XVIII - 1 Gennaio, Giorno 30

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Past

Nightwish-Higher Than Hope

LEVI

Siamo rimasti così, seduti sul letto, l’uno nelle braccia dell’altro per un tempo indefinito, congelato nello spazio. I singhiozzi di Eren si sono calmati fra i baci leggeri come piume che ho lasciato fra i suoi capelli; mi sono beato di quei contatti come se fossero i primi e tiepidi raggi del sole di primavera. Il suo respiro caldo mi solletica il collo, e mi perdo nel rigirarmi fra le mani quelle setose ciocche color cioccolato. Nessuno di noi due ha osato interrompere quel silenzio così sacro, carico di domande, troppo coinvolti nella sensazione delle nostre gambe intrecciate, dei nostri respiri mischiati.

Ho capito di essere diventato dipendente dai suoi occhi, dal suo odore, dal suo tocco e dalla sua stessa essenza nel momento in cui le mie labbra hanno toccato le sue, più assuefacenti di qualunque droga o afrodisiaco.

Tremo dentro, terribilmente felice e allo stesso tempo spaventato dalla direzione che il nostro rapporto ha preso bruscamente. Ci siamo cercati, segretamente voluti e alla fine ci siamo trovati, e non ho mai provato sensazione migliore di quella di Eren che ricambiava timidamente il mio bacio, con il mio stesso desiderio e la mia stessa passione. Quell’insicurezza si dissipa in meno di una frazione di secondo, non appena quelle iridi smeraldine, ardenti di un tripudio di emozioni contrastanti, cercano e si incastrano nelle mie. La sua espressione è un miscuglio di tensione, insicurezza, gioia.

“Oi.”

Lo richiamo piano, posando un bacio sul solco che si sta formando fra le sue sopracciglia folte, tornando poi a guardarlo in volto per godere del rossore che gli imporpora gli zigomi. Non riesco a trattenermi dallo sfoggiare un mezzo sorriso soddisfatto a quella vista.

“Levi…”

Mormora piano il mio nome, gettandomi le braccia al collo e attirandomi a sé in un abbraccio dolce, colmo di tenerezza. Mi scosto di poco, strofinando delicatamente il naso sul suo mentre tengo lo sguardo fisso nei suoi occhi.

Mossa sbagliata, visto che mi ritrovo a cadere, naufragando in quelle pozze di smeraldo; mi accorgo del fatto che qualcuno sia aprendo la porta della stanza quando ormai questa è già completamente spalancata.

“WOOOOAAAAAH!”

L’urlo spaccatimpani di Hanji ci fa allontanare di botto. Eren, imbarazzato fino al midollo, tenta di farsi piccolo sull’angolo del letto fino a tentare di scomparire, mentre io rivolgo un’occhiataccia glaciale e minacciosa all’intrusa.

“Tch, non ti hanno insegnato a bussare prima di entrare, quattr’occhi di merda?”

Il sorriso maniacale che le incurva le labbra pare allargarsi sempre di più ad ogni passo che compie nella nostra direzione, emettendo gridolini sommessi.

Si para davanti a me, tenendomi per le spalle e scuotendomi piano con un’espressione da folle in volto. Come al solito, i mei sguardi minatori sembrano scivolare su di lei e non sortire alcun effetto.

“AH! Avevo ragione, lo sapevo che stavate insieme, Isabel mi deve cinquanta euro! Da quanto tempo? Oh mio Dio, voglio tutti i dettagli, Levi!”

Alzo gli occhi al cielo, non cedendo alle sue innumerevoli suppliche neanche quando sporge il labbro inferiore nel misero quanto vano tentativo di intenerirmi, sfoderando un’espressione da cucciolo bastonato; quella dannata ha scommesso con Isabel su una mia possibile relazione con Eren. Non immaginavo potessero arrivare a tanto, oltre al loro compulsivo scambio di informazioni e alla loro invadenza.

BORDERLINE - Ereri/Riren -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora