-07

10 3 2
                                    

Kate scese dall'aereo, con ancora le cuffiette nelle orecchie e la musica a tutto volume.
Si avvicinò al nastro del ritiro bagagli ed afferrò al volo la sua valigia rosa, posandola a terra e trascinandosela dietro fino all'uscita dell'aeroporto.
Una volta fuori, trovò un taxi ad aspettarla, proprio come le era stato preannunciato dal signor Jones.
Dopo circa un'ora e mezzo arrivò a destinazione: una grande casa, una villa, circondata da un cancello in ferro battuto,
che Kate aprí con delicatezza. Una volta dentro, vide un grande giardino, al centro del quale troneggiavano due altalene consumate dalle intemperie e, di fronte a lei,
al di sopra dei gradini del porticato e della piccola veranda, una spessa porta di legno, ultimo ostacolo a separarla dall'inizio del suo futuro. Dopo qualche secondo di esitazione suonò il campanello, con le mani che le tremavano per l'agitazione e per l'ansia, aspettando che qualcuno venisse ad aprirle.
All'improvviso la porta si spalancò, svelando la figura esile e slanciata di un ragazzo dai capelli ricci e biondi e dagli occhi marrone scuro.
<<Ciao!>> esordì lui, <<Io sono Caleb Reyes, ti stavamo aspettando.>>
Kate abbozzò un sorriso: <<Stavate?>>
<<Si, entra. Ti presento le altre.>>
La ragazza lo seguí all'interno dell'abitazione, guardandosi intorno incuriosita.
I toni predominanti delle pareti erano il bianco ed il bordeaux, che contrastavano con i mobili in legno. Sul divano, anch'esso rosso scuro, sedevano due ragazze, una bionda e l'altra castana, intente a guardare una serie televisiva su Netflix.
<<Blair non avrebbe dovuto trattare così Serena, stava solo cercando di aiutarla!>> proruppe la bionda incrociando le braccia al petto.
<<Dopo essere sparita per un anno senza neanche salutare era il minimo!>> ribattè l'altra.
<<Ragazze!>> urlò Caleb per fare in modo che lo ascoltassero.
Le due si girarono nella direzione dalla quale era provenuta la voce e videro la rossa, che indugiava qualche centimetro più indietro del ragazzo.
<<Sei la nuova arrivata?>> chiese quella dai capelli scuri, alzandosi in piedi ed andandole incontro.
<<Ehm, si.>> rispose Kate timidamente, <<Sono Katherine Johnson, ma gli amici mi chiamano Kate, piacere di conoscervi. A quanto pare vivremo nella stessa casa per un po', spero non vi dispiaccia una presenza femminile in più.>>
<<Io sono Autumn Edwards. E lei è Faith Turner,>> continuò la prima, facendo un cenno alla figura sul divano dietro di lei.
<<Piacere,>> cominciò Faith, <<È bello averti qui con noi, così almeno avremo qualcun altro con cui parlare e con cui discutere di serie tv!>> rise, mentre Autumn scuoteva la testa.
<<Lasciala perdere, è fatta così. Non lasciarti intimidire dalle sue stramberie, in fondo in fondo è simpatica,>> la avvertì.
<<Sì, sì, molto divertente, davvero,>> affermò ironicamente la bionda, roteando gli occhi al cielo.
Kate si lasciò andare in una piccola risata, rincuorata al pensiero che le sue coinquiline fossero simpatiche e non odiose come nei film.
<<Ormai siamo abituati alle nuove conoscenze, proprio la settimana scorsa è arrivato qui un altro ragazzo, un musicista, in città per registrare il suo primo album. In questo momento non è in casa, ma tornerà sicuramente per l'ora di cena. Anzi, a proposito, che ne pensi se ordiniamo un po' di sushi con just eat? Per te va bene?>> chiese Caleb, girandosi nella sua direzione, aspettando una risposta.
<<Si, va benissimo, io amo il sushi.>>
<<Ecco, abbiamo già qualcosa in comune,>> si rallegrò Faith.
<<Io te lo avevo detto che era strana!>> rise Autumn, prendendosi una leggere gomitata dalla bionda, che rispose facendo finta di essere arrabbiata:
<<Ok... in questo caso mangerò anche la tua porzione!>>
<<Basta ragazze, state traumatizzando la povera Kate,>> disse l'unico maschio nella stanza, <<Lasciatela respirare. È appena arrivata e già si trova assalita da due eccentriche come voi. Insomma, un incubo!>> rise, ed entrambe gli fecero il dito medio, accompagnato da una linguaccia.
Kate sospirò. Era lí solo da poco tempo e le sembrava fosse già trascorsa una vita intera, le sembrava di conoscere i suoi coinquilini da sempre. Dopotutto non era così male come nuovo inizio.
*
So che questo capitolo è corto ed è in ritardo, ma mi serviva come capitolo di passaggio, dal prossimo torneranno ad essere della solita lunghezza.
Se siete arrivati fino a qui continuate a leggere, da questo momento in poi comincia la storia vera e propria.💞
-Vi💙

SERENDIPITY Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora