Capitolo 9 Nina

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La casa di Louis è più grande e ordinata di quanto ricordassi. Louis sparisce in una stanza lasciandomi nell'immenso salotto, ha le pareti bianche immacolatie su di un grande schermo piatto, un grande divano ad "L" in pelle bianca sopra un tappeto a scacchi bianchi e neri, foto, medaglie e trofei su uno scaffale a muro, anch'esso bianco. Su una mensola una foto che ritrae Louis e la sua famiglia, Louis e gli amici e Louis con un cane.

"tieni" dice posandomi l'ennesima maglietta sulle braccia corredata ad un paio di pantaloncini, per poi afferare i suoi e i miei vestiti fradici dalle mie mani. "di sopra c'è un bagno dove puoi fare una doccia" sorride ed esce dalla stanza

"grazie" urlo in risposta ma è già troppo tardi.

Salgo al piano di sopra e mi appare tutto familiare, ma sono stata qui solo una volta e anche di sfuggita, non dovrei sentirmi cosi. Trovo il bagno in poco tempo e mi butto sotto lo scrosciare dell'acqua calda della doccia.

Quando scendo al piano di sotto, mi sono vestita e ho asciugato i capelli, Louis sta trafficando qualcosa in cucina, non mi nota quando entro per cui mi siedo su uno sgabello della penisola e lo guardo mentre si applica ai fornelli.

"ehy" dice quando infine mi nota "spuntino di mezzanotte?" chiede alzando entrambe le sopracciglia e un sorriso luminoso gli illumina il viso. Annuisco. "bene" dice mettendomi sotto il naso un piatto con dentro due toast.

"dovrei andare" dico dopo aver messo piatti nella lavastoviglie.

"puoi dormire qua" dice osservandomi "casa mia è grande e a volte mi sento solo qua" dichiara cercando di impietosirmi e in parte ci riesce.

"e dove dovrei dormire?" chiedo ricordando la comodità del suo letto.

"puoi dormire in camera mia o sul divano"

"se dormo nel tuo letto tu dormi sul divano?"

Fa una smorfia ma annuisce ed io rido "sei stato tu ad invitarmi a restare" gli ricordo e lo vedo sorridere

"si, si" finge di essere offeso mettendo il broncio

"bene allora!" dico avvicinandomi a lui "Buonanotte" sorrido prendendolo in giro e vado verso le scale

"notte campanellino" dice e il mio sorriso cresce.

Fuori piove. Il rumore della pioggia mi sveglia. Il display del mio cellulare annuncia le tre del mattino. Scendo dal letto e accosto una tenda e guardo fuori, la pioggia scende giù e colpisce ogni cosa.

Le strade ed il giardino sono ricoperti da una fitta foschia. Sembra tanto lo scenario di un film horror, manca soltanto Michael Mayer di Halloween - La notte delle streghe. Sobbalzo quando sento bussare e la porta si apre con un cigolio raccapricciante. Ho il cuore in gola e la bocca asciutta.

"ehy" Louis sussurra e mi viene voglia di lanciargli in faccia un cuscino "perché sei sveglia?"

"Sai che sei raccapricciante?" gli dico ignorando la sua domanda

"mi.. mi dispiace"

"perché sei qua Peter?" chiedo facendolo sorridere

"Ho perso la mia ombra" mi fa ridere Louis, ridere sul serio. Da quando è successo ho sempre finto di ridere e scherzare ma con lui è diverso.

"in realtà mi chiedevo se potessi dormire nel mio letto.. è abbastanza grande per entrambi.." ha la voce appiccicata dal sonno e anche nel semi buio posso vedere i suoi occhi arrossati. Mi siedo su un lato e annuisco, ricordandomi poi che nel buio e nel suo stato assonnato non puo vedermi

"si vieni" dico e lo vedo correre nella stanza e buttarsi sul letto abbracciando il cuscino.

"sei pazzo" rido

"dormi Trilly" dice soltanto prima di chiudere gli occhi e addormentarsi poco dopo

imperfect. || Michael Clifford ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora