Fear
Red Hot Chili Peppers - Otherside
EREN
"Hey, Gayger!"
Jean prende posto sulla sedia accanto alla mia, rifilandomi una sonora pacca sulla spalla. Giro gli occhi all'ennesima volta che in questa settimana ha storpiato il mio cognome, ricavandone quell'assurdo quanto fastidioso soprannome irritante. Essendo al corrente della situazione fra me e Levi, non gli sono sfuggite le occhiate di troppo che ci siamo scambiati, e per quanto lo consideri un idiota patentato, è riuscito a capire che qualcosa nel nostro rapporto è inesorabilmente mutato verso una direzione nuova e inaspettata. È per questo che da giorni non fa altro che stuzzicarmi con nomignoli e battutine pungenti che vedono protagonisti me e il corvino.
Mi tolgo le cuffiette alzando gli occhi al cielo, disturbato in quel momento di tanto agognata quiete. Ho già dovuto sopportare le sue occhiate maliziose a pranzo, e non è di certo mia intenzione permettergli di continuare il suo giochetto.
"E lascialo un po' stare!"
Ymir fa capolino dalla grossa porta in legno, trascinandosi dietro una Sasha visibilmente a disagio, lo sguardo basso mentre tenta di passare inosservata come fosse un'ombra. La nuova arrivata prende posto accanto a me, stando bene attenta a non incrociare il suo sguardo con quello di nessuno, come se temesse che i nostri occhi fossero tanto pericolosi da poterle scottare la pelle fino a consumarla.
Anche io, ormai più di un mese fa, ero così. Non sono miracolosamente guarito e sicuramente non potrò mai considerarmi tale nella mia vita, ma per quanto detesti ammetterlo, il dottor Smith aveva ragione. Forse, farmi aiutare non è stata la pessima idea che credevo, anche se i sentimenti sfuggenti di pace e di serenità che provo sono probabilmente finti, artificiali e dettati dalle pillole che ingoio ogni giorno. Soprattutto dopo aver visto come i miei demoni tornano ad urlare e a dilaniarmi quando le catene invisibili dei farmaci non li relegano in qualche piccolo spazio buio e angusto della mia anima, sono terrorizzato. Non ho più fatto il furbo facendo finta di mandarli giù, sia per paura, sia perché l'ho promesso a Levi.
Levi. Nonostante sia passata ormai una settimana piena dal nostro primo bacio e dall'inizio della nostra relazione, ancora non riesco a scollarmi di dosso la sensazione che sia tutto un sogno, soltanto un prodotto onirico della mia immaginazione che mi si è inspiegabilmente cucito sulla pelle. Ma nonostante questo, ogni mattina mi sveglio nel mio letto con lui che mi carezza i capelli e che mi tende la garza con sopra le pillole colorate, che fa tacere ogni mia insicurezza catturandomi la bocca con le sue labbra sottili e ladre di baci rubati. E li logora quei demoni, li annienta sotto il peso quasi inesistente delle sue carezze delicate e impalpabili; come ci riesca, questo non lo so e non smetto di chiedermelo neanche per un istante. Ha addirittura fatto turni extra in reparto per starmi vicino, nonostante i mille impegni che gli riempiono le giornate non gli diano un solo attimo di tregua.
"...Vero, Eren?"
"E-Eh?"
La voce di Ymir che chiama il mio nome mi riscuote dalle mie fantasticherie sul corvino, e dall'espressione sul suo volto posso dire di avere la certezza di essere stato colto in flagrante a non ascoltare, perso nell'oceano sconfinato e agitato dei miei pensieri con una misera zattera come imbarcazione. Si tortura in modo annoiato i polsini gialli della grossa felpa blu coordinata ai pantaloni che indossa, per poi rivolgere uno sguardo complice a Jean che prende parola, un sorrisino sghembo sulla bocca.
"Lascia stare. È evidente che tu abbia altri pensieri per la testa"
"Aaah, l'amore." È la replica di Ymir, che tira una gomitata a Sasha per catturarne l'attenzione. "È innamorato, il ragazzo. Non hai visto com'è con la testa fra le nuvole? Per fortuna non tutti si rincoglioniscono come lui, altrimenti il mondo andrebbe a rotoli. Soltanto a guardarlo mi è già venuto il diabete di tipo due."
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BORDERLINE - Ereri/Riren -
FanfictionII COMPLETA II Eren Yeager, studente diciassettenne di quinta liceo, ha davvero toccato il fondo. Dopo anni di battaglia contro il suo disturbo di personalità viene ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Shiganshina in seguito ad un...