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<<Ellie, dove mi stai portando?>> chiese Kate seguendo l'amica lungo le strade affollate di Toronto, guardandosi intorno e non riconoscendo nessuno dei palazzi circostanti.
<<Lo vedrai!>> rispose lei, con sguardo complice ed un'espressione buffa sulle labbra.
Katherine sospirò, scuotendo la testa: Ellie era sempre la solita imprevedibile.
Passarono attraverso grandi piazze e vicoli stretti, giungendo infine davanti alla porta blu di un pub, sopra la quale campeggiava l'insegna "Blue & White" in corsivo.
Bussarono al campanello, aspettando che qualcuno venisse ad aprire loro la porta.
Pochi istanti dopo essa fu spalancata da un ragazzo biondo sulla trentina, che sorridendo si rivolse ad Ellie: <<Ell, da quanto tempo non ti fai vedere! Come stai?>>
Kate guardò confusa la sua amica, cercando di capire come facesse a conoscerlo e come mai non le avesse mai parlato di lui.
<<Bene, grazie. So di non venire mai a trovarti, ma la scuola mi stressa e sono sommersa dallo studio, in più appena ho un secondo libero mamma mi costringe a badare a quella piccola peste di Jane. Non ne posso più!>> rise quest'ultima.
<<Possibile che tu non abbia mai tempo di passare per vedere come sta il tuo cugino preferito?>> scherzò il biondo, ancora sulla soglia della porta.
Katherine sgranò gli occhi: cugino?
Da quando Ellie aveva un cugino?
Egli sembrò notare la sua faccia confusa e perplessa, perciò si affrettò a presentarsi: <<Piacere, Josh. Non mi sembra di averti mai vista da queste parti, non eri mai stata in zona?>>
<<In effetti no, fino a cinque minuti fa non sapevo neanche dell'esistenza di questo posto, finché Ellie non mi ci ha trascinata correndo. Perciò eccomi qui.>>
Josh accennò un sorriso e si scostò per farle entrare all'interno del locale, dove piccoli tavolini tondi erano disposti in ogni angolo ed un piccolo palchetto di legno si stagliava sul pavimento lucido.
Dal palco proveniva una musica lenta e delicata, prodotta dalle corde di una chitarra.
A suonarla era un ragazzo alto e magro, dalla pelle chiara ed i ricci marroni, con due grandi occhi verde smeraldo, contornati da tante piccole lentiggini scure.
Kate prese posto incerta su di una sedia, seguita subito dopo dalla sua amica.
Dopo una veloce occhiata al menù, ordinarono due hamburger con patatine fritte e ketchup e due coca-cole medie, che arrivarono in fretta.
Proprio in quel momento il riccio iniziò a suonare una melodia che si diffuse nella stanza, incuriosendo le due ragazze, che si voltarono nella sua direzione.
<<È bravo, vero?>> chiese Ellie sovrappensiero.
<<Si, molto>> sussurrò la rossa senza riuscire a staccargli gli occhi di dosso, come attratta da una calamita.
<<Suona qui tutte le sere. È un professionista, lavora duro, non si stanca mai. La sua musica è tutto quello che ha.>>
Sentendo quelle parole Kate rimase colpita e restò immobile per un secondo, per poi addentare il suo panino e prendere un sorso della sua bibita.
Proprio in quel momento la musica finì ed il ragazzo cominciò a suonare un'altra canzone, che le due riconobbero subito: "give me love" di Ed Sheeran.
<<È davvero bravo>> ripetè Kate, più a se stessa che a qualcun altro.
<<Andiamo a conoscerlo!>> prese il sopravvento Ellie, balzando in piedi e trascinandola per tutta la stanza, prima che potesse controbattere o ribellarsi.
Arrivarono davanti al palco, ma il moro non sembrò neanche accorgersi della loro presenza, tanto era preso dalla sua chitarra, e loro preferirono non disturbarlo, rimanendo ad ascoltarlo in silenzio, anche se molto vicine a lui.

"Give a little time to me or burn this out
We'll play hide and seek to turn this around
All I want is the taste that your lips allow
My, my, my, my, oh give me love"

Kate inizialmente non si rese neanche conto di aver cantato quelle strofe ad alta voce.
Fu solo quando notò lo sguardo confuso e stupefatto di Ellie su di sè e quando si accorse che il ragazzo aveva improvvisamente smesso di suonare che realizzò ciò che aveva combinato.
<<Io... scusami... mi dispiace tanto... non volevo interromperti,>> cercò di scusarsi, abbassando lo sguardo ai suoi piedi e sentendosi arrossire per la vergogna.
<<Sei brava,>> rispose semplicemente lui, senza traccia di stizza o di fastidio per essere stato interrotto poco prima. <<Non scusarti, è sempre un piacere suonare per qualcuno che apprezza la vera musica e che condivide i tuoi stessi gusti musicali.>>
Kate sorrise, guardando meglio il ragazzo di fronte a sè:
<<Comunque io sono Kate Johnson, piacere.>>
<<Jack. Jack Harris.>>

                                         *
Ecco qui il nuovo capitolo, dove finalmente i nostri due protagonisti si incontrano per la prima volta.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti
Noi ci vediamo domenica con il prossima capitolo!
-Vi💙

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