Akira rimase veramente sorpresa nel sentire la voce del suo interlocutore, quella sera, quando il telefono squillò.
Il giorno dopo, attese impazientemente l'arrivo dell'orario pattuito insieme a (T/n).
"E' un cafè molto carino, una volta ci sono andata con Haise e la squadra Quinx! Spero possa piacervi..."
Le tre colombe entrarono nel locale, ricevendo un saluto da parte della proprietaria.
"Ciao (T/n), è da tanto che non vieni a trovarmi! Come stai?" esclamò la giovane donna dai capelli violacei.
"Oh... tutto bene, Touka, ho avuto qualche problema di salute, ora è tutto risolto!"
Il luogo era accogliente, caldo, l'atmosfera era quasi famigliare. Un piccolo cafè tranquillo in cui potersi incontrare e parlare davanti a un buon caffè.
"Devo delle scuse a tutti e due...e grazie per essere stati così pazienti con un caso disperato come il mio..." esordì (T/n) abbassando lo sguardo imbarazzata.
Juuzou e Akira si scambiarono uno sguardo, entrambi sorrisero di fronte all'affermazione della loro collega, ma soprattutto amica.
"Oggi sarò io ad ascoltarvi... Akira, il ghoul che Haise ha preso sotto la sua protezione è in parte colpevole della morte di tuo padre... Juuzou, all'asta ci siamo scontrati contro Big Madam... vorrei sapere come vi sentite."
Akira parlò per prima.
"Serbo ancora rancore per lei... non credo di essere in grado di perdonarla... né lei né Rabbit. Il fatto che Sasaki l'abbia presa in custodia... mi ha lasciato allibita."
Non aveva intenzione di parlare oltre. Akira Mado era sempre stata molto discreta e riservata. A causa dei ghoul era rimasta orfana di entrambi i genitori, che come lei erano degli investigatori.
"Io non ho mai odiato Big Madam, la sua morte è stata strana per me, rispetto a qualche anno fa sono cambiato, riesco a capire meglio quale sia la differenza tra vivere e morire."
Suzuya faticava a trovare le parole per descrivere le sue emozioni. Questo era per colpa di Big Madam. Quel ghoul lo aveva costretto a uccidere. Gli aveva impedito di avere un'infanzia come quella di un bambino qualunque. Juuzou Suzuya, al tempo Rei, era una vittima.
Non volevano rovinare oltre l'accoglienza di quel locale, le loro conversazioni andarono alleggerendosi.
(T/N), a causa del suo precedente isolamento, voleva assolutamente recuperare un po' del tempo che aveva perduto.
"Ti vedo più serena, (T/n), avremmo dovuto mandarti Suzuya fin da subito!" pronunciò la frase con più entusiasmo di quanto avrebbe fatto di solito.
"A proposito, Juuzou, sono veramente delusa! Non sei mai venuto a trovarmi, come ti giustifichi?!"
"Non vedo perché dovrei giustificarmi... sei stata tu a dirmi chiaramente di non mettere piede a casa tua, non essere incoerente!"
"Apprezzo che tu abbia fatto ciò che ti ho detto, ma avresti almeno potuto telefonarmi!"
"Io dovrei essere deluso, non avevi neanche un dolce a casa tua!"
"Sei venuto senza preavviso!"
"Se ti avessi avvisata, non mi avresti neanche aperto!"
Akira guardò fuori dalla finestra, benché andasse contro il galateo, appoggiò il gomito sul tavolo e si resse la testa con la mano.
Sbatté le palpebre più volte. Le mancavano quei momenti di complicità passati con degli amici.
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Can You Feel My Heart||Seidou Takizawa x Reader
FanfictionTutto ciò che avevano passato insieme è come dissolto. A volte la vita può essere ingiusta, crudele. Chi è nel torto? Chi ha ragione? Umani o ghoul? Prevarranno sentimenti umani o la fame insaziabile tipica dei ghoul?