XXIX - 10 Agosto

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Shootingstars

Bring Me The Horizon - Throne

LEVI

"Sai... Ultimamente ci ho pensato davvero tanto."

La voce calma e distesa di Eren mi costringe a distogliere lo sguardo dal tramonto davanti a noi e a puntarlo sulla sua figura. È seduto al posto del guidatore sulla sua Range Rover decappottabile, una sottile camicia in lino bianco a maniche corte copre appena le curve sinuose e toniche dei suoi muscoli. Il tramonto si riflette in quelle iridi di smeraldo e le illumina con la sua luce calda e aranciata, accendendole di un bagliore che le rende ancora più stupefacenti; chiunque rimarrebbe stregato a guardarlo, completamente ammaliato.

"A cosa, Ren?"

Sospira, prima di socchiudere leggermente le palpebre e aggrottare di poco le sopracciglia folte. Non distoglie lo sguardo dai giochi di luce con cui il sole, ormai basso nel cielo, tinge le nubi e la superficie appena increspata da una brezza leggera del lago di Shiganshina.

"Al futuro."

Un po' mi sorprendono quelle parole; è vero, si era già crucciato inutilmente sull'argomento fino a farlo diventare a tratti un'ossessione in piena regola, non mi aspettavo che rappresentasse ancora un chiodo fisso tra i suoi pensieri. C'è qualcosa però nella serena tranquillità della sua espressione che mi fa capire che guarda verso l'avvenire in maniera più sana, meno malata e tormentata. Non si proietta nel domani con l'intento di dover forzatamente trovare qualcosa da fare per scacciare quel sentimento d'inettitudine che lo inchioda al fondo della sua anima, ma con la sola volontà di trovare il suo posto nel mondo, una strada che lo faccia stare bene. Non mi dà il tempo di replicare che prende di nuovo la parola.

"È già agosto, fra un mese scarso ci saranno i test d'ingresso alle università... Ci ho riflettuto a lungo, e ho capito che non mi dispiacerebbe affatto seguire le orme di mio padre e le tue e fare medicina. So quanto il percorso sia duro, ma alla fine lo studio è sempre stato una costante nella mia vita, una delle poche cose in cui sento di essere davvero portato; non me la sento di iniziare a lavorare e trovare un posto che sì, magari mi garantirebbe una certa indipendenza economica, ma che poi alle lunghe mi ritroverei probabilmente ad odiare per mancanza di passione."

Leggo determinazione nelle iridi verdissime che ora sono fuse alle mie, generando un miscuglio di colori che mi dà alla testa. Se questo è il suo desiderio, sarò più che contento di aiutarlo negli studi e di supportarlo nel suo percorso. È innegabile che sia portato, e la sua passione per le materie scientifiche lo aiuterà ad arrivare lontano senza che se ne accorga. Capisco dal suo sguardo di smeraldo che attende con una certa ansia una mia risposta a quella confessione.

"Se pensi che possa renderti felice e che l'università di medicina possa farti strada verso il futuro che sogni, sono pronto a sostenere la tua scelta."

Mi rivolge un sorriso colmo di gratitudine, più luminoso di qualunque stella; poi però sembra rabbuiarsi di poco.

"Spero di passare il test..."

Cattura il labbro inferiore fra i denti, stringendolo piano in cenno di nervosismo e abbassando lo sguardo. Porto istintivamente una mano sulla sua spalla a saggiare la consistenza quasi impalpabile del lino della sua camicia, iniziando a seguire con le dita sentieri immaginari lungo il suo braccio e a tracciarli sotto i miei polpastrelli; i suoi occhi tornano fissi nei miei.

"Abbiamo un mese per studiare, no? Con un po'd'impegno ce la farai sicuramente. Ti aiuto se hai bisogno di ripassare qualcosa in particolare e ti interrogo su quello che studi non in mia presenza: non hai scampo, moccioso."

BORDERLINE - Ereri/Riren -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora