Mi alzo dal mio posto seguita da Eleonor e insieme andiamo al bar presente alla Googleplex. Abbiamo venti minuti prima che inizi il seminario sul luogo di lavoro. E noi li sfruttiamo per bere un succo insieme, dato che nessuna delle due oggi ha fatto colazione. <<Buongiorno ragazze, cosa prendete?>> chiede il barista. << Io prendo un succo ai frutti rossi>> dico. <<io invece ne prendo uno all'ananas>> dice Eleonor. <<potete accomodarvi ad un tavolo, ve li porto io>> dice sorridendo il barista. Ringraziamo e andiamo a sederci. <<Mi dai il tuo numero di telefono? Sai, per avvisarti nel caso dovessi portare un ragazzo all'alloggio, non vorrei che entrando per sbaglio ti sentissi in imbarazzo>> mi chiede con una faccia abbastanza buffa. Tentando di non scoppiare a ridere le do il mio numero e nel mentre,arrivano le nostre ordinazioni. Parliamo del più e del meno, ho davvero tante cose in comune con lei e mi sembra come se la conoscessi da anni. <<Ehi, dobbiamo andare!>> le dico notando l'orario sul suo orologio da polso. Ci alziamo dal tavolino e corriamo verso la stanza dove si terrà il primo seminario dello stage.
Entriamo nella stanza, lei si siede dietro perché non le piace stare avanti. Io occupo un posto libero in seconda fila accanto ad un ragazzo. Il ragazzo in questione è intento a guardare il suo cellulare. Indossa un cappello blu dalla quale fuoriesce un ciuffo di capelli castani. Ha la pelle chiara, un paio di attenti occhi nocciola, il naso all'insù e le labbra rosee e sottili. Ha una grossa montatura nera. <<Barbie, se fai una foto dura di più>> dice notando che lo stavo guardando. Sto per ribattere ma per fortuna entra Mr. Chetty dando inizio al primo seminario e salvandomi da un eventuale figuraccia.
<<Sì, riconosco che Google non è un luogo di lavoro convenzionale. Detto questo abbiamo delle regole. Vi farò una serie di domande. Dovrete alzare la paletta verde per indicare sì e la paletta rossa per indicare no.
Allora cominciamo:
Bere una birra col vostro capo.>>
Mr.Chetty si sofferma qualche secondo per guardarci.
<<Alcuni di voi hanno meno di ventuno anni >>dice guardandomi.
<<Ad esempio la signorina Evans che ne ha diciannove. Lei è la più piccola tra gli stagisti.Ho letto una sua recensione e devo dire che sono profondamente colpito dalla sua capacità di comunicare anche attraverso uno schermo>> si congratula.
<<Alcuni non sono sotto i ventuno quindi se vuole farsi un goccetto con me sarà un piacere>>dice un uomo alle mie spalle.
<<Io non mi farò un goccetto con lei>> risponde Mr. Chetty.
<<Una canna?>>
<<Non mi faccio canne>>
<<Okay non la giudico.Chiedevo solo,c'è chi lo fa>> la piccola discussione tra i due si chiude. Peccato, sarebbe stato bello ascoltarli per un'altro po'.
<<Uscire con un compagno di stage. Siamo a google non a match.com>> alzo la paletta rossa anche questa volta, prima mi sono allontana al bar con Eleanor, ma non credo sia una vera e propria uscita.
<<Mi scusi. Ed una dipendente a tempo pieno.
Diciamo livello dirigenziale ma non un diretto superiore. Occhi fantastici,una severità nello sguardo che è sorprendentemente sexy...Qual è la politica riguardo? Disapproviamo anche questo?>> sta volta a parlare è l'uomo seduto accanto a colui che è intervenuto prima.
<<Quindi diremo no all'amore?>>
<<Diremo no all'amore sì>>risponde Mr.Chetty.
<<Allora è un no>> mentre ascolto le discussioni tra quei tre noto che il ragazzo accanto a me mi sta guardando. <<se mi fai una foto dura di più>> imito ciò che mi ha detto prima. Lui mi guarda divertito. <<Sul serio ti metti ad imitarmi?>>dice divertito.
<<Ah Barbie, sii più originale>>continua.
Perché mi sono messa proprio qui?
<<Ora.portare a casa il cibo dall'ufficio>>torno a dare retta a Mr.Chetty. Da qui, si apre un'ulteriore discussione tra il tipo seduto dietro di me e Mr.Chetty.
<<Signore e signori abbiamo finito!>> esclama sollevato.
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Nooglers //Stuart Twombly
FanfictionEmma, una ragazza di 19 anni, dopo aver finito il liceo decide di partecipare ad uno stage da Google. Qui farà la conoscenza di fantastiche persone, ma una in particolare le darà filo da torcere. Ispirato dal film "Gli Stagisti"