Continuo a guardare Isabella che ha assunto un espressione seria e cerco di fare finta di niente, sorridendo.
Una mano fredda mi tocca un fianco e io inspiro profondamente per mantenere il controllo di me stessa
-Che ti prende, piccola?- mi chiede con voce seducente.
Espiro tutta l'aria che avevo in corpo e mi divincolo dalla sua presa.
Sto per iniziare a camminare, quando Josh mi sfiora il collo con le labbra fredde, di ghiaccio come me, proprio in quel punto ancora sensibile.
Serro gli occhi e diverse immagine mi tornano in mente.
Riprovo quel dolore atroce e quell'odio, che mi ha travolta troppo poco tempo fa.
Mi giro di scatto, fisso uno sguardo nei suoi occhi.
-Josh, vattene- dico con tono fermo.
-E dai, piccola, che c'è?- un sorriso beffardo mostra dei denti bianchi e perfetti.
-Lo sai benissimo che c'è. Sparisci- gli intimo, riducendo gli occhi a delle fessure.
Lui alza le mani e fa una faccia innocente, mentre indietreggia.
Io mi rivolto verso Isabella. Mi prende un braccio e varchiamo il portone.
Non me ne sono accorta, ma il mio respiro è affannoso. Josh mi fa sempre quest'effetto.
Io lo odio a morte. Odio quella persona così perfetta che mi ha fatta innamorare.
-Certo, che faccia tosta- dice Isabella in uno sbuffo.
-Lo so- rispondo io ancora con la rabbia che ribolle.
-Dopo tutto quello che ti ha fatto- dice scuotendo la testa in segno di disapprovazione.
Secondo lei sono arrabbiata perché ho scoperto che mi tradiva, ma non è la verità. Non può sapere la verità, non glielo dirò mai.
Mi tocco il collo, per il fastidio che il suo fiato mi ha provocato e che mi sembra di avere ancora addosso.
-Ti va di venire da me oggi?- chiede Isabella, rompendo lo sconforto che s'era impossessato di me.
-Certo! Mi farebbe molto piacere- dico con un sorriso, vero questa volta.
Entro in classe e mi avvicino all'ultimo banco, sbattendo la borsa per terra.
Isabella non è vicino a me, la professoressa ci ha separate perché parlavamo troppo. Mentre si siede fa una smorfia buffa e io le faccio un occhiolino.
La professoressa entra, quasi di corsa.
-Buongiorno, ragazzi- dice frettolosa.
-Ci siete tutti oggi?- chiede in modo altrettanto agitato.
Tutti si guardano intorno. Noto che il banco vicino a me è vuoto, ma non so chi manchi.
-Allora, manca qualcuno?- chiede la professoressa spazientita.
Una voce s'innalza dal nulla:
-Si, manca Ludovica-
Ludovica: la ragazza talmente timida che non ti guarda neanche in faccia.
La professoressa sta scrivendo qualcosa sul registro e nello stesso istante arriva Ludovica, con il fiatone.
-Sei in ritardo- sbuffa la professoressa.
-Lo so, scusi- taglia corto Ludovica mentre si dirige a passo svelto vicino a me.
-Ciao- mormoro.
STAI LEGGENDO
Chi Ero
VampirL'ombra si è impossessata della vita di Erica ed ora lei non sa più cosa fare. Quello che credeva sicuro è svanito come il fumo. Le persone che amava l'hanno delusa e abbandonata. Ora non si fida più di nessuno. Un nuovo mondo e una nuova vita l'...