Due settimane dopo
Jack sedeva sul divano, mentre accarezzava le corde della sua chitarra ed era immerso nei suoi pensieri, cercando di concentrarsi su nuovi pezzi da scrivere, ma ottenendo scarsi risultati.
Kate scese le scale e si fermò un momento a guardarlo: faceva un'espressione strana quando era concentrato.
La ragazza distolse lo sguardo e si avvicinò alla porta, già con una mano sulla maniglia, pronta ad uscire.
<<Dove vai?>> le chiese Jack, girandosi a guardarla.
<<Al cinema,>> rispose lei tranquillamente, allontanandosi dalla maniglia ed avvicinandosi a lui.
<<Da sola?>> domandò ancora lui, alzando un sopracciglio.
<<Beh, non ho nessuno con cui andarci, perciò sì, da sola.>>
<<Io adoro andare al cinema. Posso venire con te, se ti va.>>
<<Non credo proprio sia il tuo genere,>> fece lei.
<<Cosa vai a vedere?>>
<<Si chiama "A un metro da te", è un film d'amore drammatico. Direi proprio che non è nel tuo stile.>>
<<Decisamente no,>> puntualizzò lui.
Kate era già con un piede fuori dalla porta, quando la voce del ragazzo la richiamò:
<<Tuttavia,>> prese una pausa, soppesando le parole, <<Potrei accettare di accompagnarti, per non lasciarti da sola.>>
La ragazza rimase per un momento pensierosa, ma poi si rese conto di non avere voglia di passare la serata in solitudine, perciò acconsentì.
I due chiamarono un taxi e si recarono al cinema più vicino, comprando i biglietti e prendendo posto sui sedili in pelle.
A metà film Kate si sorprese di trovare Jack in lacrime.
<<Ma non eri quello che odiava i film romantici?>> bisbigliò nel silenzio della sala, soffocando una risatina.
<<Li odio proprio per questo, perché mi fanno piangere.>>
<<Non ti facevo così emotivo. Ascolti Ed Sheeran e ti commuovi facilmente, cos'altro devo ancora scoprire su di te?>>
Jack fece spallucce.
<<Suppongo ci siano ancora tante cose su di me che non sai,>> disse, ritornando a concentrarsi sul film.
Kate rimase a guardarlo per qualche istante, nel buio della stanza, con il volto illuminato solo raramente dalla luce del grande schermo, che ne esaltava i contorni e faceva sembrare i suoi zigomi più pronunciati.
Distolse infine lo sguardo e ricominciò a seguire gli avvenimenti del film.
A fine proiezione, i due uscirono dalla multisala con ancora gli occhi lucidi di commozione.
<<Ti va di andare a mangiare qualcosa?>> propose Jack.
<<Come fai ad avere fame dopo aver pianto così tanto?>> rispose Kate, con un'aria sconvolta ma divertita.
<<Proprio perché ho pianto sono affamato! Ho esaurito tutte le mie energie,>> continuò lui.
<<E va bene, andiamo a mangiare...>> si arrese lei, alzando gli occhi al cielo.
<<Ti va un hamburger?>> chiese il ragazzo, guardandola ansioso di ricevere una risposta.
<<Va bene.>>
Jack, felice come un bambino davanti ad una confezione di caramelle, si avviò a passo spedito attraverso strade e stradine, cosi velocemente che Kate fece fatica a rimanere al passo, giungendo infine davanti a quello che aveva tutta l'aria di essere un pub, dall'aspetto molto simile a quello del "Blue & White".
<<Conosci questo posto?>> domandò Kate.
<<Diciamo che ho una certa esperienza in fatto di pub,>> sorrise lui, facendole l'occhiolino.
I due presero posto ad un tavolo e, poco dopo, furono raggiunti da un cameriere pronto a prendere le loro ordinazioni.
<<Cosa desiderate?>> chiese loro.
<<Due cheeseburger con patatine e ketchup,>> rispose Jack per entrambi, non dando a Kate neanche il tempo di consultare il menù.
<<Sono la specialità della casa,>> le sussurrò, non appena l'uomo si fu allontanato dal loro tavolo con le ordinazioni, per poi ritornarvi poco dopo con due piatti stracolmi di leccornie.
<<Che cosa farai dopo l'uscita del film?>> le chiese Jack, cogliendola completamente alla sprovvista, <<Insomma, come gestirai la fama ed il successo che probabilmente arriveranno?>>
Ad essere sinceri, Kate non aveva mai pensato alla possibilità di diventare famosa, l'idea di essere una celebrità le era sempre sembrata surreale, impossibile.
Eppure adesso quelle parole, pronunciate in quel momento dall'ultima persona dalla quale se le sarebbe aspettate, sembravano così vere, così reali, le mostravano la realtà nuda e cruda.
Già, come avrebbe gestito il successo?
Sarebbe riuscita a non farsi condizionare, a rimanere se stessa?
In fin dei conti ci era sempre riuscita, era sempre andata avanti senza dare peso al parere degli altri.
E se quella volta non ce l'avesse fatta? Se non fosse riuscita a superare la tempesta?
<<Stai tranquilla, so che riuscirai a gestire la cosa e a non farti condizionare dagli altri,>> la rassicurò Jack, che sembrò averle letto nel pensiero.
<<Come fai a saperlo?>> gli chiese.
<<Lo so e basta. Me lo sento,>> alzò le spalle lui.
<<Tu, invece, cosa farai dopo l'uscita del tuo album?>> gli domandò la ragazza.
<<Andrò in tour. Farò un po' di tappe in America, qualcuna in Canada. E poi si vedrà. Dipenderà anche molto dal successo che avrò, potremmo considerare persino di fare delle tappe europee.>>
Gli brillavano gli occhi mentre ne parlava.
Era così fiero del suo lavoro, dei suoi obiettivi, dei suoi sogni.
E in quel momento Kate capì, capì che la cosa più importante al mondo per lui era quella, la musica, la sua musica.
Capì che mai niente per lui sarebbe stato di maggior rilievo, che mai nessuno avrebbe potuto strappargli via l'unica cosa in cui veramente credeva, che sognava da sempre, fin da quando era piccolo.
Kate vide in lui, nel suo sguardo, nei suoi occhi, una forza ed una determinazione che non aveva mai visto in vita sua prima di allora.
Kate aveva visto in lui una luce.
La luce della della speranza.*
Sono viva giuro!
Beh, questo capitolo stranamente non mi fa schifo, STRANO.
-Vi💙
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SERENDIPITY
RomanceSerendipity: "an unplanned, fortunate discovery" Lui irruento, solitario, razionale. Lei testarda, romantica, sognatrice. Due sogni diversi, due passioni diverse, che li porteranno a prendere strade diverse, ma collegate. Ad accomunarli la determina...