Out of the room

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Sono seduta sul mio letto con il computer sulle cosce impegnata a scrivere un nuovo articolo per il mio blog. Lo schermo del mio cellulare si illumina,qualcuno mi ha mandato un messaggio. Lo ignoro e torno a concentrarmi su ciò che sto scrivendo. Dopo un arco di tempo indeterminato decido di sgranchirmi le gambe e andare a fare una passeggiata.
Mi alzo dal letto, infilo le scarpe ed esco dalla stanza senza nemmeno togliermi gli occhiali o sciogliermi la coda. Percorro lentamente due o tre strade del campus, godendomi gli ultimi attimi di luce di un cielo estivo.
Ai miei lati si sentono le voci e le risate di gente che si diverte ma il mio sguardo viene rapito da coloro che giocano a calcio nel campetto sul retro della Googleplex. Mi siedo sugli spalti per guardare.Tra loro riconosco, Bill, Nick, Lyle e Jason. Da lontano vedo la figura snella di Stuart arrivare. Ha addosso una canottiera nera e dei pantaloncini rossi e non porta gli occhiali. Si unisce al resto del gruppo ed inizia a giocare anche lui. Corre da una parte e dall'altra,inseguendo il pallone fino a quando non lo tira dritto nella rete. Esulta per la sua piccola vittoria e proprio in quel momento i nostri occhi si incontrano. Distolgo subito lo sguardo non riuscendo a mantenere il suo, magnetico e profondo che sembra ti legga dentro. Anche solo per un secondo.
Guardo le mie scarpe prima di riguardare lui. <<Ehi Emma!>> grida Jason catturando la mia attenzione. Sorrido e lo saluto con un gesto della mano. Corre nella mia direzione fino a quando non mi raggiunge. <<Mi chiedevo se fossi libera stasera, sai mi piacerebbe invitarti a cena>> dice asciugandosi con la mano il sudore dalla fronte. Guardo Stuart furente in mezzo al campo, con lo sguardo su di me ed il ragazzo dalla chioma rossa. <<Certo,vengo volentieri>> ritorno con lo sguardo su Jason. Sarà una mossa da egoisti ma voglio farmi desiderare. <<Perfetto, passo a prenderti alle nove>> mi lascia un bacio sulla guancia e va via. Guardo nuovamente Stuart e accenno un ghigno, lui, in risposta, alza gli occhi al cielo e torna a giocare a calcio con gli altri. Siccome sono già le 19:30 decido di tornare all'alloggio e iniziare a prepararmi. Percorro ancora una volta la strada che dal campo da calcio porta agli alloggi. Torno nella mia stanza e dopo essermi tolta i vestiti entro in doccia. Circa un'ora dopo sono già pronta. Indosso una maglia bianca con le maniche a tre quarti, una gonna rossa a tubino, accessori oro e un paio di meravigliosi sandali a tacco alto del medesimo colore degli accessori. Ho arricciato i capelli facendoli cadere con boccoli morbidi sulle spalle e non ho esagerato con il trucco sugli occhi perché ho optato per il rossetto rosso, per fare l'abbinamento con la gonna. Per chiudere in bellezza spruzzo un pò di profumo. Mi guardo più volte allo specchio per aggiungere o togliere qualcosa poi prendo un lungo respiro,carico la borsa sulla spalla ed esco dalla stanza. Jason è già qui sotto che mi aspetta. È poggiato sulla sua macchina nera che mi aspetta a braccia incrociate. Sorride. Sorrido anch'io mentre mi avvicino a lui. <<Prego madame>> apre la portiera della macchina per farmi entrare. <<oh, merci beaucoup. Vous êtes très gentil monsieur>> metto una mano sul petto per enfatizzare il mio stupore. Mi guarda confuso ed entrambi scoppiamo a ridere. Fa il giro della macchina e sale anche lui. Poco dopo arriviamo al luogo da lui scelto per l'appuntamento. É abbastanza lontano dalla Googleplex, infatti ci abbiamo messo mezz'ora per arrivare. Visto da fuori il locale sembra abbastanza elegante. Entriamo ed il cameriere ci accompagna al nostro tavolo. Passiamo il resto della serata a chiacchierare. É una persona abbastanza interessante e dai gusti raffinati, preferisce parlare faccia a faccia con le persone anziché attraverso uno schermo, non sopporta gli stereotipi imposti dalla società di oggi e gli piace la cucina giapponese. A fine serata mi riaccompagna al mio alloggio e mi saluta con un caloroso abbraccio. Quando arrivo davanti alla porta della mia stanza, mi tolgo i tacchi e frugo nella borsa per tirare fuori le chiavi ma non le trovo,così, prendo il telefono per chiamare Eleanor e farmi aprire da lei ma trovo un suo messaggio. Probabilmente quello che avevo ignorato prima. Leggo il messaggio.
Eleanor: Ehi Emma, stasera viene Graham al nostro alloggio. Ti dispiacerebbe trattenerti almeno fino all'una fuori?
Sbuffo e rimetto il cellulare nella borsa.
Credo che andrò fuori a sedermi sull'erba e guarderò il cielo.

Nooglers //Stuart TwomblyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora