Sono le tre, ti sento ancora addosso, com'è possibile? Irrequieta fra le lenzuola, respiro il tuo profumo rimasto incastrato sulla mia maglietta. Non ho neanche voglia di cambiarmi, voglio restare così, sentirti il più vicino possibile. Mi chiedo come questo possa essere giusto in qualche modo ma nulla mai è sembrato così giusto per me, è come indossare qualcosa che ti calza alla perfezione e tu sei perfetta addosso a me. Che follia l'amore, ti tiene sveglio ad ogni ora del giorno e della notte, diventa un pensiero fisso e tutto il resto in confronto è una sciocchezza.
Chissà se mi pensi, Alycia, o sono solo io a non riuscire a smetterti di pensarti. Mi ripeto che dovrei cambiare strada, tornare indietro a quella che ero prima perchè sarebbe decisamente più facile, infelice ma semplice. Tu invece sei il mio sentiero tortuoso, la mia strada in salita, il mio salto nel vuoto e Dio solo sa quanto tutto questo mi renda fottutamente felice. Chiudo gli occhi e provo a dormire ma so già che tu mi aspetterai lì, all'ingresso di ogni mio sogno proibito, e poi di nuovo al mattino, sarà tuo il primo pensiero che verrà a svegliarmi.
Buonanotte Alycia.
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"Sei strana, fra le nuvole" mi confessa Lea, dopo mezza giornata di scuola trascorsa con me.
In effetti è così, c'è qualcosa che vorrei dirle ma non trovo le parole. E se tutto questo fosse solo uno scherzo per lei? Ho paura di allontanarla, che non potrà mai accettarmi al 100% dopo tutta questa storia, dirle che ho baciato Al renderebbe le cose troppo reali probabilmente..
"No, tutto bene, sono solo stanca e sto pensando alla relazione di scienze" mento.
"Questa mi è nuova, tu che ti preoccupi delle relazioni di scienze.." mi guarda con fare dubbioso.
L'orologio è fisso da un'eternità, o almeno così sembra, e il cellulare non segna alcun nuovo sms. Insomma, cosa mi aspettavo? Che avresti chiesto di vedermi ancora? Forse è stato solo un bacio, o forse è semplicemente accaduto solo nella mia testa.
Una volta a casa l'unica cosa che cambia è non avere Lea qui vicino che mi tartassa di domande, indagando sul mio umore. Il mio computer è fisso su una pagina bianca da ore ormai, cerco invano di buttare due parole per quella stupida relazione di scienze ma nulla, non riesco a pensare a nulla che non sia tu.
Sono le 18.00 già da troppo per me, forse sarebbe meglio fare una doccia. Sul tuo profilo instagram posti spesso canzoni di un certo "Tender", mai sentito, non so neanche se sia un gruppo o altro. Lo cerco su spotify e lascio la riproduzione casuale decidere per me.
Ascoltando realizzo che già dalle prime note sicuramente non è la scelta più adatta a me in questo momento, i miei ormoni stanno letteralmente impazzendo e la musica sta alimentando il tutto. Lascio che l'acqua quasi gelida mi becchi in pieno viso mentre canzone dopo canzone termina per lasciare posto ad un'altra. A stento riesco a strofinare la spugna sulla mia pelle, sono completamente intontita!
Sento la porta cigolare, qualcuno sta entrando.
"Cari, sei lì dentro da almeno mezz'ora, sono entrata solo per assicurarmi che tu stia bene" spiega mia madre.
In tutta risposta interrompo il getto d'acqua e apro l'anta della doccia per uscire.
"Mi passi l'asciugamano?" chiedo, tendendo la mano verso mia madre.
Lei annuisce e mi porge il telo bianco e soffice, il suo sguardo è un po' perplesso ma cerco di rassicurarla con un sorriso che lei ricambia titubante.
"Stasera cinese?" domando per placare la tensione.
"Certo, vado ad ordinare il solito".
Mi poggio al piano del lavello e stringo a me il morbido telo delicato. Ho lavato via tutto di te, com'è possibile che io ti senta ancora? Lascio gocciolare i miei capelli bagnati sul pavimento lungo il tragitto per la mia stanza, una volta lì prendo a fissare il mio riflesso, il telo scivola giù e io non faccio nulla per fermarlo. Il mio corpo non riesce neanche a tremare dal freddo, resta semplicemente lì, inerme, e io continuo a fissarlo. Tutto questo potrà mai piacerti? Penso. Chissà se tu potresti piacere a me anche senza vestiti, chissà se sarei lo stesso attratta da te..
La cena è arrivata, chiedo di poter cenare nella mia stanza per poter completare la mia relazione, nessuno è contrario e così salgo velocemente nella mia stanza. Muovendo il touchpad del mio portatile noto che quella pagina è ancora bianca, non riesco a buttar giù neanche mezza parola.
Resto lì, con le dita pronte sulla tastiera, qual'ora l'ispirazione dovesse arrivare ma nulla, la mia testa è completamente svuotata di ogni conoscenza scolastica e senso di responsabilità.
Apro la mia pagina facebook e digito il tuo nome. Oggi non hai pubblicato nulla, sembri come essere sparita ma io so che ci sei, per esempio dentro me. Il pallino verde sulla tua chat mi avvisa che sei online, cerco di farmi coraggio e scriverti ma cosa posso dirti? Continuo a digitare e poi a cancellare tutto. Cosa si dice dopo una serata come quella di ieri?
"è successo tutto nella mia testa?" cancello.
"Ehi, non è che per caso ti ricordi di aver limonato con me ieri sera, o hai avuto un blackout?" cancello, sono ridicola.
"Ti sento ancora addosso.."
Chiudo gli occhi, il cuore mi sale letteralmente in gola, respiro faticosamente mentre il mio dito fa un po' di pressione sul tasto "invio".
"Ora o mai più" sussurro a me stessa.
Lo faccio.
Apro gli occhi e l'ultimo messaggio inviato è il mio, una povera e disperata richiesta di attenzioni. Chiudo lo schermo e inizio a vestirmi, ho bisogno di prendere aria. Di fretta infilo un semplice jeans e sopra indosso almeno tre felpe, fuori si gela! Il cappello è l'ultima cosa che indosso assieme ai guanti, prendo lo zaino ed esco dalla mia stanza.
Fortunatamente non è ancora molto tardi, sono solo le 21.07, e Travis resta ancora una valida scusa per uscire a prescindere dall'orario, anche se prima o poi dovrò dir loro la verità..
Inizio ad allontanarmi da casa, conosco un vecchio parco in cui potrei rifugiarmi assieme a tutti i miei pensieri, mi dirigo lì. Infilo le cuffiette nelle orecchie e seleziono una cover di Sweater Weather dalla mia playlist, continuo a camminare. Il parco è totalmente vuoto, di conseguenza il mio posto preferito è libero: un grosso albero, sedermi lì sull'erba e posare la mia schiena su di lui mi fa sentire tremendamente al sicuro.
Il mio telefono posato sull'erba scura si illumina per segnalare una notifica, scopro la mia mano destra togliendo il guanto di lana e premo sullo schermo.
"Giornataccia, ti va di prendere un tè?"
Mi piange il cuore anche solo a saperti triste, ma soprattutto rimango stupita dal fatto che tu voglia vedermi dopo aver avuto una pessima giornata.
"Io sono qui, mi raggiungi?" ti dico, allegando al messaggio la mia posizione.
"Sto arrivando" rispondi nel giro di pochi secondi.
Ti aspetto senza sapere però cosa aspettarmi.
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Invitami per un tè
Romance"Nulla n'è mai valsa la pena, ma tu sei la mia unica eccezione, e io avrò sempre e per sempre cura di te, lo giuro - sorridi di cuore e questa vista è impagabile - ti amo irrimediabilmente anche io". E qui, esattamente qui, incastrato in questo ista...