, che sorpreso alzò la testa, cercando di scrollarsela via.

Sauron scese dal dorso dell'animale, e avanzò verso di lei; quando la bimba lo vide esclamò "Mamma!"

Sauron si fermò a metà strada, sorpreso. Quella bambina aveva pochissimi anni, era strano che sapesse parlare. E poi, aveva sentito bene? MAMMA? Lui non era la madre di nessuno, specialmente poi di una cosina come quella.

"Braccio!" La bambina aveva mollato Draugluin, e aveva teso le braccine verso di lui. Sauron la prese, dicendole con tono duro che lui non era sua madre.

Figlia del MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora