Assolti da stupro perché la vittima è "brutta"

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Si torna a parlare di degrado.

Quasi due settimane fa, ad Ancora, tre giudici della Corte d'Appello hanno assolto due ragazzi peruviani residenti in Italia colpevoli di aver violentato una loro connazionale ventiduenne. Uno ha compiuto l'atto e l'altro ha fatto da palo.

Il motivo dell'assoluzione è stato attribuito - sembra assurdo, ma è vero - alla bruttezza della vittima. Si dubita della versione della ragazza perché "la ragazza neppure piaceva (al presunto stupratore, ndr), tanto da averne registrato il numero di cellulare sul proprio telefonino con il nominativo di 'Vikingo', con un'allusione ad una personalità tutt'altro che femminile quanto piuttosto mascolina, come la fotografia presente nel fascicolo processuale appare confermare".

Va sottolineato che i tre giudici che hanno espresso questo giudizio sono tutti e tre donne come la vittima. Eppure per loro la bellezza è il nuovo metro di giudizio nei confronti della "scaltra peruviana", così hanno definito la vittima.

Fortunatamente la Cassazione, sotto la pressione delle critiche, ha annullato con rinvio questa assurda sentenza e ha disposto un nuovo processo d'appello riformando la decisione delle tre giudici.

L'aspetto fisico della vittima (o il modo in cui è vestita) non conta nulla: chi commette stupro deve essere punito dalla legge, non giustificato da qualcosa che la vittima ha o non ha.

- mattheus93

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