Capitolo 10 - Meno di un Vampiro

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Il ragazzo verso il quale mi sta guidando Isabella ha qualcosa di strano, lo percepisco: come un sesto senso.

Mentre ci avviciniamo lei sorride, lui si gira verso di noi e mette in mostra un sorriso grande e bellissimo, non perfetto come quello di Federico o Josh, ma assurdamente fuori dalla norma.
Il ragazzo di fronte a noi fa un cenno con la mano a Isabella che sorride ancora di più.

I loro sguardi s'incrociano e una strana magia li collega. Forse c'era la stessa magia quando io e Josh ci guardavamo...

A proposito, dov'è Josh?

Non l'ho ancora visto, o percepito l'odore...

Ma che cosa m'interessa?

Non m'importa di quel ragazzo perfetto, tenebroso e dagli occhi chiari e bellissimi. No.

Il ragazzo ancora senza nome fa qualche passo verso di noi.

-Ehi-, le dice lui con il tono di chi è contento di vedere qualcuno dopo anni.

-Ciao, come stai?-, chiede lei.

-Tu stai bene?-

-Si...-

-Bene, allora mi basta- sorride -perché ora sto bene anche io-.

Il rossore sulle guance di Isabella è visibile da un chilometro.

-Ciao, e tu sei?- mi chiede il ragazzo, come se fossi comparsa in quel momento dal nulla.

-Io sono Erica, piacere- sorrido, falsamente e gli porgo una mano.

-Paolo, piacere mio- la sua mano è calda, bollente: un contrasto mozzafiato con la mia, gelata.

I suoi occhi scuri e infiniti mi scrutano velocemente e i miei grigi come il cielo prima di una tempesta, fanno altrettanto.
Le nostre mani subiscono un contatto veloce e i nostri occhi s'incontrano per un momento interminabile.

Riesco a cogliere solo un'accenno di fastidio nel modo in cui storce leggermente la bocca. Poi il suo sguardo passa interamente ad Isabella.

Il suo odore si è mischiato con il mio, è un odore dolce che non riesco a decifrare. Ma è fin troppo dolce, quasi da far venire le carie.

Io mi avvio verso la classe per paura di essere di troppo.

Ho ancora la sensazione di calore sulla mia mano, è fastidioso.

Strofino il palmo della mano sui jeans ed entro nella mia aula.

Italiano, uffa.

Di nuovo, mi ritrovo vicino a Ludovica.

-Ciao- cerco d'interagire con un piccolo sorriso.

Lei fa un semplice cenno con la testa.

Le starò antipatica?

Non è la prima volta che io la saluto e lei non mi risponde, bah.

Isabella entra correndo dentro l'aula seguita dallo sguardo di rimprovero della professoressa che la squadra da capo a piedi.

Le faccio un'occhiolino ammiccante e lei mi sorride, emozionata.

La lezione inizia, per oggi avremmo dovuto leggere un libro a scelta.

La professoressa chiede a qualcuno che libro hanno letto.

Io mi rannicchio e Poggio il mento sulle braccia incrociate sul banco.

Come vorrei essere da qualche altra parte in questo momento, italiano non è la mia materia.

Mi piace leggere ma non mi va di studiare tutte le regole grammaticali. Insomma, lo so l'italiano.

Forse mi piace leggere perché un libro è un piccolo mondo e facendo scorrere lo sguardo sui caratteri neri riesci ad entrarci: diventi anche tu parte di quel mondo.

E ci vivi,
e provi compassione per i personaggi,
ti affezioni a loro,
come fossero i tuoi amici
o la tua famiglia.
Che poi ogni libro è diverso, perché la storia non è la stessa.
E quindi anche il mondo è diverso
e tu cambi con lui.

Mi ricordo quando ho iniziato la saga di "Twilight", ero al settimo cielo.
Immaginavo come poteva essere Bella, la protagonista: fragile, timida, impacciata; e provavo a pensare a come poteva essere Edward, quella perfezione talmente surreale da mozzarti il fiato.

Mi ricordo che lei si soffermava molto sui suoi occhi: quando era sazio erano dorati e quando aveva sete erano neri.

I suoi occhi erano dorati... Come quelli di Federico.

-L'ultimo libro che ho letto è "Eclipse" il terzo libro di una saga di fantascienza- è la prima volta che sento Ludovica parlare per così tanto tempo.

Finalmente posso apprezzare questa ragazza per qualcosa: la scelta delle letture.

-E che cosa ti è piaciuto di più di questo libro?- le chiede la professoressa, appoggiando la testa sulla mano e scrutandola da dietro gli occhiali, un po' scettica, probabilmente per la scelta del romanzo.

Scusa tanto se non ci leggiamo tutti "La Divina Commedia", penso, alzando gli occhi al cielo.

Ludovica ci pensa un po', poi prende fiato e risponde.

-Credo come Bella, la protagonista, a un certo punto si rende conto di amare due persone contemporaneamente, Edward, il suo fidanzato, e Jacob, il suo migliore amico- la sua voce è debole.

Già, mi ricordo. [attenzione per chi non conosca la storia, spoiler] Jacob si era trasformato in un licantropo nel libro precedente ed aveva acquistato una forma corporea molto più robusta e grande, era più bello, affascinante e tutto il resto. In pratica era diventato irresistibile.

Già ma lei alla fine ha comunque scelto Edward. Quindi, si, irresistibile ma meno di un vampiro.

Meno di un vampiro...

Il sorriso di Paolo, così luminoso e caldo da far sciogliere qualunque ragazza sulla terra, a parte chi preferisce un sorriso che congela dallo stupore; la sua corporatura tonica e mozzafiato...

Quella freddezza nei miei confronti e il fastidio che ho provato quando mi ha toccata...
Tutto combacia...

Oh mio dio. Non può essere.

Ciao a tutti! Questo capitolo è più breve dai, vi lascio un po' di respiro.
Continuo a... 7 stelline? Forse ce la facciamo, dai... ;)

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