Capitolo 26 Nina

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"hai perso questo" dice mostrandomi l'ipod.

"si grazie" dico prendendolo dalle sue mani e voltandomi nuovamente per riprendere la mia passeggiata. Metto la musica ad alto volume ed ignoro Michael che mi si affianca. Sento che dice qualcosa ma la musica è troppo alta per capire di che sta parlando. Mi fermo. Tolgo una cuffia e lo guardo

"non avevi detto che non ti andava di passeggiare?" dico stizzita

"hmm" dice. Anzi non dice. Il che mi da i nervi.

"che vuoi?"

"faccio due passi" dice con le mani incrociate dietro la testa

"ok, il parco è grande.. va da un'altra parte"

"no mi piace questo sentiero" normalmente mi darebbe fastidio, mi innervosiscono i ragazzi cosi antipatici ma lui no. Non mi fa arrabbiare, è ironico, e mi fa sorridere. Sul serio. Sto sorridendo.

"perché ridi?" mi chiede fermandosi a guardarmi

"tu mi fai ridere" dico e lo guardo a mia volta, gli angoli della sua bocca si curvano in un lieve, lievissimo sorriso, e sono felice che per un secondo lo abbia fatto, distoglie lo sguardo da me e continua a camminare. Primo passo della mia missione oggi è farlo parlare di se.. quindi quasi casualmente gli chiedo "ti piace l'Inghilterra?"

"non è male"

"a parte il clima.." lo esorto a parlare

"si a parte il clima.." non dice nient'altro è mi sembra una cattiva idea tartassarlo di domande "sai cosa mi manca di più?" dice d'un tratto fermandoci vicino ad un albero con i rami bassi che fungono da panchina naturale, mi arrampico su un ramo e lui mi segue sedendosi su uno dei lunghi rami. I rami sono umidi e il verde del muschio regna sul marrone del legno. Rimango in piedi accanto a lui. "mi manca tanto alzarmi al mattino con la luce del sole e l'odore di salsedine che entra nella mia stanza, anche se dicevo a mia madre di odiarlo, mi manca l'odore dei pancake al mirtillo che mi preparava e che dicevo di odiare solo per non darle soddisfazione, mi manca il suo sorriso anche se tentavo in tutti i modi non farla sorridere, mi comportavo come un cretino solo per darle un dispiacere, mi manca il tono della sua voce.. mi manca.." la sua voce è rotta. Mi abbasso per sedermi accanto a lui si toglie il berretto e lo usa per strofinare gli occhi.

"scusa" dice

"stai bene..?" mi guarda forzando un sorriso, ha gli occhi arrossati e le labbra gonfie

"si.." sta mentendo e lo posso leggere nella trasparenza dei suoi occhi verdi, senza che lui mi dica niente ho capito, la cosa che gli manca, ora più di tutto è sua madre, che con tutta probabilità non vedrà più. Mi viene spontaneo mettergli un braccio sulle spalle e attirarlo a me, poggia la testa sulla mia spalla. Sembra preso alla sprovvista ma non si allontana, le nostre gambe dondolano e sfiorano di poco l'erba alta del prato.

"io non so come tu ti senta adesso.. posso immaginarlo ma non fino in fondo.. certe cose si capiscono solo se succedono personalmente, ma sappi che se hai bisogno di un'amica, beh io sono qui.. so che è scontato, che sembra una frase fatta ma ascolta.. io ci sono veramente.."

"e perché dovresti?"

"non so.. so solo che ci voglio essere.." alza la testa dalla mia spalla e mi guarda

"grazie" sorride e gli sposto i capelli dalla fonte.

"che hai fatto ai capelli?" chiedo

"li ho fatti tornare al loro colore naturale.. non ti piacciono?" chiede e adoro la strana complicità che si sta insinuando tra noi.

"si, si.. ma anche tinti non erano male.." dico e lui sorride

"la prossima volta li voglio fare in tre sfumature di viola" dice ed io sorrido

"sul serio?"

"si.. questo farà incazzare mio padre, ma chi se ne frega"

"ehy voi due" Ashton ci sta chiamando dal sentiero

"cosa?" chiedo al mio amico di sempre

"stiamo andando via.. voi che fate?"

"arriviamo" dice Michael scendendo dal ramo dell'albero e mi porge una mano per aiutarmi a scendere.

Raggiungiamo Ashton sul sentiero e mi scompiglia i capelli "ehy scimmia"

"che scemo" dico rimettendo in ordine i capelli

Quando torniamo dagli altri ci mettiamo gli zaini in spalla e torniamo a casa. Rimango indietro per cercare l'ipod nella borsa, sono diventata maniacale nel giro di ventiquattro ore

"tutto bene?" Chiede Michael vedendomi in disparte. Finalmente lo trovo e lo prendo per controllare

"si" dico ispezionandolo e rimettendolo a posto. Camminiamo l'uno accanto all'altra in silenzio. Casa mia viene prima di quella degli altri, mentre stiamo arrivando Alicia, il nuovo passatempo di Ashton attraversa la strada e ci viene incontro salutando Ash con un bacio sulle labbra che sembra voglia mangiarselo. Michael stranamente mi sta fissando. "vacci piano Alicia" dice Luke prendendola in giro ed io sorrido.

"perché mi fissi?" Chiedo a Michael che fa spallucce e torna a guardare davanti a se..

"cosi.. credevo che.."

"lo credono tutti.. mia madre c'è rimasta male quando le ho detto che Ashton ed io non saremo mai finiti insieme.. siamo cresciuti insieme, praticamente è mio fratello gemello, pensare a qualcosa come.." rabbrividisco "no che schifo" dico e Michael sorride di nuovo

"scusa io non volevo"

"tranquillo ci ho fatto l'abitudine" sorrido e gli do una pacca spalla contro spalla. Quando arriviamo a casa mia Ashton ci abbandona sul vialetto per andare con Alicia chissà dove, Luke è scomparso con Sam e Wesley, Keaton, Brianna, Celine e Jacey stanno tornando alle proprie abitazioni. Isla aiuta Calum a portare la roba a casa sua e Mike ed io rimaniamo con quattro borse da portare in casa. Vorrei che non andasse via subito, ma non appena portiamo tutto dentro gli suona il cellulare e con la fronte corrugata mi saluta ed esce di casa.

imperfect. || Michael Clifford ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora